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Argomento presente: « CURO LA RIVISTA L'IMMACOLATA »
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ID: 7968  Discussione: CURO LA RIVISTA L'IMMACOLATA

Autore: Michele Tuoro  - Email: m.tuoro@virgilio.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 23 novembre 2016 Ore: 12:26


Salve.
Mi chiamo Michele Tuoro. Da anni sfoglio le pagine del vostro sito web TorreOmnia, un portale storico di cultura generale, ritratto unico ed autentico della nostra città. Collaboro da tempo con i settimanali torresi, in particolar modo da quattro anni a questa parte mi dedico, in primis per devozione, ad una singolare nota della cultura cristiana della nostra città: L'immacolata a Torre.
Da quattro anni, grazie alla disponibilità offertami dal settimanale il Torrese, curo una pubblicazione sulla festa dell'8 di dicembre. Una pubblicazione che anno per anno riscuote sempre più successo tra il popolo torrese.
Sedici pagine di articoli, foto, dichiarazioni e retroscena di una festa che racchiude in se tutto lo spirito cristiano e votivo del popolo torrese per l'Immacolata Concezione. Mi farebbe piacere trovare nelle pagine del suo sito anche la suddetta. Se mi lascia un suo recapito le posso inviare per posta qualche copia della mia pubblicazione. In attesa di un suo riscontro le lascio i miei più cordiali saluti

Michele Tuoro
 
 
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ID: 8033  Intervento da: Michele Tuoro  - Email: m.tuoro@virgilio.it  - Data: giovedì 10 gennaio 2008 Ore: 13:23

Io sono L'immacolata Concezione



"QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPCIOU"
“IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”


Sono oltre sei milioni i pellegrini che ogni anno si recano a Lourdes. Cosa vanno a vedere? Una località turistica? Ce ne sono di più interessanti. Chi vi è stato sa per esperienza personale che Lourdes è un luogo dove si respira la fede, i malati e i disabili sono i privilegiati la preghiera ritma le giornate, il servizio caratterizza i rapporti, i giovani sono protagonisti. Lourdes rimane nel cuore, per cui tanti ritornano anche più volte. Questo avvenimento è iniziato nel 1858 con le apparizioni della “Bella Signora” a Bernardetta Soubirous; in altra parte della pubblicazione sono riportate le tappe del cammino dall’11 febbraio al 16 luglio. Per celebrare i 150 anni delle Apparizioni anche la nostra città, giustamente chiamata “Città dell’Immacolata” ha voluto ricordare tale evento dedicando ad esso il carro votivo dell’8 dicembre. Per continuare a leggere in profondità i segni presenti sul carro trionfale 2007, tra l’altro già commentati altrove, riprendiamo alcuni di questi simboli in una lettura spirituale.

UNO SGUARDO ALLA SORGENTE

Nel fondo della Grotta i pellegrini si fermano davanti alla sorgente, sgorgata sotto le dita di Bernadette Soubirous su indicazione della Vergine Maria. A molti piace ornarla di fiori e fotografarla. Così in questa “grotta dei maiali”, da dove usciva solo acqua sporca, il 25 febbraio 1858 è cominciata ad uscire acqua pura, limpida che da allora continua a sgorgare. È bello e fa bene guardare questa sorgente! Richiama tutto il simbolismo dell’acqua, basti pensare alla roccia dalla quale Mosè fece scaturire l’acqua per dissetare il popolo nel deserto, l’acqua del battesimo di Gesù al Giordano, l’acqua del nostro battesimo.

I CERI, SEGNO
D’UN PELLEGRINAGGIO
INTERIORE

Il pellegrino passa, con le braccia piene di ceri. Si ferma a lungo in preghiera davanti alla Grotta, come fuori dal tempo. Possiamo immaginarlo carico d’intenzioni, con tante miserie che viene a deporre ai piedi della Madonna. E quando ripartirà, carico di oggetti ricordo e d’acqua di Lourdes in grossi recipienti, sarà proprio lui a portare un segno di speranza per quanti non hanno desiderato o non sono potuti venire. Questo pellegrinaggio interiore è il più importante.

IL ROSETO

Un cespuglio di rose selvatiche sembra mettere radici nella roccia, sopra la statua che incornicia con i suoi rami verdi e talvolta con i suoi fiori; richiama la bella pianta di rose che cresceva nella nicchia nel febbraio 1858, dove la Signora posava i suoi piedi durante le Apparizioni: purtroppo i visitatori hanno portato via un ramo dopo l’altro per farne reliquie. L’attuale pianta di rose non è dunque quella delle apparizioni. Per credere alle apparizioni, don Peyramale, parroco di Lourdes, aveva posto due condizioni: “Se la Signora vuole veramente una cappella , dica il suo nome e faccia fiorire le rose della Grotta”.



LA STATUA DELLA GROTTA

Quando la Grotta è stata aperta al pubblico, per ordine di Napoleone III il 5 ottobre 1858, si è cominciato a liberarla dalla terra che c'era e nella nicchia è stata introdotta una modesta statua della Madonna, piccolina, circondata da fiori artificiali. Nel 1863 le signorine De Lacour propongono di finanziare l’acquisto di una statua, affidata allo scultore Joseph Fabisch, di Lione. Questi viene a Lourdes per farsi descrivere da Bernadette le apparizioni. Poi fa venire i migliori marmi di Carrara e si mette al lavoro. Lo scultore vi ha messo tutto il suo talento e tutto il suo cuore. Tuttavia Bernadette, fin dal primo momento della sistemazione della statua nel 1864, dichiara apertamente la sua delusione: “NON È COSÌ… ASSOLUTAMENTE!”.
L’artista ne rimane deluso: “Devo riconoscerlo! Uno dei più grandi dispiaceri d’artista provati in vita mia è quello che ho provato quando ho visto la mia statua sistemata, illuminata da una luce dal basso in alto, che ne cambiava completamente l’espressione”. Qual è dunque l’espressione del volto che Joseph Fabisch ha voluto riprodurre? Semplicemente quella indicata da Bernadette: “AVEVA GLI OCCHI RIVOLTI AL CIELO”. Questa statua ha veramente gli occhi rivolti al cielo, ma noi, dal basso, non ce ne accorgiamo.
Il santuario di Lourdes indetto un Giubileo dall’8 dicembre 2007 fino all’8 dicembre 2008 per ripetere a tutti l’invito della Bella Signora “Venite a bere alla sorgente e a lavarvi”. Anche noi vivremo questo anno in con rinnovato impegno di conversione a Dio e di apertura ai fratelli e a conclusione del mese mariano la sera del 31 maggio rinnoveremo il solenne atto di affidamento all’Immacolata. Buon cammino, buona vita.


Don Giosuè Lombardo
Parroco della Basilica di Santa Croce



ID: 8008  Intervento da: Michele Tuoro  - Email: m.tuoro@virgilio.it  - Data: sabato 5 gennaio 2008 Ore: 14:50


Sig. Cosimo,
entusiasta accolgo il suo saluto dalla Francia. A giorni, grazie alla collaborazione che è nata con il sig. Luigi, vedrà inseriti i miei umili quanto ricchi di sentimento e profonda devozione per L'Immacolata Concezione, articoli sulla festa della Regina madre dell'umanità, ma in modo particolare di "Torre del Greco". Un modo per far vivere le stesse emozioni a chi, come lei, lontano dalla nostra città nutre una particolare devozione per l'Immacolata. Torre del Greco vanta la gloria singolare di avere Maria, quale Patrona della città, e di aver dato alla chiesa il Beato Vincenzo Romano, che Paolo VI definì "raro e ormai celebre figlio" di Torre.
La saluto con affetto

Michele


Ascolta e partecipa al Santo Rosario completo rivolto alla nostra Immacolata, la... "versione" torrese della Vergine di Pompei. Premi la freccetta e regola il volume


IN ATTESA DEL RECUPERO DELLE FOTO ORIGINALI DEL 2007 SI RIPORTANO LE FOTO INEDITE RIPRODOTTE DALLA RIVISTA DELLA COSTRUZIONE DEL CARRO.

La fede nei giovani è doppia fede perché non è molto influenzata dal timore dell’assenza salvifica post mortale, come accade negli anziani. A Michele Tuoro la fede traspare dallo sguardo, dagli occhi. Nei giovani oggi il concetto distico verginale di Maria estende l’archetipo materno in tutto il percorso terreno con maggiore intensità e sentore di protezione rispetto all’archetipo Padre-Dio recepito dalle ragazze, queste, infatti, sono più inclini al concetto di Dio-Padre rispetto a quello generico: "figli di Dio" fino all'estremo monastico: “Sposa di Cristo”. (Luigi Mari)

IMMACOLATA 2007

di MICHELE TUORO

La realizzazione artigianale del carro trionfale, quest’anno progettato e realizzato, dall’artista Riccardo Lamberti, inizia gia nella prima decade di ottobre nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, in quanto essendo chiusa al pubblico dispone dei locali liberi. E qui che il buon Riccardo Lamberti e i suoi collaboratori si dedicano alla prima fase di lavorazione della mastodontica struttura che il giorno 8 di dicembre sfilerà per le strade del centro storico cittadino. ”La prima fase di lavoro, ci spiega Riccardo Lamberti, e la più delicata e laboriosa.

Viene data una prima impronta tridimensionale al carro, trasformando il progetto riportato su carta, in una struttura reale e portante per le lavorazioni successive. La prima parte che si va a realizzare, continua Lamberti, e il castelletto centrale su cui s’innalzerà in tutta la sua regale bellezza 1’Immacolata.
Una volta posizionata la torre, (che quest’anno rappresenta la torre dell’Incoronata di Lourdes), sempre interamente in legno, vengono realizzate le restanti parti caratterizzanti del carro. Una volta terminata questa prima parte di lavoro, si passa alla fase preliminare di rivestitura delle strutture. Solo nell’ultima settimana di novembre, le parti della costruzione votiva vengono riassemblate, sulla struttura portante in legno, nella navata di destra entrando della Basilica di Santa Croce, dove vengono ultimate le decorazioni tra le note soavi del Tota Pulcra che risuonano nelle celebrazioni liturgiche dell’ottavario dell’Immacolata.


La struttura portante, conclude Lamberti lunga 11 metri e larga 3 metri, e tutta costituita da pali in legno castagno intelaiati mediante funi di canapa, lavoro che un tempo veniva affidato ai calafati che lavoravano nei cantieri della zona mare”. Avere il privilegio di osservare il carro in questo inusuale abito e particolarmente affascinante. Ci si capisce 1’inteso lavoro che c’e dietro a quella mastodontica macchina da festa che lega il torrese ad un culto di oltre seco- lo. Ma e pur vero che il carro ritrova la sua bellezza nell’Immagine dell’Immacolata. In quel tenero volto di Madre nostra e Madre delle Misericordie.

Nell’aria già pungente dei primi giorni di dicembre; nel silenzio delle ultime ore notturne, odoranti di legna arsa nei forni e nei camini, tiepido ristoro al gelo mattutino, il cuore della città, antico borgo di marinai che dolce declina verso il mare, e illuminato dalle luci della vecchia chiesa, simbolo di vittoria sulla furia devastatrice della natura. Sono circa le 4: tutto tace; un sottile velo di nebbia attraversa i riflessi dei lampioni... qualcuno frettolosamente scorre sulle strade che abbracciano la basilica madre...qualcuno ancora incerto, indugia sul sagrato, aspettando che dall’imponente torre campanaria, la grande campana, dia la squilla al nuovo giorno ed annunzi 1’inizio della Festa.

E il giorno dell’Immacolata; un tocco di campanello...la solenne voce dell’organo, la processione dei chierici, il crocifisso che avanza nella navata centrale tra le invocazioni dei fedeli, gli aromi dell’incenso sciolto nei turi- boli ondeggiati a passo d’uomo e l’inno del Tota Pulchra che dalla schola cantorum si innalza maestoso...ormai tutto e pronto: inizia la Solennità dell’Immacolata Concezione; ricorre di nuovo il giorno in cui i torresi sono chiamati a sciogliere il loro secolare voto di gratitudine alla Vergine per aver salvato la città dalla furia del Vesuvio nell’eruzione del 1861.

Anche quest’anno tutto era pronto; tutto secondo il costume della fede...tutto come sempre; o quasi! Gia perché quest’anno il favore del cielo non e stato del tutto propizio. A causa, infatti, delle cattive condizioni meteorologiche, la processione della Vergine per le strade urbane e stata rinviata al giorno successivo.


Poco male...d’altronde i torresi sono un po’ come i napoletani, riescono ad adattarsi ad ogni circostanza e riescono a trasformare ogni evento...cosi il rinvio della processione si e tradotta nell’opportunità di prolungare di un giorno in più 1’intera atmosfera della festa che a Torre del Greco assume un gusto del tutto unico! Alla fine il tanto sospirato giorno. Domenica 9 dicembre, archiviati i piovaschi del giorno precedente, il popolo si prepara a far festa alla Vergine Santa. La congregazione dell’Assunta varca la soglia dell’antica chiesa seguita dal corteo dei carri in miniatura, quest’anno per la prima volta radunati tutti insieme dinnanzi i saloni dell’U.C.O. Maria S.S. Assunta. Intorno alle 09.45 il grande portale della Basilica di S.Croce si e prima chiuso e poi riaperto per vedere uscire tutto il corteo processionale che, trionfante tra le note della banda e le acclamazioni di migliaia di fedeli accorsi da ogni dove, e sfilato per le strade principali della città visitando i quartieri, dai più antichi ai più moderni, dai più ricchi ai più poveri, con i loro problemi e le loro perplessità.

Imponente il carro, ma ancora di più la fede di quanti anche quest’anno hanno offerto le proprie spalle per far si che la Madonna visitasse i bisogni e le necessita di una città che tra tante piaghe, molte delle quali attualmente sanguinanti, non ha perso la voglia di riscattarsi e il desderio di affidarsi al Credo delle proprie origini. Cosi, ancora una volta, il sole della fede non ha esitato a vincere le nuvole del cielo e a rassicurare quanti in questa processione cercano, come nel miracolo di San Gennaro, il rinnovo di un’alleanza che da secoli bene- dice la città e i suoi cittadini. Quanta folla speranzosa dietro quel carro! Quanta gente tra le lacrime e la gioia ha portato i propri dubbi e le proprie paure...quanta gente si e ritrovata accomunata dall’unica identita del1’essere torresi!



Michele Tuoro della redazione


ID: 7970  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 27 dicembre 2007 Ore: 23:33

Caro Michele,
Invia ciò e quanto vuoi. Torreomnia è di tutti i torresi compreso te. Se possibile invialo in files, ma va bene lo stesso in cartaceo. Ci vorrà un po' più di tempo per pubblicarlo.
Rispondo a qualche Tuo interrogativo. Torreomnia nasce e cresce casareccia, campagnola, tra pane cafone ed alari arrugginiti, nella zibaldonica veste dei limiti geometrici e cromatici dei motivi grafici gutemberghiani, perché parla d'amore, di torresità, di recupero della bontà e dell'altruismo, e questi concetti non calzano affatto nelle vesti asettiche e glaciali dell'architettura web conforme alla globalizzazione, alla new economy e alla grafica rigidamente avanguardista, perentoria e sussiegosa. Torreomnia non si inginocchia innanzi al futurismo di Marinetti e alle follie grafiche del conremporaneo David Carson da cui si dipana tutta la grafica moderna.
Imessaggi intrinseci che sono culturali, d'amore, di varia umanità, vale a dire non frivoli, non di solo intrattenimento, non di sola evasione, in una parola non di solo apparire, vanno imboccati, imposti con fragore, tinte forti, misure grosse per vincere la saturazione dell'offerta megagalattica della rete! Link e voci mirmicolanti, mimetizzate vanno bene per i navigatori mestieranti, "cercatori d'oro" che scandagliano la rete per estremi interessi personali di utilità, business, ecc. avvezzi alle "cacce al tesoro". In Torreomnia si offrono tesori metaforici, emozioni, capacità a misura d'uomo, valori lontani dalla standardizzazione ripetitiva e convenzionale della tecnica delle macchine che tutto hanno, tranne una voce umana, calda, affettuosa che suggerisca il sentore di latte materno. E' necessario, in buona fede, scampanellare, dare fragore da pazzariello per richiamare, sensibilizzare più che accattivare, specie i neofiti ancora avvezzi al cartaceo, irrimediabilmente distratti che vedono il calcolatore come un oggetto da terzo girone.

MICHE' LA DIREZIONE TI ACCOGLIE A...




Luigi Mari


ID: 7969  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 27 dicembre 2007 Ore: 22:57

LA REGINA DELLA CITTA’ ESCE CON UN RAGGIO DI SOLE



di Francesca Mari iunior

Quattro giorni, tra anticipazioni, dietro le quinte, interviste, fotografie, attesa, evento, digiuni…quattro giorni dedicati alla Madonna.

Foto a lato: L'Immacolata Concezione per le strade di Torre

Questo è il risultato… Non faccio questa premessa perché mi sento una martire, è il minimo che io abbia potuto fare per la mia città e per la Madonna. E’ quello che dovremmo fare tutti, amici miei. C’è chi l’ha fatto molti anni prima di me e continua a farlo, sempre spinto dalla stessa passione e dalla stessa energia: Luigi Mari. Questo è amore disinteressato…
E poi, se proprio devo dirla tutta, sono io che devo qualcosa a questi quattro giorni. Né soldi, né merito e gloria, ma tanti insegnamenti, tante emozioni e… tanta libertà di coscienza

LA PROTEZIONE:

Una macchina organizzativa…con umani sentimenti
Si chiama tecnicamente ‘protezione’ ed è la ‘macchina’ più composita e necessaria, tra tutte quelle preposte all’organizzazione della “Festa da’ Madonna”, perché ne rende possibile, materialmente, l’aspetto più caratteristico: “A processione”.

Foto a lato: L'Immacolata Concezione per le strade di Torre

La macchina è composta da religiosi, amici, appassionati del culto dell’Immacolata. Il responsabile è il prof. Andrea D’Urzo il quale, assieme ad altri collaboratori (Raimondo Mennella, Mazaner Vincenzo, Mariano Esposito, Reitano Natale, Giovanni Mazza), si sta occupando, già dal mese di settembre, dello studio, la gestione e la fattibilità di una processione di tale portata. La regia effettiva del gruppo, poi, viene fuori il 7 dicembre, quando, sotto la guida dell’addobbatore, in gergo “paratore”, Riccardo Lamberti, il Carro, dalla navata destra della Basilica, dove, fin dal 20 novembre di quest’anno è stato assemblato dallo stesso Lamberti e da Liberato Zeno, in base al progetto dell’U.c.a.i, è portato nella navata centrale e, secondo il rito noto a tutti, è innalzato di fronte ad un fiume di fedeli: “E’ impressionante costatare- dice il prof D’Urzo- come il mare di gente che assiste a questo rito, e comincia ad affollare la Chiesa fin dalle nove del mattino, pur se la funzione ha inizio alle 14, mostra un senso religioso talmente forte che libera l’evento sacro da ogni maldicenza che vuole vedere la Festa della Madonna solo come un evento consumistico”.

Foto a lato: L'Immacolata Concezione per le strade di Torre

Pazienza e forza che possono scaturire solo da una grande fede, come quella che da anni sostiene i “portatori”, che, com’è noto, sono coloro che portano a spalla la pesante scultura, in un’impresa visivamente colossale, che comincia il giorno prima e si conclude l’8dicembre, alle 16, col ritorno in Santa Croce. Anche quest’anno sono oltre 600 i portatori: si dividono in cinque gruppi, denominate fasce e ciascuna è contrassegnata da una tinta (celeste, rosso, verde, giallo, blu, colore, quest’ultimo, che designa la fascia, di recente formata, racchiudente i portatori giovani).
Preceduto dal Santo Rosario, il rito dell’innalzamento del Carro, per opera di solo duecento dei portatori, apre ufficialmente la festa dell’Immacolata. C’è la visita alla Madonna in Basilica da parte di tutti i torresi, la realizzazione, in serata, nei vari quartieri, dei carri in miniatura e lo storico rituale dei falò: “Se in passato- spiega Giovanni Battista Mazza, segretario dell’U.c.o - il falò aveva un valore religioso (i costruttori dei carretti accendevano il fuoco per riscaldarsi in attesa dell’uscita del Carro dalla Basilica), negli ultimi tempi ha assunto, invece, un accento di competizione: si fa a gara a riesce a fare la vampa più alta”. E la città, in “attesa” di vedere la Madonna ‘imporsi’ dall’alto della gradinata della Basilica, alle ore 4 del giorno 8 assiste, all’interno del luogo sacro, alla prima messa della giornata. E poi… il suggestivo momento.

Foto a lato: L'Immacolata Concezione per le strade di Torre

IL CARRO “MARIA, SORGENTE DELLA BONTA’ ”

di FRANCESCA MARI junior

Questo messaggio d’amore, tratto dalla prima enciclica di Papa Benedetto XVI “Deus Caritas est”, ispira la realizzazione del Carro di quest’anno 2007. I commissionati, gli artisti dell’Ucai: Nicola Consiglio, ha realizzato il bozzetto, affiancato da Vincenzo Cirillo, Giacomo Fiorentino e Donato Frulio che hanno realizzato le sculture. Il lavoro di realizzazione e assemblaggio della struttura, è stato eseguito dal “paratore” Riccardo Lamberti affiancato da Liberato Zeno.
Realizzato in stile barocco, il Carro, quest’anno è ricco di simboli. La statua di Maria, sovrasta la struttura e si innalza su una conchiglia. Ai piedi della Madonna sgorga una sorgente d’acqua, realizzata con fili d’argento, a rappresentare lo Spirito Santo che libera l’uomo dal peccato. Davanti alla Madonna, nella parte anteriore del Carro, c’è l’effigie di Gesù Cristo, Figlio di Dio, da conoscere e amare tramite l’intercessione della Vergine Madre. (Questo il senso della collocazione delle due immagini). Ai lati della struttura alcuni significativi stemmi: sul lato destro lo stemma papale, scudo tripartito con sopra tre simboli cari a Benedetto XVI:

Foto a lato: L'Immacolata Concezione per le strade di Torre

In alto, a sinistra, la testa del moro di Frisinga ( dal 1316 costituisce il simbolo adottato dai vescovi per l’antica diocesi-principato della cittadina tedesca); a destra l’orso di Corboniano che, secondo la leggenda guidò san Corboniano dalla Baviera a Roma ( e che indica l’evangelizzazione dell’antica Baviera); in basso al centro la conchiglia, simbolo del pellegrino e del vecchio cammino per Santiago de Campostela.
Sulla facciata laterale destra del Carro, invece, troviamo lo stemma del Cardinale di Napoli: al centro dello scudo la sovrapposizione delle lettere greche: CHI (la X) e RHO(la P), iniziali di Cristo che poggiano su un’ancora, simbolo della fede. Poi a sinistra l’Alfa (prima lettera greca) e a destra l’Omega (ultima dell’alfabeto) a indicare il percorso completo. Una stella, simbolo della vergine e, il motto adottato dal Cardinale Sepe: “In nomine Domini”. I due lati del carro, nella parte centrale, sono retti ognuno da due putti reggenti un corno ciascuno da cui fuoriesce grano e uva: simboli del pane e del vino eucaristico.
Elementi decorativi: delfini, conchiglie, elementi marini e fascioni sparsi dovunque e, nella parte posteriore del Carro, come sempre, lo stemma della città.

Foto a lato:
L'Immacolata Concezione per le strade di Torre








I FILMATI SOTTO:
IMMACOLATA 1994 STUDIO C di Romualdo Nape, collaboratore di Torreomnia




L’Immacolata a Torre del Greco 1994 Studio C - 1



Immacolata a Torre del Greco - Studio C - 2



Immacolata a Torre del Greco - Studio C - 3



Immacolata a Torre del Greco - Studio C - 4

FILMATI QUI SOTTO: IMMACOLATA 2002 TELETORRE, di Antonio e Carmine Garofalo in concessione a Torreomnia



Immacolata Teletorre 2002 - Torre del Greco - 1



Immacolata Teletorre 2002 - Torre del Greco - 2



Immacolata Teletorre 2002 - Torre del Greco - 3




Francesca Mari junior


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