ID: 7574 Discussione: IN RICORDO DEL TENORE ALBANESE
Autore:
Mari virna
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- Scritto o aggiornato:
venerdì 5 giugno 2015 Ore: 15:03
PER NON DIMENTICARE IL TENORE TORRESE FRANCESCO ALBANESE
Nel filmato: Torna a Surriento" cantata da Albanese
Il servizio sul nostro illustre concittadino viene ampliato in questi giorni dall'Ing Salvatore Argenziano.
IL CARUSO TORRESE Nato il 13 agosto 1912, si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti d’America e studiò a Boston, riuscendo vincitore, come tenore, in un importante Concorso Nazionale. Tornato in Italia, dopo aver frequentato un corso di perfezionamento vocale presso il Teatro dell’Opera di Roma, debuttò nel 1940 nell’”Alceste” di Gluck, nel ruolo di Evandro. Clicca sulla foto a lato: entrerai nella sezione cantata del tenore e ascolterai le canzoni.
Si distinse come tenore leggero nei ruoli primari de ”Il barbiere di Siviglia” (Rossini), della ”Cene- rentola” (Rossini), del ”Don Giovanni” (Mozart), del ”Falstaff” (Verdi), ampliando poi il repertorio come tenore lirico ne ”La traviata” (Verdi), ”La Bohe- me” (Puccini), ”Faust” (Gounod), "Luisa" (Char- pentier), ”Il franco cacciatore” (Weber), ”La regina Uliva” (Sonzogno), ”La luna dei Caraibi” (Lualdi), ”L’incantesimo” (Montemezzi), ”I capricci di Ma- rianna” (Sauguet) ed esibendosi nei principali teatri lirici italiani ed esteri, particolarmente in Germania, Spagna, Portogallo e Sudamerica. Con la celebre Maria Callas ha cantato nell’”Armida” (Rossini) ”al Maggio Musicale Fiorentino” nel 1952, ne ”La traviata” (Verdi) e in ”Medea” (Cherubini). Al S. Carlo di Napoli, nel 1959, ne ”Il matrimonio al convento” di Prokofiev creò una saporosa figura di personaggio comico, per lui inconsueto e indimenticabile. Con la sua voce calda ed espansiva e una dizione perfetta, è stato anche un grande interprete della canzone napoletana classica, ”secondo soltanto a Caruso”, come dice un noto critico musicale, quale il Gualerzi. Clicca sulla foto a lato per entrare nella sezione in Torreomnia. Nella foto il cantante con la Callas.
HA CANTATO nei più grandi teatri del mondo, anche con patners come Maria Callas, Tito Gobbi e Gino Bechi. Pero in tanti lo ricorderanno soprattutto per le sue interpretazioni delle più celebri canzoni napoletane, da «Malafemmena» a «Gelusia» a «Santa Lucia luntana». Il tenore Francesco Albanese e morto nella sua casa di Roma nelle scorse settimane. Il 13 agosto avrebbe compiuto 93 anni. Nato a Torre del Greco nel 1912, Albanese era lontano dalle scene da molti ottenuto un posto di funzionario della Cassa per il Mezzogiorno dopo una carriera più che ventennale, aveva preferito ritirarsi lontano dai clamori del mondo dello spettacolo insieme con la seconda moglie, il soprano OneHa Fineschi, da cui aveva avuto una figlia. Per chiudere con il mondo dell’opera scelse il San Carlo, dove canto 1’ultima volta in «Lo schiavo di sua moglie», era il 1961. Non aveva ancora cinquant’anni. E chi lo ricorda racconta che la sua voce, a quei tempi, era al c’è della perfezione: calda, pastosa, molto espressiva. Lui, che nel ’48 aveva cantato per la Piedigrotta, pero, preferì dire basta concedendosi solo qualche rara apparizione proprio negli Stati Uniti, a Boston, dove vinse un concorso prestigioso. Tornato in Italia frequento corsi a Bologna e all’Opera di Roma con Francesco Sax.
Clicca sulla foto a lato per entrare nella sezione in Torreomnia. Nella foto il cantante con la Callas.
Nel 1937 incise «Lunanova», «’Avucchella». L’anno dopo il regista Amleto Palermo lo scritturò per la colonna sonora del film «Napoli che non muore» con Fosco Giachetti, Gianni Agus, Clelia Matania. Albanese canto appunto «Napule ca nun more» di Tito Manlio e Bonavolonta. Nel 1945, ancora per il cinema, fu protagonista di «Canto ma sottovoce», diretto da Guido Brignone, con Paolo Stoppa e Ave Ninchi. Sulla scena lirica esordi il 10 giugno 1940 interpretando a Roma il ruolo di Evandro nell’«Alceste» di Gluck. Nel 1942 era alla Fenice di Venezia nella «Cenerentola» di Rossini. Eccelse nel repertorio di Rossini, Verdi, Mozart, Puccini, Gounod, Charpentier, Weber, Cherubini, senza rinunciare a misurarsi con opere meno famose: «La regina Uliva» di Sonzogno, «La luna dei Caraibi» di Lualdi, «L’incantesimo» di Montemezzi, «I capricci di Marianna» di Sauguet. Nel 1952 al Maggio Fiorentino fu accanto alla Callas nell’«Armida» di Rossini. Dell’incontro con la divina resta anche una rara registrazione di «Traviata». Il tenore non recise mai i legami con la sua terra dove, da 11 anni, gli Amici della Lirica tengono un concorso intitolato a suo nome. Lui ne andava molto fiero perchè - diceva - di solito questi onori si hanno dopo la morte. Il prossimo, nel maggio 2006, sarà il primo senza di lui.
ID: 16911 Intervento
da:
la redazione
- Email:info@torreomnia.it
- Data:
venerdì 5 giugno 2015 Ore: 15:03
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ID: 14609 Intervento
da:
la redazione
- Email:info@torreomnia.it
- Data:
sabato 21 gennaio 2012 Ore: 00:20
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ID: 12788 Intervento
da:
la redazione
- Email:info@torreomnia.it
- Data:
domenica 28 febbraio 2010 Ore: 18:19
DEI MIEI BOLLENTI SPIRITI - LA TRAVIATA
FRANCESCO ALBANESE - IL FRANCO CACCIATORE
FIOCCO DI LANA - Francesco Albanese (1943
Francesco Albanese sings Serenata by Pietro Mascagni.
DESIDERIO
ID: 10702 Intervento
da:
camillo scala
- Email:doncamillo57@libero.it
- Data:
giovedì 19 marzo 2009 Ore: 00:01
ID: 9146 Intervento
da:
massimo visciano
- Email:visciano.massimo@libero.it
- Data:
lunedì 14 luglio 2008 Ore: 14:56
In qualità di grande appassionato di musica classica devo rispondere a questo post sul grande Albanese in maniera che capita in testa alle discussioni insieme agli altri bravissimi cantanti e musicisti torresi giovani o maturi viventi. Ringrazio Mario Fusco per la sua nota a riguardo.
Massimo Visciano
ID: 8099 Intervento
da:
Mario Fusco
- Email:fuscotono2@virgilio.it
- Data:
domenica 20 gennaio 2008 Ore: 01:46
Ho letto e ascoltato con piacere tutta la sezione, desideravo sapere se pubblicherete la seconda parte del PDF
Albanese fece pure qualce film, ad esempio: CANTO MA SOTTOVOCE Anno 1945 Durata 85 minuti Origine ITALIA Colore B/N Genere COMMEDIA Produzione ITALA FILM - SOCIETA' ANONIMA GRANDI FILM Distribuzione SANGRAF Regia Guido Brignone
Attori Mariella Lotti MARIA CRISTINA Francesco Albanese GIUSEPPE Dina Sassoli MARIU' Ave Ninchi LAURA LA CAMERIERA Guglielmo Barnabo' ANNIBALE LANTIERI Gina SammarcoTERESA LANTIERI Paolo Stoppa FABRIZIO Agostino Salvietti GENNARO Gerry Gerald JOHN Arturo Bragaglia IL CAPOSTAZIONE Amalia Pellegrini VECCHIA PROFUGA Mario Cianfanelli
Soggetto Ivo Perilli Sceneggiatura Carlo Duse Diego Fabbri Vittorio Nino Novarese Cesare Zavattini Montaggio Mario Serandrei Scenografia Aldo Tomassini Fotografia Mario Albertelli Musiche Felice Montagnini
Trama Un ricco commendatore, per sfuggire ai disagi della guerra, decide di trasferirsi con la moglie e i due figli da Roma a Salerno, giungendovi poco prima dello sbarco liberatore. Il viaggio viene movimentato dall'improvvisato autista, un ex marinaio con la vocazione di cantante e molto simpatico, che riuscirà, non senza difficoltà, a conquistare il cuore della figlia del commendatore superando i pregiudizi borghesi delle differenze sociali. Il figlio del ricco signore, invece, dovrà rinunciare all'amore per una ragazza incontrata lungo il viaggio, quando si scopre che questa è madre di un bimbo avuto da un soldato attualmente in guerra ma atteso per le nozze. Critica "L'ingenuità e la superficialità del racconto inficiano la pellicola che risulta artisticamente assai scadente malgrado l'impegno e l'efficacia della interpretazione". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", vol. XX, 1946).
Fece la colonna sonora del film film "Napoli che non muore" di Amleto Palermi.
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