Sabato, l’atmosfera di festa, ha fatto rivivere al popolo fedele alcuni attimi della festività dell’Immacolata dell’otto dicembre. Il popolo torrese ancora una volta ha accolto con fervore il passaggio della Vergine in una notte illuminata dai cuori e dai volti dei tanti presenti. L’Immacolata portata a spalla da una ristretta cerchia di portatori, per l’occasione senza camice bianco ma camicia celeste, è stata accompagnata per le strade del centro cittadino dalla Congrega della S.S. Maria Assunta, dal Gonfalone dell’U.N.I.T.A.L.S.I., da quello del Comune di Torre del Greco e dai bambini della comunità parrocchiale che aprivano la processione con le lettere dell’Ave Maria.Una peregrinatio, ha sottolineato il parroco, di preghiera e di Inni alla Vergine Immacolata con la recita dei misteri del Rosario. Una peregrinatio che si è concluso intorno alle ore 23.00 sul sagrato della Basilica, con la recita dell’atto di affidamento della città all’Immacolata. “Abbiamo celebrato con profonda gioia, commenta il parroco della Basilica di Santa Croce don Giosuè Lombardo, il centocinquantesimo anniversario delle apparizioni di Lourdes rendendo lode al Signore per il dono dell’Immacolata Concezione, della Bellezza che ha nome Maria. Nell’Immacolata risplende in maniera somma la bellezza della grazia di Dio perché in Lei è decretata la vittoria totale della grazia divina sul peccato, e l’umanità è riportata alle origini della creazione. La processione di stasera, continua il parroco non si limita a celebrare le meraviglie compiute dal Signore nella Madonna; vuole essere anche un forte richiamo per i portatori e per tutti noi a rispecchiarci nella sua potenza di grazia e nel suo splendore. Davvero Maria ha condiviso tutto quello che appartiene alla nostra condizione terrena, ad eccezione del peccato, e perciò c’è vicina, si china su di noi con tenerezza materna per aiutarci a diventare figli del Padre di Gesù, santi e immacolati nella carità. Maria, conclude il parroco, intercede per ottenere misericordia e perdono, per ottenere la consolazione della mente, del cuore e della vita come grazia che ci permette di vivere e testimoniare la sua fede, la speranza, la carità. O Madre santissima, noi ti affidiamo la nostra Chiesa, la nostra città, ti affidiamo le famiglie, l’innocenza dei bambini, il futuro dei giovani, le vocazioni; ti affidiamo gli ammalati, gli emarginati, i poveri, i carcerati, l’umanità intera perché tutti sono tuoi figli; ti affidiamo o Madre, la grande causa della giustizia e della pace nel mondo, specialmente nella terra dove tu hai vissuto”.
Michele Tuoro del giornale "Il Torrese" Redazione Torreomnia |