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Argomento presente: « Giuseppe PALOMBA » | |||||
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ID: 740 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
gigiomari@libero.it
- Data:
venerdì 21 gennaio 2005 Ore: 00:47
Caro Silvestro, non so se parliamo dello stesso Giuseppe Palomba che tu intendi, comunque "melius abundare". Te ne presento un paio. Giuseppe Palomba aveva un fratello Carlo ed erano ciò che oggi si chiamerebbero provetti design, venivano dalla "Regia Scuola d'Arte per l'industria del Corallo" così si chiamava allora. Ancora oggi si conservano creazioni artistiche in nuce, bozzetti testi settoriali di notevole importanza. I due fratelli hanno lasciato nell'arte torrese: progettazione di fatto, glittica, e oreficeria un solco significativo. Colui che dimostrò maestria ed estro creativo maggiori fu Giuseppe. Diverse le opere d'arte del nostro negli opifici torresi. Era anche un provetto organizzatore con capacità imprenditoriali. Era un uomo giusto e probo come non sene vedono più da decenni. Per questo alcune importanti ditte torresi di coralli e cammei ne fruivano la maestria. Abbiamo anche una sua locuzione: "Chi dell'altrui si veste presto si spoglia". (Giuseppe Palomba) Abbiamo avuto diversi Palomba illustri. Luigi Palomba, il grande sindaco, è stato a mezza strada tra De Nicola ed il Beato Vincenzo in fatto di onestà ed altruismo. Col regime democratico dopo 1’Unità nazionale, Luigi diviene per la prima volta consigliere comunale nelle file liberali nel 1895. Si iscrisse poi al Partito Socialista, ma la sua rielezione nelle elezioni parziali del 1902 e l’entrata, nel Settembre dello stesso anno, nella Giunta Municipale diretta dal sindaco Bartolomeo Mazza, gli vale l’esclusione dal Partito. Nelle elezioni amministrative del 1903 indette per lo scioglimento del Consiglio Comunale, egli non viene rieletto. Nel frattempo divenne presidente del Circolo Popolare in città nel 1914; nello stesso anno fu eletto al Comune di Napoli nelle liste del Blocco Popolare. Nelle elezioni politiche del 1919, nella lista radico- socialista- repubblicana, è eletto deputato in un altro Collegio di Napoli. Nel 1920 fu consigliere provinciale e primo al Consiglio Comunale di Torre, divenendo sindaco dal 6 luglio 1921. Socialista riformista, con un consenso che gli proviene non solo dai ceti popolari, ma anche dalla piccola e media borghesia, attento alla realtà economica cittadina cui risponde con la realizzazione di lavori pubblici per sostentare i disoccupati, una politica fiscale diretta a risanare le finanze comunali, interventi a favore della marineria locale, progetti di case popolari e provvedimenti di salvaguardia del territorio da speculazioni edilizie. Avversato dai fascisti locali, con l’intervento delle gerarchie provinciali del Partito fascista, l’Amministrazione Comunale viene fatta cadere nell’Ottobre 1926 ed egli, ultimo sindaco democratico, viene espulso ”armata manu” dal suo ufficio. A lui, come tutti sappiamo, è intitolata la Piazza antistante la chiesa del Carmine. Non ho idea del professore che vi seguiva negli anni 50 alla scuola d'arte. Indagherò domani di prima mano con i maestri d'arte attuali e "farottoti" sapere. Spero, con questi nomi, di non aver scambiato interni della coglia di asino per lampadine elettriche, o enzimi orali emessi per monete d'argento. Benvenuto in Torreomnia. Luigi Mari |
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