MUSICA TORRESE NUNZIO TODISCO L'ugola d'Oro di Torre del Greco
E' nato 1’11 giugno 1942 a Torre del Greco ed è ivi residente da sempre. Sentendosi dotato di una eccezionale voce di tenore lirico spinto, ha iniziato i suoi studi musicali da autodidatta, debuttando nel dicembre 1971 al Teatro Nuovo di Spoleto nel personaggio di Canio dei ”Pagliacci” di Leoncavallo. Ha arricchito man mano il suo repertorio, interpretando da protagonista, sempre con vivo successo di pubblico e di critica, ”La traviata”, ”Otello”, ”Il trovatore”, ”Nabucco”, ”La forza del destino”, ”Aida”, ”Un ballo in maschera”, ”Simon Boccanegra”, ”Ernani”, ”Macbeth”, ”I due Foscari”, ”Attila”, ”I masnadieri”, ”Il corsaro”, ”La battaglia di Legnano” di Verdi, ”Tosca”, ”Turandot”, ”La Boheme”, ”Madama Butterfly”, ”La fanciulla del West”, ”Manon Lescaut”, ”Il tabarro” di Puccini, ”Andrea Chenier” di Giordano, ”Sansone e Dalila” di Saint-Saens, ”Carmen” di Bizet, ”Mefistofele” di Boito, ”Lucia di Lammermoor” di Donizetti’ ”Cavalleria rusticana” di Mascagni, ”Norma” di Bellini, ”La Gioconda” di Ponchielli, ”La vestale” di Spontini, ”Il vascello fantasma” di Wagner, ”Francesca da Rimini” di Zandonai. Si è esibito nei più importanti teatri lirici d’Italia e fuori, fra cui ”La Scala” di Milano, il ”S. Carlo ” di Napoli, il ”Regio” di Torino, 1’”Opera” e le ”Terme di Caracalla” di Roma, ”La Fenice” di Venezia, il ”Comunale” di Firenze, il ”Donizetti” di Bergamo, il ”Petruzzelli” di Bari, 1’”Arena” di Verona, il ”Covent Garden” di Londra, 1’”Opera” di Parigi, il ”Metropolitan” di New York, il ”Coliseo” di Bilbao, il ”S. Carlos” di Lisbona, il ”Liceo” di Barcellona, il ”Municipal” di Rio de Janeiro, 1’”Opera House” di S. Francisco, il ”Colon” di Buenos Aires, 1’”Opera di Stato” di Budapest, 1’”Opera House” di Zurigo, 1’”Opera” di Nizza, la ”Deutchlandhalle” di Berlino. Ha inaugurato, 1’8 maggio 1978, con ”Aida” il ”Teatro Lirico” di Seoul, primo del genere a sorgere in Corea. Fra i numerosi premi e riconoscimenti il ”Premio Nazionale del Lavoro La Minerva d’Oro” ricevuto il 20 novembre 1982 dall’Accademia di Romania in Roma, con la seguente motivazione: ”Con la sua stupenda voce, una voce possente ed estesa e nel contempo morbida e di smalto inconfondibile, una voce che gli permette fluidità nelle modulazioni ed un fraseggio inciso, è oggi considerato una delle punte di diamante del teatro lirico melodrammatico. Degno erede e continuatore di quella gloriosa tradizione canora che si e imposta all’ammirazione delle platee di tutto il mondo”. Premio per Todisco ugola d’oro vesuviana Circolo Zenatello. Per anni un simpatico soprannome, quello di "ugola d’oro vesuviana", lo ha accompagnato nella carriera di cantante. Glielo ha affibbiato lo scrittore Ciro Di Cristo nel libro Torre del Greco, ma Nunzio Todisco deve essere ricordato anche per la straordinaria carica di indomito combattente del palcoscenico lirico, dove ha portato un repertorio di ben 36 opere. L’Arena lo ricorda presente dal 1977 fino al 1996 in Pagliacci, Aida, Nabucco, Carmen, Tosca per un totale di 51 recite. Oggi pomeriggio, nel suo ultimo concerto stagionale in Castelvecchio, il circolo Zenatello consegnerà al celebre tenore partenopeo il XXIV Premio "Una vita per la LIRICA". Todisco sarà affiancato dai colleghi - il soprano Chiara Angella, il tenore Gianluca Terranova e il baritono Gabriele Ribis - in una serie di arie che verranno accompagnate al pianoforte da Maria Cristina Orsolato. A presentare il pomeriggio sarà il mezzosoprano Paola Fornasari Patti che illustrerà anche le diverse tappe internazionali della
Carriera di ELIA TODISCO Nasce a Torre del Greco, Napoli. Inizia gli studi sotto la tutela del grande tenore Nunzio Todisco, con cui prosegue attualmente. Debutta con Gianni Schicchi nel 1993 nel ruolo di Simone a Torre del Lago (Lucca), dopodichè canta Zio Bonzo in "Madama Butterfly" al Teatro Pergolsei di Jesi. Incarna il ruolo protagonista di "Zabok" nella fabola scenica omonima di Vadambrini, nella prima assoluta a Verona. Al Teatro Pergolesi canta in "Carmen" (Zuniga). "Jeanne d'Arc au bûcher" di Honegger, e "Tosca" (Angelotti) al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste. "Aida" (Re) allo Staadtheater di St. Gallen, Svizzera. A Livorno, Mantova e Catania interpreta "Trovatore" (Ferrando). "Manon Lescaut" (Geronte). All'Arena de Avenches in Svizzera, "Il barbiere di Siviglia" (Don Basilio). A Salerno, incarna il ruolo di Zaccaria in "Nabucco". Al Festival di Santander canta "Aida" (Re) e "Andrea Chénier" (Roucher), al Teatro Arriaga di Bilbao la "Messa di Requiem" di Verdi, a Tenerife Zio Bonzo in "Madama Butterfly", e "Le Bailli" di Werther, a Sabadell "Nabucco" (Zaccaria) e "Norma" (Oroveso), a Palma de Maiorca "Lucia di Lammermoor" (Raimondo), a Valencia "Capuleti e Montecchi" (Capellio) e "Una cosa rara" (Podestà), a Baltimora "Fanciulla del West" e "La Sonnambula" (Conte Rodolfo), a Nizza "Aida" (Re) e "Lucia di Lammermoor" (Raimondo), a Las Palmas "Madama Butterfly" (Bonzo), al Teatro Colón di Buenos Aires "Messa di Requiem" di Verdi e "I lombardi" (Pagano) sotto la direzione musicale di Richard Boninge, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina la "Messa di Requiem", sotto la direzione del Mº Arena. Ultime rappresentazioni: "Norma" (Oroveso) a Sabadell, "Madama Butterfly" a Bilbao, "Requiem" e "Norma" a Madrid, "Roméo et Juliette" (Capulet) a Siviglia, "Macbeth" (Banquo) a Sabadell, "Nabucco" a Menorca, "Adriana Lecouvreur" (Principe) a Las Palmas, "Les pêcheurs de perles" (Nourabad) a Pamplona. Prossimi impegni: "Lucia di Lammermoor" (Raimondo), "Trovatore" (Ferrando) a Las Palmas; "Aida" (Ramfis) a Nizza; "Capuleti e Montecchi" (Capellio) a Malaga.
VIRGINIA TODISCO
Qualità canore che non invidiano quelle di Nunzio e di Elia, pur se non paragonaboili per genere vocale. Il soprano drammatico inizia, quando finiscono le cabalette. Quindi con il Ballo in maschera e, di fatto, limitato alle protagoniste di Ballo, Forza del destino, Aida ed alla Elisabetta di don Carlos. Esclusa Desdemona, ricompresa l’Amelia della versione 1881 del Boccanegra. Nasce da una commistione fra il soprano della precedente produzione verdiana, definito generalmente drammatico di agilità e il cosiddetto soprano Falcon del grand-opera francese. A questa categoria vocale apparteneva, fra l’altro la prima Valois, Maria Sass e molti soprani verdiani frequentarono anche il grand-opera sino agli anni cinquanta del XX secolo. Per capire le difficoltà vocali e prima di tutto la resistenza fisica richiesta al soprano verdiano basta leggere in “voci parallele” l’opinione di Lauri-Volpi. Riferita all’Amelia del Ballo, è, però, comune a tutte le protagoniste degli ultimi lavori di Verdi. Banale quindi assumere che sono richieste una tecnica di canto saldissima, le cui prime conseguenze sono la possibilità di reggere la lunghezza degli spartiti, la massa orchestrale, duetti ed ensamble con tenore, baritoni e coro, ed al tempo stesso sfoggiare una dinamica dal pianissimo al fortissimo. Spesso il famoso do dei cieli azzurri, che prevede l’esecuzione della forcella , rimane una mera indicazione di spartito.
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