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Argomento presente: « 1943 AIUTO, FUIMME SOTT''U RICOVERO2 »
ID: 6991  Discussione: 1943 AIUTO, FUIMME SOTT''U RICOVERO2

Autore: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Scritto o aggiornato: lunedì 27 gennaio 2014 Ore: 01:24

GLI ANNI
DELLA GUERRA

Sono particolarmente interessato alle vicende di quel giorno, in cui avvenne la distruzione, tra l’altro, del lato sinistro, guardando dalla strada, del caseggiato di Corso Vittorio Emanuele, n° 36, con l’appartamento al primo piano, occupato dalle famiglie Lerro e Cirillo.
L’appartamento del primo piano a destra, ov’ero nato nel marzo del 1927 e ove, se non sbaglio, fui battezzato il 5 maggio del medesimo anno dal Rev Bernardino Ascione, padrino il Rev. canonico Giuseppe Lipartiti (o Lippariti), era stato abitato dalla mia famiglia, trasferitasi nei primi anni del 1930 in Via Roma, successivamente ln Via Ven. Vincenzo Romano, e, infine, in Via Purgatorio, 19, nel'42/43. Ho attinto dai ricordi autobiografici del Parroco di Santa Maria del Popolo, don Filippo Eredità, che con l’occasione affettuosamente saluto, augurandogli la realizzazione di tutti i beni spirituali, che egli merita, e invitandolo a partecipare alle

discussioni del presente Forum. Gli sarei molto grato se potesse fami avere, attraverso mia sorella Marina, i certificati di nascita e di battesimo.

FilippoEredità - “I miei 50 anni di sacerdozio”, Torre del Greco 1992;

Filippo Eredità - “I miei 50 anni in Santa Maria del Popolo”, Torredel Greco, 1997;

Filippo Eredità - “I miei 60 anni di sacerdozio”, 30 maggio 1942/2002, Torre del Greco 2002.

In Santa Maria del Popolo alcune lapidi marmoree, che amerei vedere qui riportate, ripetono i nomi delle vittime, reputo d’appartenenza parrocchiale, di quel cruento giorno di Settembre. tra le quali il Sac. Bernardo Cirillo, fratello dello scampato Ciro.

Sollecitando un seguito alla presente discussione, Nonnovito saluta tutti con cordialità.




Vito D'Adamo dalla Germania


 
 

ID: 16202  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 27 gennaio 2014 Ore: 01:24

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ID: 7058  Intervento da: salvatore argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: martedì 11 settembre 2007 Ore: 00:25


Da "RICORDI"


Estate 1943

Grappoli di bombe
nel tiepido mattino
di fine estate
su Chiesa, ospedale e case
dal Miglio d’Oro a santateresa
a ncoppupataffio.
Contiamo ancora
i morti amici e parenti
e mutilazioni a ricordo
negli anni futuri.




Riportato dal messaggio inviato da Argenziano ID 7058



Ing. Salvatore Argenziano della redazione



ID: 7042  Intervento da: Vito D'Adamo  - Email: Viad37@online.de  - Data: domenica 9 settembre 2007 Ore: 16:12


Da "la tófa" Anno 1, N. 15, del 4 ottobre 2006, in prima pagina, riporto la drammatica testimonianza di Ciro Cirillo, con una riflessione d'apertura degna di nota:

"Sono le sofferenze che forgiano il carattere. Chi ha avuto una vita facile, senza tragedie, non avrà mai la forza per lottare, emergere. Io ebbi la sofferenza più grande, quando una bomba degli alleati, il 13 settembre del 1943 alle undici del mattino, colpì il nostro palazzo e morirono mia madre, mio fratello Bernardo il sacerdote, le mie due sorelle (nota del trascrittore: Elena, sposata Lerro, e Albina, se non erro), due nipotine (ndt: figlie dei Lerro) e una zia che si era trasferita da noi per stare più al sicuro. Ci salvammo mio padre ed io, che ero andato a Napoli per lavoro". Seguono crudi ricordi sulle condizioni di vita nel dopoguerra.

Da Nonnovito, che raccoglie dati ed elementi per una esauriente ricostruzione di qegli "infausti" giorni, saluti a tutti con rinnovato invito a collaborare.


ID: 7013  Intervento da: Salvatore Scala  - Email: info@torreomnia.it  - Data: sabato 8 settembre 2007 Ore: 02:03


Grazie Cosimo per la testimonianza. Sei un torrese fuori le mura sensibile ed aperto, non hai borie e sedicenze. Italia-Francia? Vinca il migliore e diamo ragione a Pierre de Coubertin con: l'importante è partecipare.
Sono ricordi che si tramandano solo attraverso i figli, oramai, perché alcuni che hanno vissuto la seconda guerra mondiale sono passati a miglior vita oppure soffrono della sindrome della dipartita.
Caro Nonno vito ci stiamo adoperando per aggiungere a questo argomento qualche testimonianza fotografica. Deve essere rigido l'inverno da te.




Salvatore Scala della redazione




ID: 7010  Intervento da: Cosimo CANFORA  - Email: cosimoblanc@hotmail.fr  - Data: venerdì 7 settembre 2007 Ore: 22:23


Ricordo con grande emozione e tristezza cio' che mio padre, già orafo all' epoca, mi raccontava della mattina successiva a quel bombardamento. Doveva recarsi per lavoro a Napoli, per comprare dell' argento che gli serviva per realizzare degli oggetti. La tristezza, la rabbia, il dolore...le macerie...la Chiesa di Santa Maria del Popolo bombardata...Sono ricordi per me "antichi", ma sempre presenti nel mio cuore. Mi racconto' che, per il dispiacere, non fu capace di continuare a camminare fra le macerie...e torno' indietro, quel giorno...senza potersi recare a Napoli a piedi...



Cosimo Canfora dalla Francia


ID: 6997  Intervento da: Serena Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 6 settembre 2007 Ore: 23:40

CARO NONNO VITO, PER IL MOMENTO FACCIAMO RIFERIMENTO ALLA CHIESA DI S. MARIA DEL POPOLO. POI PUBBLICHEREMO LA FOTO DELLA GRANDE LAPIDE CHE RIPORTA CENTINAIA DI MORTI VITTIME DEL BOMBARDAMENTO DEL MIGLIO D'ORO.

S. MARIA
DEL POPOLO


La parrocchia era conosciuta come la Chiesa dell’ospedale ed è stata fatica penetrare nella mentalità dei fedeli imponendo il vero titolo di S. Maria del Popolo. Per secoli era stata la cappella dell’ospedale che accoglieva le preghiere, le speranze e la gratitudine degli ammalati che si rivolgevano a Dio e alla cara immagine di Maria

che si ammirava e si ammira sull’altare maggiore e che raccoglie sotto il suo manto stellato i bisognosi del suo aiuto materno.
"Meravigliosa immagine della Vergine dipinta su legno e con il Bambino Gesù in braccio che sovrasta i derelitti: infermi, minorati, storpi... inginocchiati - gli uomini separati dalle donne - che eleganti angioletti avvolgono e proteggono con un ampio mantello stellato; in alto due angeli incoronano il gruppo in un trionfo di luce" che risale al 1570 opera dell’artista napoletano De Angelo alias D’Acunto.
Gia nel 1570 esisteva, quindi, un ospedale con annessa chiesa di S. Maria del Popolo sulla strada Regia verso Napoli: chiesa arricchita da indulgenze particolari come si rileva dalla lapide sita nel viale dell’attuale Chiesa sulla quale era pubblicata l’indulgenza concessa con bolla di S. Pio V che concedeva a coloro che visitavano la Chiesa e recitavano "un Pater ed un Ave" avanti a ciascuno dei suoi cinque altari e anche a quanti, confessati e contriti, visitavano la Chiesa nel giorno della nascita della Vergine.
Da Torreomnia: Religione. Clicca l'immagine sopra.


Questi i versi in "RICORDI" di Salvatore Argenziano a riguardo:

(...) BOMBARDAMENTO AEREO NOTTURNO DI TORRE DEL GRECO

L’urlo tardivo delle sirene
il sonno interrotto
di corsa in salita
la scalinata prima dello slargo
sopra la Ripa
che porta alla fetida umida grotta
ricovero antiaereo.
Mamma è stremata
in braccio Vittorio due anni.
Nel buio il crepitio lampeggiante
assordante dell’antiaerea
fragorosamente coperto
dal boato delle bombe
in un’esplosione di luce
e rovinare di palazzi.
Si respira tufo e calce
tra urla di aiuto
nomi invocati e cercati.
La carrettella spinta in salita
con feriti imploranti
corre verso l’ospedale. (...)
Salvatore Argenziano

www.torreomnia.it/Testi/argenziano/ricordi.htm Sezioni in Torreomnia sia html che pdf.



Serena Mari della redazione




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