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Argomento presente: « MOVIMENTO EUROPEO »
ID: 787  Discussione: MOVIMENTO EUROPEO

Autore: gennaro francione  - Email: adramelek@tin.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 27 gennaio 2005 Ore: 18:50

Amici di Torreomnia,

il Movimento Nuovo Rinascimento Europeo si prefigge come scopo primario quello di recuperare gli antichi valori dell'Europa Storica, Artistica Culturale per lanciare le basi di un nuovo umanesimo che caratterizzi il nostro continente in chiave non globalizzata.
httt:/www.nuovorinascimentoeuropeo.org
Informazioni: COMITATO SALVAGUARDIA CULTURA EUROPEA
COS'E' IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA EUROPEA ?

Il Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea è un'organizzazione associativa temporanea. Non persegue fini politici, anche se talvolta, per affermare i propri punti di vista, può trovarsi coinvolto in scontri con personaggi della politica. Non persegue fini economici e pertanto non ha bisogno di finanziamenti da parte di alcuno:ogni aderente alle campagne organizzate dal Comitato può, secondo le proprie capacità contribuire alla realizzazione dei materiali o dei servizi necessari per lo scopo comune. Non fa distinzioni di credo religioso, razza, idee politiche, ceto sociale, ecc.sia tra tutti gli aderenti alle varie iniziative, sia tra tutti gli esseri umani del mondo. Non è strutturato in ordine gerarchico: ognuno, di volta in volta può assumere compiti di responsabilità secondo le proprie competenze.

Non essendo un'associazione ordinaria, non si paga alcuna quota sociale per farvi parte: basta aggregarsi, con intelligenza ed onestà, alle campagne in atto.

In questo momento, per esempio, è in corso una campagna informativa per fare pressioni sul Museo Nazionale delle Paste Alimentari sito a Palazzo Scanderbeg, a Roma, e sulle più importanti Istituzioni per la Cultura e l'Istruzione in Italia, perché venga concesso, all'interno del Museo, uno spazio per la conservazione della memoria storica del principe Giorgio Castriota Scanderbeg, fondatore della moderna Albania e proprietario originario (1466) dell'omonimo palazzo. Chiunque sviluppi idee o azioni in questa direzione, fa parte, automaticamente, del "Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea". Soprattutto se comprende che l'arma vincente in questa campagna è Internet.

Il Presidente dell'Associazione Nuovo Rinascimento Europeo Raul Karelia


LA CULTURA TRADITA
Due parole sulla Nuova Europa
La Nuova Europa che sta sorgendo si pone come scopo fondamentale, insieme alla crescita dell'economia, lo sviluppo dell'ingegneria del legame sociale che le corrisponde (e ai cittadini europei per fortuna non bisogna insegnare, perchè da moltissimo tempo lo sanno bene, che i bisogni economici devono convergere con quelli etici). Qualcuno, per egoismo, tarda a comprendere questo concetto basilare:tra questi, il Museo Nazionale delle Paste Alimentari sito a Roma, a Palazzo Scanderbeg, nell'omonima piazza, al numero 117, che ancora tratta uomini e donne in modo grossolano, massificato, entropico, come se fossero soltanto dei numeri da utilizzare ai fini della statistica economica:non riesce ancora a considerare ogni uomo come individuo particolare, depositario unico di competenze e creatività. Non riesce a capire che una politica orientata solo in funzione della ricerca e della conservazione del potere in questo momento storico è perdente perché alimenta una forma di pensiero totalitario definitivamente sconfitto. Come i regimi autoritari non hanno retto all'urto dalle reti telefoniche, ai satelliti televisivi, ai fax, alle fotocopiatrici, ai computers e a tutti gli altri strumenti portati dall'innovazione tecnologica, così non reggerà il Museo della Pasta davanti alla nostra organizzazione culturale decentralizzata, trasversale e non gerarchica. Presto si accorgerà di combattere contro un fantasma, un'allucinazione, un incubo. Siamo noi la Nuova Europa che avanza, che coltiva la meravigliosa utopia della reciprocità, dello scambio, dell'ascolto, del riconoscimento, dell'apprendimento reciproco, della negoziazione tra soggetti autonomi e della valorizzazione di tutte le qualità umane.
Il Museo della Pasta è protetto dalla ricchezza economica, da una legge incompleta, da una nutrita schiera di personaggi della politica: è un potere forte.
Noi siamo invece la potenza!
La potenza rende possibile, il potere blocca. La potenza libera, il potere subordina. La potenza accumula energia, il potere la dilapida. Ecco perché vinceremo noi.
Per la Cultura, per la Giustizia, per la Pace.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

Venerdì 03/12/2004 9.45
Lettera aperta ai cittadini e agli studenti

Palazzo Scanderbeg, sito nell'omonima piazza al numero civico 117, era la residenza romana del principe, paladino del cristianesimo e strenuo difensore della civiltà occidentale, Giorgio Castriota Scanderbeg d'Albania.

Qualcuno definisce questo eroe il più grande stratega di tutti i tempi: in ogni parte del mondo numerose strade, piazze, monumenti, fin dal 1500, gli sono stati tributati, oltre a migliaia di libri scritti in tutte le lingue e in tutte le regioni terrestri, per onorarne le imprese e la memoria. Le sue gesta militari e la sua abilità diplomatica contro l'impero ottomano hanno influito enormemente anche sull'evoluzione del Rinascimento Europeo.

Palazzo Scanderbeg per oltre 6.000.000 (seimilioni) di cittadini di origine illirica è considerato luogo di altissimo valore simbolico e riferimento spirituale irrinunciabile: luogo che il grande pastaio italiano Vincenzo Agnesi, da tempo deceduto, ha pensato bene di adibire a sede del Museo Nazionale delle Paste Alimentari. La fondazione a lui intitolata tutt'oggi sta proseguendo questa"meritoria opera".

E' chiaro che milioni di albanesi si sentono frustrati da tale utilizzo di questo luogo sacro della loro memoria e debbono accettare, obtorto collo, questa offesa alla loro dignità, per paura di ritorsioni inerenti soprattutto i vari aiuti che l'Italia in questo momento sta fornendo al Paese delle Aquile.

Pensiamo che, onestamente, si debba concedere uno spazio, all'interno del Museo delle Paste (da gestire insieme alle autorità accademiche albanesi) ove esporre documenti storici inerenti la vita di questo grande condottiero, per permettere ai cittadini europei di origine illirica l'accesso gratuito a soddisfacimento dei loro bisogni spirituali.

Invitiamo pertanto tutti i cittadini, ed in particolar modo gli studenti di Roma, ad approfondire la questione in oggetto, soprattutto alla luce dei mutamenti determinati dall'allargamento della comunità europea, e prendere le più opportune decisioni di protesta a salvaguardia della cultura, della giustizia e della pace.

Comitato per la salvaguardia della cultura europea

Palazzo Scanderbeg - Piazza Scanderbeg, 117 00187 - Roma - Tel. 066991119 - 6991120 Fax 066991109 - email museopastealimentari@tiscali.it

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Egregio editore

ci vogliamo congratulare per la splendida iniziativa volta al recupero di palazzo Scanderbeg alla cultura albanese e, quindi, a quella europea. Nell'ambito di un prevalere del Sapere sull'Economia la sua iniziativa è degna di lode tendendo a recuperare al patrimonio dell'umanità palazzi della storia come quello oggi "occupato" dal Museo della Pasta che, di diritto, dovrebbe essere almeno in parte devoluto alla memoria di chi salvò la cristianità dall'attacco dei turchi e il meridione d'Italia dall'invasione francese, tanto da essere definito il "Garibaldi d'Albania".

La nostra lettera non è solo plauso morale ma di appoggio materiale da parte di migliaia di artisti, pittori, poeti, drammaturghi, intellettuali, scienziati, oltre che di giornali cartacei e di siti in rete pronti a scendere in lizza per recuperare agli albanesi quello che a loro spetta per diritto storico.

Grati per tutto quello che sta facendo per la cultura italiana, albanese, europea.

Comitato per la salvaguardia della cultura europea

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Da Scanderbeg al museo della Barbabietola

Dopo il museo dei maccheroni di Palazzo Scanderbeg, a Roma, ci sono buone nuove in vista per una prossima apertura al pubblico di un'altro Museo interamente dedicato alla Barbabietola: La notizia, da prendere attualmente con cautela, è filtrata da ambienti vicini all'imprenditore agricolo Ciro Pezzentiello, re della Barbabietola del casertano. Sembra che siano in corso trattative ad altissimo livello con il governo francese per rilevare ed utilizzare, quale sito del Museo della barbabietola, Palazzo Farnese, nella zona limitrofa a Campo dei Fiori, a Roma, attuale sede dell'ambasciata dei nostri cugini d'oltr'Alpe. Nelle bellissime sale storiche del Palazzo, adornate con capolavori esclusivi di grandi maestri della pittura e della scultura, presto faranno bella mostra di sé le più belle Barbabietole d'Italia e, forse, del mondo. Gli studenti che visiteranno il Museo, potranno documentarsi, attraverso reperti storici originali, su tutto il processo evolutivo percorso dalla Barbabietola, dai tempi più antichi fino ad oggi.

Macchine agricole di ogni tipo, dagli aratri primordiali a quelle meraviglie tecnologiche usate per la coltivazione del prezioso alimento nei tempi moderni, saranno accompagnate dai più svariati tipi di concimi e prodotti chimici, frutto della più laboriosa e scrupolosa ricerca scientifica realizzata nei laboratori più avanzati di tutto il mondo.

Ciro Pezzentiello è orgogliosissimo di questo suo nuovo progetto che, afferma senza remore, contribuirà ad affermare ancor più la Cultura Italiana nel mondo.

Il Museo dei Maccheroni ha dunque fatto scuola: a quando un Museo tutto dedicato ai Cavoli, "eroi" dei nostri ortaggi nazionali? Quando potremo finalmente ammirare i migliori Cavoli nostri?

Comitato per la salvaguardia della cultura europea


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Museo Nazionale delle Pastarelle Siciliane

Oggi è divenuto di moda aprire Musei a tutto spiano, per cui qualsiasi attività umana, originandosi da esperienze umane millenarie può costituire Cultura: basta saper assemblare un po' di reperti, arricchiti da qualche documento storico ed edulcorati con ingredienti sapientemente patinati, ed ecco fatto un bel Museo, pronto da spacciare come luogo di Cultura.

Pure mio cugino Peppino, detto"u pasticceri", ha in mente un suo bravo progetto per mettere su un Museo: lo vuol chiamare "Museo Nazionale delle Pastarelle Siciliane", perché ritiene che i prodotti della pasticceria siciliana non temono confronti al mondo. Io mi sento solidale con Peppino perché sa fare delle Paste veramente eccezionali, da lasciare estasiati e destare l'acquolina in bocca solo al guardarle. Vorrei spiegargli che forse chiamare Cultura la capacità di fare le Paste, anche se provenienti da ricette esclusive e realizzate con capacità artigianali o industriali fuori dal comune, mi sembra un po' esagerato.Ma Peppino "u pasticceri" non ama essere contraddetto: quella delle pastarelle siciliane per lui è un'arte e come tale merita l'esposizione in un bel Museo.

Che, forse non esiste il Museo Nazionale delle Paste Alimentari, a Palazzo Scanderbeg, a Roma?
Forse il Museo Nazionale della Pastarelle Siciliane, magari a Palazzo Chigi, sfigurerebbe davanti ad esso?

Comitato per la salvaguardia della cultura europea


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Caro professor Sinani,
siamo veramente commossi per l'onore che il giornale "Panorama" ha voluto tributarci, dedicando due intere pagine alla nostra campagna culturale, contro l'arrogante comportamento della dirigenza del Museo Nazionale delle Paste Alimentari, a Palazzo Scanderbeg Di Roma. Sono certo che ai miei ringraziamenti personali, si associeranno presto, giusto il tempo per far pervenire loro la Sua graditissima informazione, anche il principe Alessandro Castriota Scanderbeg e la Sua gentilissima consorte Caroline, insieme all'intera famiglia Castriota.

Ci creda, dr.Sinani, la battaglia che stiamo portando avanti non è facile dati gli avversari che ci si oppongono. Non coltiviamo illusioni e non vogliamo trasmetterle ad altri. Siamo come delle piccole formiche che hanno deciso di assoggettare alla vera Giustizia degli elefanti. Ma siamo formiche di carattere, con le quali gli elefanti dovranno abituarsi a convivere, perchè saremo il loro fastidio perenne. Tra l'altro gli attestati di stima che pervengono loro da persone come Lei ci rinvigoriscono enormemente.

Grazie, di cuore
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea

Postato il Tuesday, 25 January @ 14:19:12 CET di neo




R: CAMPAGNA PRO PALAZZO SCANDERBEG
Roma 26 gennaio 2005
Prendo atto della campagna a favore della riconquista almeno parziale del Palazzo Scanderbeg, che oggi ospita il Museo della Pasta, e debbo notare con soddisfazione che in lizza, a sostenere la campagna promossa dal poeta greco Raul Karelia, ertosi a presidente pro tempore e ad hoc del "Comitato per la salvaguardia della cultura Europea" sono intervenute numerose personalità della cultura internazionale.
Il primo a dare eco al battagliero scrittore ed editore Costanzo D'Agostino è stato il sito degli arbereshe italiani Arbitalia del Maestro Pino Cacozza
http://www.arbitalia.it/news/varie/2005/palazzoskanderbeg.htm
Subito dopo è sceso in campo il poeta Albanese Visar Zithi che dalle pagine del Korrieri http://www.korrieri.com/index.php?s=visar&k=10&i=9807
ha rivendicato la necessità di riappropriarsi almeno in parte del palazzo, che non solo rappresenta un pezzo di storia albanese ma anche europea visto che là soggiornò il grande difensore della cristianità e dell'occidente Giorgio Castriota Scanderbeg.
Si sono aggiunti gli amici informatici del Linux Club che hanno dato ampio spazio alla campagna e, infine, in link l'Antiarte che combatte per un mondo nuovo retto dagli artisti

In Albania il prestigioso giornale "Panorama" ha dedicato due intere pagine alle iniziative in corso,aprendo così un dibattito culturale estremamente positivo che ha coinvolto altri giornali.
Come uomo di cultura e di diritto non posso che esprimere la mia solidarietà alla campagna.
La proprietà privata non è un bene assoluto ma relativo, prima di tutto limitabile con vincoli nascenti dal valore storico, culturale e artistico di un bene tant'è che vi sono numerose normative tendenti a questo fine.
La Costituzione all'art. 9 afferma che "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura... Tutela... il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Sempre la Costituzione all'art. 42, pur riconoscendo la proprietà privata, afferma la possibilità di "limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale... La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale".
La proprietà privata è, dunque, costituzionalmente sottoposta a limitazioni a fini di tutela di interessi della collettività che possono essere anche di carattere storico-culturale.
Riteniamo, in questo caso, che il palazzo Scanderbeg potrebbe essere sottoposto a vincolo ma noi auspichiamo che gli stessi proprietari, ertisi a neomecenati rinascimentali, ne cedano almeno una porzione destinandola all'eroe albanese.
In ciò farebbero azione pregiata sia per gli albanesi che per gl'italiani.
Infatti è innegabile che Scanderbeg è anche la Nazione italiana vuoi perché si erse a paladino della cristianità, vuoi perché aiutò re Ferrante di Napoli a liberare il sud Italia dalle invasioni. A reclamare il palazzo sono non solo gli Sqipetari, quindi, ma anche le centinaia di comunità arbereshe(discendenti degli antichi albanesi) situate nel centro-sud del nostro paese.
La nostra fede nell'uomo ci regge, facendoci augurare questa soluzione, salomonica ma dignitosa per tutti.
Palazzo Scanderbeg può diventare il simbolo architettonico dell'antica Fratellanza tra due popoli contigui.
Che la Rete sia con Noi.

Gennaro Francione
Giudice di Torre del Greco


 
 

ID: 788  Intervento da: luigi mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Data: giovedì 27 gennaio 2005 Ore: 18:50

I grandi movimenti partono da Torre del Greco.
Complimenti al Giudice Francione per le sue iniziative anche di respiro europeo. Instancabile non finisce mai di stupire.

Grazie per i complimenti a Torreomnia.

Consiglio a tutti i torresi questo link:

http://www.antiarte.it/nuovo_rinascimento_europeo.htm

http://www.torreomnia.com/novita/teatro_franc/teatro.htm

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