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Argomento presente: « FRANCESCA MARI INTERVISTA CAMILLERI »
ID: 9429  Discussione: FRANCESCA MARI INTERVISTA CAMILLERI

Autore: francesca mari  - Email: francescamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 26 marzo 2014 Ore: 23:22


UNA... SIGARETTA COL FAMOSO CAMILLERI
"Accendo e butto se no moro..."

di Francesca Mari
Nella foto sopra Francesca Mari di Torreomnia con lo scrittore Andrea Camilleri

Confrontarmi con Andrea Camilleri, sentirgli raccontare tanti aneddoti sulla sua vita professionale, sulla gavetta, sugli anni della guerra per una che vorrebbe fare della penna la sua professione di vita, non è cosa da poco.
Mi trovavo in Toscana, precisamente in Maremma, assieme ad alcuni amici. Era agosto e, alle solite vacanze al mare, abbiamo preferito la vacanza in montagna, le ricchezze archeologiche ed architettoniche della Toscana, con i suoi odori, i suoi sapori e la sua bella gente. Avevamo sede ad Arcidosso, Grosseto, ma abbiamo visitato i paesini limitrofi, in particolare Santa Fiora, piccolo borgo medievale famoso per l’acqua, che di una fontana con le “cannelle” che è la sorellina minore della nostra “Cento Fontane” ne fanno un gingillo di grande richiamo turistico. Qui ci siamo stati diversi giorni, per seguire una rassegna musicale dedicata agli ottoni, gentilmente ospitati dal sindaco della città, caro amico del padre di uno dei nostri che è toscano.

Il noto scrittore risponde "Accendo e butto, si no moro">
In una di queste serate il sindaco ci ha detto che da quelle parti si era preso una casa Camilleri, e che ci trascorreva diversi mesi all’anno, quando voleva liberarsi dal caos di Roma. La cosa ci ha entusiasmati, ma è rimasta lì. Poi dopo qualche giorno, il mattino della partenza, ci trovavamo fuori ad un bar a prendere l’aperitivo con il sindaco, per salutarlo e ringraziarlo dell’ospitalità. Ad un certo punto Vladimiro, il nostro amico toscano, ha detto al sindaco che ci avrebbe fatto piacere conoscere “il professore”, così lo chiamavano, magari vederlo un attimo per salutarlo.
Il sindaco allora ha preso il cellulare ed ha chiamato direttamente a casa di Camilleri, il quale si è fatto attendere più di cinque minuti. Venuto al telefono, quando il sindaco gli ha detto che quattro ragazzi avrebbero avuto piacere a salutarlo, lui con tono ammonitore ha detto “Venite subbeto”. Così noi, entusiasti, abbiamo lasciato tutto a tavola, e insieme al primo cittadino ci siamo diretti verso casa dello scrittore. Così finalmente in macchina alla volta della casa dello scrittore. Dopo qualche kilometro, alla fine di un lungo vialone alberato, è apparsa la sua casetta, tipica costruzione di architettura toscana con mattoncini rossi e tetto a spiovente. Ad accoglierci, in cortile, una sorta di maggiordomo (somigliante tra l’altro a Luca Zingaretti), che ci ha accompagnato nello studio del “professore”.
Dopo qualche minuto da una porta entra lui, un pezzo d’uomo, un po’ “sciangatiello” ma di un impatto assurdo. Si siede di fronte a noi, col sindaco accanto, e ci sembra quasi di sostenere un esame all’università, con uno dei più esimi luminari.
Per qualche minuto rimaniamo tutti zitti, ma lui ci tranquillizza: “Io sono un uomo come voi”, ci dice, col suo accento siciliano, e spezza la tensione. Intanto, si è già acceso tre sigarette, le Multifilter, che hanno un nonsochè di letterario, che, però, ha spento dopo il terzo tiro. Poi io rompo il ghiaccio e comincio a fargli domande a raffica. Gli chiedo, per esempio, se si trova a scrivere lì in Toscana, se è ispirato, insomma! E lui risponde che molte pagine dei suoi libri le ha scritte là, perché sta tranquillo e non è disturbato dalle centinaia di telefonate che riceve a Roma. Poi, quando gli chiedo se ha dei momenti di stand by, in cui non riesce proprio a scrivere, lui mi risponde che sono rari, che scrive tanto e se non gli va di scrivere lo sceglie lui, e preferisce farsi una passeggiata.
Poi ironizza sulla sua età, 83 anni suonati, e sui piccoli inganni che fa al dottore, il quale gli impone di non mangiare certe cose, come la frittatina, per esempio, che lui ogni tanto mangia di nascosto. Poi io gli chiedo se conosce Alba de Céspedes, scrittrice e giornalista della prima metà del Novecento, che ho trattato nella mia tesi di laurea. Lui mi chiede come mai gli abbia fatto questa domanda, e poi ci racconta un lungo aneddoto sui suoi esordi. Ha mandato, negli anni ’40, delle sue poesie ad una rivista fondata dalla De Céspedes, Mercurio, e dopo qualche hanno, in edicola, sulla prima pagina di questa rivista ha letto il suo nome dopo quello di Moravia, Corrado Alvaro etc.
“E’ stata l’emozione più grande della mia vita – ci ha detto- più grande di quando ho pubblicato il mio primo romanzo”. Poi abbiamo continuato a conversare, ci ha detto che ha in attivo quattro libri che la Casa Editrice deve ancora pubblicare, ed ha continuato a raccontarci aneddoti, anche molto divertenti, sul periodo del fascismo, della guerra etc.

Ci ha detto che ama internet e la tecnologia perché è l’unico modo per accorciare le distanze, dopo che, soprattutto la televisione, ci ha ridotto ad un isolamento assurdo. Siamo stati a conversare per circa un’ora e mezza, e intanto il posacenere cresceva delle sue cicche spente a metà. Ad un certo punto gli ho chiesto se avrei potuto fumare una sigaretta con lui… l’ho fatto! Che momento storico! Ha parlato, poi, della Sicilia, della mafia, della distorsione dei mass media e di tanti altri argomenti. Poi ha preso una pila di suoi libri, e ne ha regalato uno ad ognuno di noi, con relativo autografo. Io ho scelto “Racconti quotidiani” che è una raccolta di articoli di giornale, molto pungenti e ironici. Poi ci siamo salutati, ci ha fatto gli auguri a tutti e si è prestato a farsi fotografare con noi. Prima di andarcene il nostro amico toscano gli ha chiesto come mai delle sigarette fumasse solo i primi tiri, e lui con un accenno ci sorriso ci ha risposto: “Così non moro!”.
Così, col sorriso sulle labbra, siamo andati via entusiasti di aver conosciuto una persona tanto famosa quanto amorevole.

Francesca Mari della redazione


 
 

ID: 15220  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 28 giugno 2012 Ore: 14:47





ID: 15216  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 28 giugno 2012 Ore: 13:15

FRANCESCA MARI
''BISOGNA PROMUOVERE LA LETTURA E I LIBRI IN MANIERA PIU' APPETIBILE A TUTTI''


La giornalista torrese parla della sua passione per i libri e commenta la situazione della lettura in Italia e nella sua provincia
MILANO - Promuovere i libri in maniera adeguata anche sui media e difendere il rito della lettura dai ritmi frenetici della vita. Sono queste, in sintesi, le parole della giornalista torrese Francesca, collaboratrice de “Il Mattino”. La giornalista spiega com’è nata la sua passione per i libri e commenta la situazione della lettura in Italia e nella sua provincia.
Come è nata la sua passione per i libri?

Quanto ha influito la lettura dei libri nella sua formazione e carriera?

La mia passione per la lettura è nata dopo quella per la scrittura. Sono due passioni propedeutiche, a mio avviso. A 6 anni scopro la mia passione per la scrittura e nella letterina a Babbo Natale, anziché bambole o peluches, chiedo una macchina da scrivere Olivetti (che conservo ancora). A quell’epoca già scrivevo storie di fantasia e di lì a poco ho letto il primo libro, un classico, “Cuore” di De Amicis. La lettura ha influito molto nella mia formazione, sia per l’acquisizione di un linguaggio forbito, sia perché ha alimentato la mia immaginazione, già sufficientemente fervida. Una passione che ho seguito anche per gli studi accademici, infatti, ho frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia e ho conseguito la laurea in Lettere Moderne con il massimo dei voti.

Quale libro l'ha maggiormente affascinata di recente? Quale intervista ad un autore la ha maggiormente colpita?

“Il dolce frutto” di Elaine Dundy, scrittrice e giornalista americana ma vissuta in Francia. L’opera è del 1958, all’epoca divenne un best seller perché narra di una ventenne americana che vive nella mondana Francia degli anni’50. Una storia divertente, leggera ma, a tratti geniale, in uno stile scorrevole e attuale. L’autore che ho intervistato e che più mi ha colpito è Andrea Camilleri. Per il luogo in cui ci trovavamo, nel suo casale privato in Toscana dove ama scrivere lontano dal caos di Roma, per la sua spontaneità (in pubblico è esattamente come nel privato, non si è costruito alcun personaggio), e per l’entusiasmo e il proliferare di idee letterarie che ancora lo caratterizzano, nonostante la veneranda età.

Lei è una giornalista locale che si occupa di cultura e libri. Ci sono abbastanza eventi di promozione della lettura e dei libri nel suo paese? Cosa occorrerebbe fare?

Purtroppo, e non è una novità, la cultura è sempre la più bistrattata nel campo dell’informazione, sia a livello nazionale, sia a livello locale. Forse perché è considerata sempre elitaria e non di carattere popolare. I gruppi, le associazione si interessano alla promozione, ma non sempre i media gli riservano uno spazio adeguato. Bisognerebbe, forse, promuoverla in una maniera appetibile a tutti.
Gli ultimi dati dicono che gli acquirenti ed i lettori dei libri sono in calo in Italia. Secondo lei da cosa dipende? Quali sono i possibili escamotage per aumentare il numero dei lettori in Italia?

Credo che su questo abbia influito, enormemente, l’affermarsi dell’era tecnologica, con internet e tutti i sistemi di sintesi. C’è gente che preferisce leggere le notizie sul web, e non compra più i giornali, e chi, addirittura legge libri sui compendi informatici. Questo, a mio parere, dipende anche dal cambiamento sociale: oltre alla confusione dei valori, si sta verificando anche una perdita del senso del tempo. Il rito della lettura, per molti, appare come una perdita di tempo, visti i ritmi veloci, e molti preferiscono impiegare il tempo in altri modi. Si dovrebbe, invece, continuare a insistere proprio sull’importanza dell’atto della lettura, “nutritivo” da diversi punti di vista. E buona parte di responsabilità ce l’hanno le famiglie e le scuole.

Note biografiche: Francesca Mari nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli il 3 febbraio del 1978. Nell’adolescenza comincia a scrivere piccole storie, racconti e poesie e a 18 inizia a collaborare per un settimanale locale come giornalista. Dopo il liceo frequento la facoltà di Lettere Moderne all’università Dal 2008 comincia a lavorare per il quotidiano “Il Mattino”, per il quale si occupa di cultura. Alcune case editrici locali hanno pubblicato i suoi racconti e le sue poesie in alcune raccolte. Ha vinto, nel 2011, un premio giornalistico locale.
 http://www.libreriamo.it



ID: 9449  Intervento da: giulio micera  - Email: miceragiulio@alice.it  - Data: venerdì 26 settembre 2008 Ore: 15:30

Ciao Francesca Mari,
Ho conosciuto Camilleri durante le vacanze in Toscana, come te. Niente, noi torresi siamo "traseticci", l'ho visto in auto ad un semaforo ed io ed i miei colleghi lo abbiamo fermato per simpatia.
Ci ha offerto il caffè al bar a tutti noi e ci ha raccontato più o meno le cose che tu hai scritto in questo argomento. Non solo, ci ha dato il permesso di assistere qualche volta alle riprese di Montalbano. Ti saluto. Giulio.


ID: 9432  Intervento da: Francesca Mari  - Email: kikkamari@inwind.it  - Data: mercoledì 24 settembre 2008 Ore: 14:28

Ciao Giulio,
è un vero piacere che tu ci abbia contattati e che questo sito, che cresce ogni giorno proprio con amore e con lo spirito di abbracciare quanti più torresi possibili, soprattutto se sono trapiantati, possa essere di tuo gradimento. Allora? Anche tu hai conosicuto Camilleri? Se ti va puoi raccontarci com'è andata. Attendiamo con ansia il tuo racconto. Dici che sei trapiantato. Dove di preciso? Da quanto hai lasciato Torre e cosa ti ha lasciato nel cuore? Spero che tu possa unirti alla nostra comunità e scriverci quello che ti pare, quando ti pare. A presto da tutta la redazione.
Francesca


ID: 9430  Intervento da: giulio micera  - Email: miceragiulio@alice.it  - Data: mercoledì 24 settembre 2008 Ore: 13:40

Ciao Francesca,
sono un torrese trapiantato, so bene la casa di Camilleri. E pur'io l'ho conosciuto.
Per caso cercando notizie di letteratura su Google sono capitato nel vostro/nostro magnifico sito. Me ne avevano parlato gli amici di Torre, ma non mi ero mai applicato. Ma si tratta di un oceano di materiale multimediale su Torre, ma poi la dinamica, l'umorismo...
Sto passando delle utili e divertenti ore. A risentirci: Giulio


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