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Argomento presente: « 'A FAMMA 'E PULLECENELLA » | |||||||
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ID: 12287 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
lunedì 30 novembre 2009 Ore: 09:51
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ID: 12286 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
lunedì 30 novembre 2009 Ore: 09:50
IL TEATRO E' LA CURA E LA RIVOLUZIONE(FRANCIONE) Video del monologo musicale di Francione al Beba Do Samba. |
ID: 12227 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
martedì 17 novembre 2009 Ore: 08:53
"Un miliardo di persone soffre la fame, vale a dire uno ogni gruppo disei nel mondo, 105 milioni in piu' rispetto al 2008. cinque bambinimuoiono di fame ogni 30 secondi - ha detto il direttore generale dellaFao che indossa gli abiti tradizionali senegalesi - questi sono inostri tragici risultati nell'era moderna in cui...... la nostra tecnologiaci permette di andare sulla luna e sulle stazioni spaziali".Jacques Diouf nel discorso di apertura del vertice della Fao) Basteranno la musica e l'arte a salvare dalla morte o dalla rivolta di Masaniello il Pulcinella affamato? Lo saprete il 24 novembre alle 21 al vertice FA(m)O(lo Strano) al Beba di Samba di Roma.http://www.bebadosamba.it/ |
ID: 12223 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
domenica 15 novembre 2009 Ore: 22:46
AL BEBA DO SAMBA: SE LAVORA E SE FATICA PE LA PANZA E PE LA... L'ORTICA! Il giorno 24 novembre alle ore 21 Presso il BEBA DO SAMBA Piazza dei Campani 12 - Via dei Messapi 8 http://www.bebadosamba.it/?page_id=387 Va in scena lo spettacolo Se lavora e se fatica pe la panza e pe la… l’ortica! Due monologhi di Gennaro Francione che presenta l’avanspettacolo d’avanguardia e cura la regia 1) KAROSHI(MORTE DA ECCESSO DI LAVORO) con Fiore Ranauro. Karoshi è termine giapponese indicante "morte per eccesso di lavoro". Di eccessiva fatica si muore ed è quello che capita a Ciro Sciancalepore, amico dall'infanzia di Gennaro Esposito il quale, tra una maledizione, un ricordo e un discorso politico, santifica l'abitudine napoletana della fannulloneria. Meglio non lavorare o lavorare poco che morire stecchiti in un ufficio, divorati dalla macchina mostruosa della società pseudolibertaria che rende schiavi, lanciando slogan orwelliani del tipo "il lavoro nobilita l'uomo". Una valanga saettante di meditazioni, di gesti, di sussulti fino all'esito finale rivelatorio: lavorare non solo stanca e stressa, come diceva Cesare Pavese, ma per davvero uccide. 2) A FAMMA 'E PULLECENELLA Monologo musicato, con Fiore Ranauro. Mirko Ferraro alle percussioni; Simona De Nunzio danzatrice. Pulcinella è alle prese con la fame senza fondo. Egli fa parte del 70 % di affamati del mondo essendo affamato al 100 %. In un parallelismo incrociato da tra l'amore cieco per la riottosa cuoca Palummella e la fame inestinguibile si sviluppa il monologo della maschera napoletana in chiave d'ignoranza "struita". Grafica Fiore Ranauro Costumi Vittoria Luongo e Ranauro Giovanni Arrangiamenti musicali Mirko Ferraro e Fiore Ranauro Ufficio stampa e P. R. Maya Francione Per prenotazioni e informazioni si prega contattare: adramelek@tin it oppure bebabis@gmail.com 328-5750390 ADRAMELEK THEATER: Il TEATRO MAGICO E UROBORICO DI GENNARO FRANCIONE: http://www.antiarte.it/adramelekteatro |
ID: 10509 Intervento
da:
Gennaro Francione
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azuz@inwind.it
- Data:
domenica 22 febbraio 2009 Ore: 12:52
L'opera di Morlupo (Pulcinella, Biancaneve e i Mosconi" rappresenta una forma di avanspettacolo d'avanguard. "Il teatro di avanspettacolo è un genere di spettacolo teatrale comico sviluppatosi in Italia fra gli anni trenta e gli anni cinquanta. Questo genere derivò storicamente dal varietà, a cui iniziò a sostituirsi quando il regime fascista emanò provvedimenti (per esempio sgravi fiscali) per favorire i teatri che si convertivano alla più moderna realtà del cinematografo. In questo contesto, le compagnie di varietà dovettero elaborare una forma di spettacolo abbreviato, che potesse intrattenere il pubblico in sala in attesa del film (o del "filmo" secondo il termine usato dai fascisti in ossequio al principio dell'autarchia). Considerato il "fratello povero" del Teatro di rivista per la brevità dei numeri e la scarsità dei mezzi, fu spesso considerato un genere teatrale minore: molte volte, in senso spregiativo, si utilizzava il termine avanspettacolo per indicare teatro comico di scarsa qualità. Più avanti nel tempo, tra gli anni sessanta e settanta del Novecento, l'avanspettacolo variò dai numeri comici agli spogliarelli, preludio di film a luci rosse o erotici. In realtà l'avanspettacolo fu trampolino di lancio per molti noti attori teatrali e cinematografici italiani, che si produssero in tale genere con molto successo. Tra questi vi furono Eduardo De Filippo, Totò, Aldo Fabrizi, Lino Banfi". Da wikipedia |
ID: 10470 Intervento
da:
Gennaro Francione
- Email:
azuz@inwind.it
- Data:
martedì 17 febbraio 2009 Ore: 00:03
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