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Argomento presente: « INTERNET IN LIBERTA' » | |||||
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ID: 980 Intervento
da:
nicola scognamiglio
- Email:
nicoscogna@libero.it
- Data:
giovedì 10 febbraio 2005 Ore: 14:46
Buongiorno a tutto il forum, Ah, buon Mari, Don Chisciotte di fronte a te era un dilettante. A Torre c'era un solo Mulino e non era a vento, ma è andato al vento. Non ti lagnare se qualche volta ti bagni, vuol dire che hai minto contro vento. La tua lotta è giusta, ma è impari. A proposito ho trovato la storia del nostro Mulino Marzoli sul Tuo sito. Mi permetto di riportare il link da copiare e incollare. Mi hai insegnato un buon sistema. www.torreomnia.com/localita_contrade/mulini_marzoli/set_fra_mulini.htm Ah, la libertà, la libertà. Problema spinoso. Quante volte la si vuole rivendicare per poi toglierla agli altri. Vi omaggio del Manifieto di Marinetti, che Tu, credo, conoscerai a menadito. A proposito. Ma... tra Mari e Marinetti c'è qualche parentela? Perché, poi, Gianbattista Marini, famoso poeta napoletano del 600, nemmeno ci sformava, in fondo, in fatto di controcorrente. A me questa radice "Mari" non mi convince. MANIFESTO DEL FUTURISMO di MARINETTI di Redazione Antenati, pubblicato il 27 maggio 2003 - 279 letture 1. NOI VOGLIAMO CANTARE l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. La letteratura esaltò fino a oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno. 4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia. 5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7. Non v'è bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere conseguita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. 8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. 9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. 11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il Futurismo, perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologhi, di ciceroni e d'antiquarii. (Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo) Nicola Scognamiglio |
ID: 978 Intervento
da:
luigi mari
- Email:
gigiomari@libero.it
- Data:
giovedì 10 febbraio 2005 Ore: 10:58
PAROLE IN LIBERTA' (UCCIDIAMO IL CHIARO DI LUNA). Signori, credo che questo forum debba avere anche maggiore apertura mentale, altrimenti stagna nel "conservatorismo" improduttivo e antiprogressista. Intruduco un link del grande Marinetti, che agli albori del secolo scorso fu il padre della corrente futurista. Le pagine sono presenti nel mio sito: "www.stampatipografica.it". Copia e incolla nella finestra indirizzo in alto. www.stampatipografica.it/gutemberg/marinetti/set_fra_marinetti.htm Luigi Mari |
ID: 766 Intervento
da:
Giovanni Scarrone
- Email:
giova@virgilio.it
- Data:
lunedì 24 gennaio 2005 Ore: 22:06
Abbiamo riportato il link al testo di Legge che è destinato a cambiare il panorama dei siti Internet: i siti diventano prodotti editoriali e come tali hanno bisogno di registrazione presso gli organi competenti. Riassumendo: addio libertà di parola e di stampa sulla Rete, almeno per quanto riguarda la legge italiana che si affianca in tutto a quella di un paese notoriamente liberale, la Cina. Prima di commentare e prevedere il nuovo mondo dell'editoria on line che si sta affacciando, voglio riportare un curioso annedoto che mi ha fatto riflettere sulle coincidenze della vita. In un'intervista scritta rilasciata qualche giorno fa mi è stata posta una domanda: "Quale ritenete sia il più importante pregio di Internet e quale il suo più grande difetto?"; parte della mia risposta è stata la seguente: Internet è stato, ed in parte lo è ancora, il vero mezzo di comunicazione che ha permesso la libertà di parola e di stampa: chiunque può avere un proprio spazio (sito) ed esprimere le proprie opinioni; purtroppo col tempo l'importanza delle voci libere è stata ridimensionata dai grossi gruppi che hanno condizionato in questo senso l'evoluzione delle Rete. Purtroppo, e mi dispiace ammetterlo, avevo ragione e questa legge inaspettata conferma la triste tendenza; Internet può offrire servizi di ogni tipo, ottimi o pessimi, o semplicemente spazi per poter esprimere le proprie idee. La libertà è uno dei principi fondamentali della Rete insieme alla completa gratuità: perchè di qualunque tipo sia il servizio editoriale, e di qualunque qualità, risulta completamente gratuito per l'utente. Forse è proprio questo il punto, sicuramente può dar fastidio a qualcuno che ci sia una pluralità di opinioni e per di più completamente libera. Non serve barricarsi dietro la scusa della regolarizzazione; Internet è così e cambiarlo radicalmente, come si sta facendo, significa snaturarlo. Diventerà sempre più difficile, per non dire impossibile, avviare un sito di tipo editoriale (che poi rappresenta la quasi totalità dei siti Internet) per hobby o diletto e riuscire col tempo a trasformarlo in qualcosa di più, come un impegno o addirittura un lavoro; questo però vuol dire limitare la libertà e porre un pesante freno allo sviluppo che in numerosi casi ha goduto delle idee portate da singole persone non professioniste. Questo editoriale è uno sfogo, una denuncia o più semplicemente la constatazione che Internet come strumento di comunicazione è stato notato ed ora vuole essere sfruttato anche da chi di Internet e dei suoi pro e contro ne sa ben poco. Giovanni Scarrone |
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