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Argomento presente: « Gennaro DELLA GATTA poeta » | |||||
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ID: 757 Intervento
da:
Gennaro
- Email:
dellagatta@aol.com
- Data:
sabato 22 gennaio 2005 Ore: 06:12
Caro Luigi e carissimi paesani, grazie delle belle parole ma... non sono un poeta, sono un uomo qualunque che nei momenti di riflessione, di pene, dolori, gioie e contemplazione scrivo a modo mio. Scrivo perche' e necessario che io possa ricordare quel particolare momento della mia vita, quella o quelle persone, cose, eccetera eccetera. So che tra i nostri concittadini c'e un vulcano di sentimenti, ci sono migliaia di voi che ne avete scritte, a modo vostro, Chi se ne frega della rima baciata, o della regola o altro. L'importante e' scrivere, l'importante e' far conoscere quanti modi ci sono per esprimere i sentimenti umani. Vi prego, ognuno di voi che entrate in questa piazza straordinaria che e' Torreomnia, mandate una delle vostre, non abbiate timore, non tenete nascosto quello che appartiene a tutti. Ognuno di noi puo' migliorare leggendo qualcosa di qualunque altra persona. Ci sono dentro di noi infiniti sentimenti, infiniti desideri, bellezze che molti di noi non conosciamo o non avevamo realizzato. Torresi, cari concittadini, abbiamo la piazza per far conoscere chi siamo. Migliorare fara' bene a tutti, percio' ... aspettiamo la vostra poesia e potremmo dire con orgoglio... Torre sei proprio figlia di un Vulcano unico al mondo. Un Vulcano di intelligenza, volere, potere e dare per sentisi bene. Vi aspettiamo in tanti, Grazie da Gennaro e da tutti i torresi di buona volonta' e grande fiducia. |
ID: 752 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
gigiomari@libero.it
- Data:
venerdì 21 gennaio 2005 Ore: 18:27
Caro Franco Penza, ed è subito revival negli anni 60 quando facevamo “Il penZatore” otto pagine in folio, e “L’infinito”. La prima critica fu su sulla testata perché non capirono la finezza di PenZatore con la zeta, con riferimento al Tuo cognome. Ti ricordi? Scrivavamo, componavamo e stampavamo, per attirarci addosso tutte le critiche e i disappunti a raffica. Poi, ventenni, andavamo di sera alla “Cantina del pescatore”, al “Cantinone” o “Parzunariello” per un trancio di pizza perché quella intera costava troppo; e crepavamo dal ridere per le incazzature di chi attaccavamo sui giornali. Io mi sono precluso il progresso (non popolare) della tipografia e tu venivi escluso dai circoli “bene”. Ma hai fatto da solo cultura e Teatro. (Vedi sezione Teatro di Torreomnia). Emulavamo Giuseppe Marotta e i suoi giornalini d’esordio? Ci attribuivano la “scapigliatura torrese”. Tu eri il “Gozzano corallino”. Io sono rimasto autodidatta e Tu hai tre lauree. Ci sarebba da parlare per ore. Intanto ti regalo il Link delle poesie di tuo padre (opera omnia). Copia e incolla nella finestra Indirizzo di Internet Explorer: http://www.torreomnia.com/Testi/gius_penza/giuseppe_penza01.htm e quello delle poesie di Tuo fratello Enrico: http://www.torreomnia.com/Testi/enrico_penza/Enrico_penza01.htm Quello delle Poesie del Dott. Perrella http://www.torreomnia.com/Testi/perrella/set_fra_perrella.htm Quello delle poesie di Ciccio Raimondo: http://www.torreomnia.com/Testi/ciccio_poesie/set_frame_ciccio_poesie.htm I link di articoli degli anni 60 de Il PenZatore e l’Infinito http://www.torreomnia.com/Testi/giornalismo.htm http://www.torreomnia.com/Testi/giornalismo2.htm http://www.torreomnia.com/Testi/giornalismo.htm http://www.torreomnia.com/Testi/giornalismo2.htm |
ID: 751 Intervento
da:
Franco Penza
- Email:
fratellino.50@email.it
- Data:
venerdì 21 gennaio 2005 Ore: 17:39
Caro Gigi, Grazie per l’emozione per la poesia di Della Gatta e di quella famosa di Di Giacomo. Approfitto per questa discussione e ti invio dei versi di Maria Bruna Tammaro. La poesia è una delle espressioni dell’arte, che, se genuina, raggiunge una dimensione universale, perdendo la spazialità temporale. La ricerca dell’amore circolare, impresa titanica in un mondo tecnologico e di mitomani, è coerenza e sacrificio di pochi eletti. Nelle liriche di Maria Bruna Tammaro ( n. il 1952), con gli echi di un tardo Ottocento, ma con spontaneità, c’è la rincorsa all’amore., che ritrova in una leopardiana immersione nell’infinito, al di là delle convenzioni sociali, della morale corrente, della gestione dei sentimenti. Librando sull’etereo, la poetessa dialoga con il vento, con il mare e con la luce, che illumina l’essenza vitale, l’amore, il vero amore, il suo amore, con la complicità degli elementi naturali, uscendone con più linfa, più forza, approdando su lidi dorati, molto lontano dal terreno. Franco Penza MELOPEE POPOLARI MARIA BRUNA TAMMARO LAMENTO NELL’ARIA E’ notte fonda, tutto dorme, eccetto il mio cuore, che di dolore s’affligge. Intorno regna silenzio, ma un pianto si sente, un tic tac di lacrime, che si infrangono nel buio. E così un lamento appare nell’aria, ma il vento presuntuoso, senza un perché, lo porta lontano lontano, laddove si perde nell’infinito e nessuno lo sente. IL VENTO O dolce vento, tu che ti diverti a giocare con le foglie degli alberi, con le onde del mare e con i capelli del mio amore, andando avanti e indietro, come una bambina, corri da lui a dire che il mio cuore batte come i flutti del mare, che non cessano mai d’infrangersi sulla riva per lasciare posto agli altri. Tu, correndo e fischiando, bussa alla porta del suo cuore e cantagli il mio grande amore. SERA DI MAGGIO Un mercoledì di maggio Di sera… Sono per un momento Alla finestra. E vedo poca gente passare, passare in silenzio, il silenzio della sera, una sera di maggio… Sento un grillo cantare, una lucciola rispondere, parlo con il mio cuore, ascolto i miei sentimenti, odo la tua voce. E’ una voce che viene da lontano E mi dà gioia. La gioia dell’attesa. Il paesaggio è scuro, ma pieno di luce, è la luce che da me illumina il paesaggio. AMARE M’inebrio del tuo nome, mi delizio del tuo viso, gioisco al tuo pensiero, m’illumina la tua idea, la natura vedo bella, le persone sono buone. Potenza dell’amore. Cosa si fa per te. Cosa si fa con te. MARIA BRUNA TAMMARO STILLE DI RUGIADA Editrice La Voce Ambulante NAPOLI L’AMORE Due poesie, caro, ho scritto e dedicato a te, dettate dal sentimento. Ma voglio scrivere sull’amore, sul bell’amore, sul divino amore. Caro! Solo a sentire questa parola, ti inebria l’anima, ti esalta il cuore, ti senti vibrare dentro. E’ il motore del mondo, è la spinta di ogni divenire, è la molla di tutto. Canto un inno all’amore, perché finalmente lo sto vivendo, mi sta parlando, per tuo mezzo. E’ inebriante essere presi da lui, essere suo prigioniero, per sempre; averlo ogni giorno, coccolarlo ogni ora, lasciarsi trasportare ogni attimo, sentire il cuore cantare e pensare a te, amore; sentire il fuoco che scalda e pensare a te. Grazie, tesoro, di tutto questo. ALLA PERSONA PIU’ CARA Si, proprio alla persona più cara del mondo, bramo chiedere che cosa devo fare per dire che i miei pensieri sono immutabili. Ancora triste grido: ”Perché vuoi farmi trascorrere il fiore dei miei anni più belli e spensierati nell’ansia e nella tenebra?”. Amore, tu che hai spento il sorriso sul mio volto, tu che hai acceso in me una fiamma, che arde e arderà in eterno, sappi che l’amore mio per te è grande come il mare. |
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