Mio caro Pasquale,
Sono stato quattro giorni a Casalecchio (BO) non solo tutta la differenziata va nei contenitori, ma ogni cittadino ha una chiave per aprire e chiudere.

Detto questo disserterò così:

una città è fatta di popolo onesto e giusto e di popolo disonesto e ingiusto; e poi c'è rispettivamente per conseguenza la politica onesta e giusta e quella disonesta e ingiusta, scelta dallo stesso popolo onesto e giusto e disonesto e ingiusto.
E’ chiaro che qui le percentuali contano. I disonesti anche se in minoranza fanno più rumore, come quando il padrone morde il cane.
Non è un gioco di parole, ma una sfilosofatura del concetto.
E poi esiste il comandare e l'obbedire onesto e giusto, ed il comandare e l'obbedire disonesto e ingiusto.
Il comandare disonesto e ingiusto ha il movente dell'avidità dell'uomo, universale, irreversibile nei secoli in tutta la scala sociale; l'obberire disonesto e ingiusto, in tutta la scala sociale, invece, non ha moventi egoTisti (se non quello nevrotico della trasgrassione), è solo puerile autarchia, inciviltà culturale, asocialità o, in ultima analisi, semplice cazzimma o rivalsa come retaggio delle dominazioni. Un popolo in nutrita maggioranza compatto, concorde, incline all'onestà e alla giustizia,la logica comune universale, sarebbe 

sufficiente a risolvere almeno gli elementari problemi igienici civici locali.Quindi la politica sarebbe conseguentemente compatta, concorde, inclineall'onestà e alla giustizia, giocoforza.
Corsi e ricorsi della storia, ma questo sogno non si è mai avverato nei secoli, nemmeno nel nostro potenziale paradiso turistico tra il golfo ed il vulcano più famosi del mondo!
I cittadini torresi giusti ed onesti aderiscono appieno alla provvidenziale raccolta differenziata, gli altri no, coloro, cioè, che erano i primi a sbraitare, anche attraverso i media, che la politica è colpevole di tenere una città caotica, disordinata e imbrattata dall'immondizia.
Leggi più severe? Fatta la legge, trovato l'inganno. I vesuviani siamo tutti provetti "pagliette" per trovare i cavilli; come le nostre mogli, i più scaltri avvocati dei figli del Globo.
Non sono la forza e le minacce a convincere e a vincere, ma l'autoconsapevolezza, il senso cromosomino della civiltà e del progresso soprattutto etico ed umano che c'è o non c'è in ciascuno di noi. Il bene, il buono e il bello non si imparano, si sentono.
E qui ci vorrebbe la mano del Beato Vincenzo, la stessa che, secondo la tradizione, col beneplacido dell’Immacolata fermò il Vesuvio, quella volta.

Intanto il saggio disse: "Solo colui è grande, che per sentirsi qualcuno non ha bisogno di comandare né di obbedire".