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Marechiaro, il nostro mare del Golfo di Napoli cantata nientemeno nel 1935 da Tito SchipaIn programma Tre partenze settimanali dallo scalo campano verso Cagliari e OlbiaLunedì prossimo la compagnia di navigazione Dimaiolines inaugurerà un nuovo servizio ro-ro tra il porto di Napoli e i porti sardi di Olbia e Cagliari. Sono previste tre partenze settimanali dallo scalo campano della nave ro-ro Italroro Three, che effettuerà due collegamenti settimanali per Cagliari ed uno per Olbia per il trasporto di trailers e di mezzi commerciali.Il porto di Napoli prevede di chiudere il 2007 con un aumento di circa il 20% del traffico di mezzi pesanti e del 10% di quello di autovetture rispetto all'anno precedente, quando erano stati registrati oltre 200mila veicoli pesanti e 205mila auto. «Il porto di Napoli - ha commentato il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli - corre sulle autostrade del mare.Di anno in anno stiamo potenziando le linee di collegamento con la Sicilia, ora anche per la Sardegna, dando un contributo decisivo allo snellimento del traffico su strada e all’economia del Paese che, grazie alle vie del mare, accorcia i tempi di trasferimento della merce dalla terra ferma alle isole. Stiamo per questo lavorando al rifacimento ed al ripristino di aree per consentire ulteriori attracchi. La strategia dell’Autorità Portuale è sostenere le compagnie che presentano piani d’impresa per la creazione di nuove linee, realizzare aree per la sosta dei mezzi commerciali e migliorare le infrastrutture dedicate a questo tipo di traffico». inforMare doncamilloAttenzione cliccando i link qui sotto ridurre la finestra che appare per una migliore risoluzione dello spothttp://dimaiolines-torre del greco1http://dimaiolines-torredel greco2http://dimaiolines-sito ufficialeScala Camillo della redazione (Rubrica Marittimi)
In programma Tre partenze settimanali dallo scalo campano verso Cagliari e OlbiaLunedì prossimo la compagnia di navigazione Dimaiolines inaugurerà un nuovo servizio ro-ro tra il porto di Napoli e i porti sardi di Olbia e Cagliari. Sono previste tre partenze settimanali dallo scalo campano della nave ro-ro Italroro Three, che effettuerà due collegamenti settimanali per Cagliari ed uno per Olbia per il trasporto di trailers e di mezzi commerciali.Il porto di Napoli prevede di chiudere il 2007 con un aumento di circa il 20% del traffico di mezzi pesanti e del 10% di quello di autovetture rispetto all'anno precedente, quando erano stati registrati oltre 200mila veicoli pesanti e 205mila auto. «Il porto di Napoli - ha commentato il presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli - corre sulle autostrade del mare.
Una fiaccolata, torna la protesta dei marittimiTorre del Greco. Una fiaccolata per dire no al precariato. Questa volta a scendere in piazza sabato primo dicembre sono i marittimi torresi per denunciare le problematiche della categoria. La decisione nell'assemblea di ieri sera all'esterno della sala don Luigi Acampora della chiesa di Portosalvo. Già la settimana scorsa oltre un centinaio di lavoratori del mare di diverse compagnie di navigazione si erano incontrati per discutere dei disagi del comparto e delle eventuali iniziative da mettere in campo. I lavoratori del mare si sentono abbandonati dalle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali (Cgil, Csil, Uil, Federmar, Ugl) e dalle istituzioni e chiedono la stabilizzazione dei precari sia dell'armamento privato che della flotta pubblica. Il concentramento è previsto per le ore 18 in villa comunale, poi il corteo proseguirà per le vie del centro e si fermerà davanti alla basilica di Santa Croce. «Abbiamo raccolto 750 firme - dice Vincenzo Accardo, portavoce dei marittimi - segno che la gente è solidale nei nostri confronti. Nei prossimi giorni distribuiremo volantini nelle chiese e nei negozi per pubblicizzare il corteo. Sarà una manifestazione pacifica per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulle nostre problematiche, manifesteremo accompagnati da moglie e figli». Una voce unanime che trova tutti d'accordo. «Siamo demoralizzati - aggiungono in coro altri marittimi - e chiediamo garanzie per il futuro e per le nostre famiglie. Parteciperemo in massa alla fiaccolata». Gli stipendi inadeguati e la concorrenza degli extracomunitari ha messo in ginocchio la categoria. «Se non facciamo sentire la nostra voce - conclude Accardo - il settore è destinato a scomparire. Chiediamo il sostegno di commercianti, associazioni, comitati di quartiere e forze politiche. Abbiamo invitato anche il consiglio comunale e il sindaco». AD DUE ORE DALLA FINE DELLA FIACCOLATA A TORRE ECCO IL FILMATO linkato da torre.4001.it:SCALA CAMILLO (doncamillo)
Pigia la freccia e regola il volume per ascoltare la melodia di 'O Marenariello da Sorrento Radio. Sembra che Ottaviano e Gambardella venissero spesso alla Casina Rossa di Torre.I GRANDI ARMATORI TORRESIAzienda: «DEIULEMAR»L'impresa familiare nel settore armatoriale: processi di successione e corporate governancedi Catello Maurizio BussiLa scheda di Catello Maurizio Bussi:La Deiulemar nasce nel 1967 e si sviluppa grazie al coraggio, alla competenza e alla lungimiranza dei tre soci fondatori: Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo, dalle cui iniziali deriva la ragione sociale d’una delle maggiori società armatrici italiane. Le tre famiglie, originarie di Torre del Greco, sono unite da vincoli di parentela, infatti, i tre soci sono cognati (Giuseppe Lembo e Giovanni Della Gatta hanno sposato, rispettivamente, Filomena e Luciana Boccia, mentre Michele Iuliano ha sposato Gina Lembo, sorella del Comandante Giuseppe Lembo). Inoltre, possono vantare una lunga tradizione marinara, dovuta alla loro discendenza dall’armatore Giuseppe Palomba e dal comandante Salvatore Cafiero; figure emblematiche della marineria napoletana all’inizio del secolo scorso, il cui amore per il mare è stato tramandato alle tante famiglie di armatori che con successo e capacità hanno operato o ancora operano nel settore (si pensi alle note famiglie D’Amato, Di Maio, Palomba, Lembo). LA NUOVA BANDIERA DEIULEMAR:http://www.deiulemar.it/bandieradritta.swf I tre soci fondatori, dopo una lunga esperienza sulle navi, dal rango di mozzo fino a quello di capitano, nel 1966 stanchi di “essere soggetti al padrone” e desiderosi di “tornare a casa, per stare con la famiglia” decisero di mettersi in proprio. Fu indispensabile la mobilitazione dell’intera famiglia, degli amici e dei concittadini Torresi per la raccolta del capitale necessario all’acquisto del primo bastimento di 1.700 tonnellate di stazza lorda, ribattezzato White Pony (in seguito il cavallino bianco è diventato il “portafortuna” della società, tanto da essere raffigurato su ogni nave della flotta Deiulemar). I piccoli risparmiatori Torresi, che il Comandante Lembo definisce “mercato interno”, hanno avuto, ed ancora, hanno un ruolo determinante nella crescita e nello sviluppo della Deiulemar. Inizialmente, le risorse finanziarie necessarie all’acquisto delle navi sono state reperite dai soci, attraverso il “sistema dei carati”107. Nella foto a lato: I componenti La Deiulemar, tratta dal sito Torreomnia sezione: "Tutti gli armatori torresi" di Clelia Sorrentino Questo sistema, successivamente, è stato sostituito dall’emissione di obbligazioni, preferita alla quotazione in Borsa (i motivi di questa scelta saranno spiegati nel prosieguo dell’analisi). Tornando agli inizi, il Comandante Lembo ricorda, che l’obiettivo non è stato “guadagnare, bensì risparmiare”, infatti, nel periodo di ristagnazione degli anni 60 e 70, l’abbattimento dei costi è stato l’unico modo per assicurare la sopravvivenza dell’impresa. Da qui, la necessità di ricoprire più ruoli all’interno dell’azienda e partire, per lunghi periodi, come comandante delle navi di proprietà. Sin dalla nascita dell’impresa, ciascun socio (e appartenente alla famiglia) si è occupato di un’area specifica, scelta in virtù delle caratteristiche e delle abilità personali di ciascuno: • Giuseppe Lembo, si è dedicato alla gestione dei noli, alla compravendita delle navi ed alla gestione dei rapporti esterni (soprattutto con gli investitori); STOIA DEGLI ARMATORI TORRESI IN TORREOMNIA:http://ArmatoridiTorredelGreco.htm • Giovanni Della Gatta, si è occupato della gestione tecnica della flotta; • Michele Iuliano, si è dedicato alla gestione amministrativa della società. La svolta nella crescita e nello sviluppo della Deiulemar, si è avuto tra gli anni 80 e 90. In questi anni, emerge tutto il coraggio, la lungimiranza e la capacità imprenditoriale dei tre soci. Infatti, questo periodo segnato dall’ascesa di concorrenti Russi, Polacchi, Cinesi, Bulgari, Giapponesi, rese indispensabile, per competere su scala internazionale nel trasporto di carichi secchi e di carichi liquidi, l’investimento di ingenti capitali nella costruzione di navi nuove. Quest’ultime consentirono un risparmio notevole nei costi, rispetto alle navi di proprietà oramai obsolete e, quindi, poco competitive (per evitare l’insorgere dei costi, spesso, le navi ”vecchie” venivano tenute ferme nei porti). L’introduzione di motori più performanti (il pistone a corsa lunga) e l’automazione consentirono una significativa riduzione dei costi di manutenzione e di gestione della flotta. La Deiulemar, in Italia meridionale, fu la prima società ad intuire la necessità di investire nella costruzione e nell’acquisto di navi nuove, per conquistare quote di mercato e competere nel mercato mondiale dei trasporti marittimi di carichi secchi e di carichi liquidi. A cura di Camillo Scala della redazione (Rubrica Marittimi)
Azienda: «DEIULEMAR»L'impresa familiare nel settore armatoriale: processi di successione e corporate governancedi Catello Maurizio BussiLa scheda di Catello Maurizio Bussi:La Deiulemar nasce nel 1967 e si sviluppa grazie al coraggio, alla competenza e alla lungimiranza dei tre soci fondatori: Giovanni Della Gatta, Michele Iuliano e Giuseppe Lembo, dalle cui iniziali deriva la ragione sociale d’una delle maggiori società armatrici italiane. Le tre famiglie, originarie di Torre del Greco, sono unite da vincoli di parentela, infatti, i tre soci sono cognati (Giuseppe Lembo e Giovanni Della Gatta hanno sposato, rispettivamente, Filomena e Luciana Boccia, mentre Michele Iuliano ha sposato Gina Lembo, sorella del Comandante Giuseppe Lembo). Inoltre, possono vantare una lunga tradizione marinara, dovuta alla loro discendenza dall’armatore Giuseppe Palomba e dal comandante Salvatore Cafiero; figure emblematiche della marineria napoletana all’inizio del secolo scorso, il cui amore per il mare è stato tramandato alle tante famiglie di armatori che con successo e capacità hanno operato o ancora operano nel settore (si pensi alle note famiglie D’Amato, Di Maio, Palomba, Lembo). LA NUOVA BANDIERA DEIULEMAR:http://www.deiulemar.it/bandieradritta.swf I tre soci fondatori, dopo una lunga esperienza sulle navi, dal rango di mozzo fino a quello di capitano, nel 1966 stanchi di “essere soggetti al padrone” e desiderosi di “tornare a casa, per stare con la famiglia” decisero di mettersi in proprio. Fu indispensabile la mobilitazione dell’intera famiglia, degli amici e dei concittadini Torresi per la raccolta del capitale necessario all’acquisto del primo bastimento di 1.700 tonnellate di stazza lorda, ribattezzato White Pony (in seguito il cavallino bianco è diventato il “portafortuna” della società, tanto da essere raffigurato su ogni nave della flotta Deiulemar). I piccoli risparmiatori Torresi, che il Comandante Lembo definisce “mercato interno”, hanno avuto, ed ancora, hanno un ruolo determinante nella crescita e nello sviluppo della Deiulemar. Inizialmente, le risorse finanziarie necessarie all’acquisto delle navi sono state reperite dai soci, attraverso il “sistema dei carati”107. Nella foto a lato: I componenti La Deiulemar, tratta dal sito Torreomnia sezione: "Tutti gli armatori torresi" di Clelia Sorrentino Questo sistema, successivamente, è stato sostituito dall’emissione di obbligazioni, preferita alla quotazione in Borsa (i motivi di questa scelta saranno spiegati nel prosieguo dell’analisi). Tornando agli inizi, il Comandante Lembo ricorda, che l’obiettivo non è stato “guadagnare, bensì risparmiare”, infatti, nel periodo di ristagnazione degli anni 60 e 70, l’abbattimento dei costi è stato l’unico modo per assicurare la sopravvivenza dell’impresa. Da qui, la necessità di ricoprire più ruoli all’interno dell’azienda e partire, per lunghi periodi, come comandante delle navi di proprietà. Sin dalla nascita dell’impresa, ciascun socio (e appartenente alla famiglia) si è occupato di un’area specifica, scelta in virtù delle caratteristiche e delle abilità personali di ciascuno: • Giuseppe Lembo, si è dedicato alla gestione dei noli, alla compravendita delle navi ed alla gestione dei rapporti esterni (soprattutto con gli investitori); STOIA DEGLI ARMATORI TORRESI IN TORREOMNIA:http://ArmatoridiTorredelGreco.htm • Giovanni Della Gatta, si è occupato della gestione tecnica della flotta; • Michele Iuliano, si è dedicato alla gestione amministrativa della società. La svolta nella crescita e nello sviluppo della Deiulemar, si è avuto tra gli anni 80 e 90. In questi anni, emerge tutto il coraggio, la lungimiranza e la capacità imprenditoriale dei tre soci. Infatti, questo periodo segnato dall’ascesa di concorrenti Russi, Polacchi, Cinesi, Bulgari, Giapponesi, rese indispensabile, per competere su scala internazionale nel trasporto di carichi secchi e di carichi liquidi, l’investimento di ingenti capitali nella costruzione di navi nuove. Quest’ultime consentirono un risparmio notevole nei costi, rispetto alle navi di proprietà oramai obsolete e, quindi, poco competitive (per evitare l’insorgere dei costi, spesso, le navi ”vecchie” venivano tenute ferme nei porti). L’introduzione di motori più performanti (il pistone a corsa lunga) e l’automazione consentirono una significativa riduzione dei costi di manutenzione e di gestione della flotta. La Deiulemar, in Italia meridionale, fu la prima società ad intuire la necessità di investire nella costruzione e nell’acquisto di navi nuove, per conquistare quote di mercato e competere nel mercato mondiale dei trasporti marittimi di carichi secchi e di carichi liquidi. A cura di Camillo Scala della redazione (Rubrica Marittimi)
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