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Argomento presente: « LA TOFA GIORNALE TORRESE CARTACEO »
ID: 9495  Discussione: LA TOFA GIORNALE TORRESE CARTACEO

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: domenica 28 settembre 2014 Ore: 17:29

 
 

ID: 16383  Intervento da: raffaele minotauro  - Email: comandanteminotauro@gmail.com  - Data: martedì 22 aprile 2014 Ore: 00:34

Comunicazione del Com.te Sup. CSLC Raffaele Minotauro per l'Assemblea Pubblica CAMADI del 12.04.2014, tenutasi nei locali dell' "UCCEM" di Torre del Greco.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------In questo momento,
colgo l’occasione per poter dire quanto spesso penso tra me e me.
Se il Comandante Iacomino e l’associazione Camadi non esistessero dovremmo trovare ogni mezzo per poterli creare !
Penso che questa non sia solamente una mia convinzione ,
ma quanto spesso si riesce a raccogliere dai commenti positivi che con sincerità e spirito di apprezzamento la gente di mare formula con forte convinzione nei confronti del Comandante Iacomino e di tutta la comunità CAMADI.
Non sono pochi i momenti di grande aggregazione, nel corso dei quali, il presidente Iacomino, accompagnato da centinaia di addetti ai lavori, raggiungendo varie sedi istituzionali, è riuscito ad esprimere la profonda sofferenza ed il grave disagio che in questo triste momento stanno fortemente affliggendo i lavoratori marittimi.
Non sono pochi i momenti di grande attività che il Presidente Iacomino è riuscito a realizzare a tutela ed a vantaggio della famiglia marinara, di quanti appartengono alla gente di mare e di quanti per un motivo o per un altro hanno avuto bisogno di un aiuto, di un atto di comprensione, di un atto di umana e marinara solidarietà !
Sì, la solidarietà, proprio la solidarietà, questa parola che ormai non viene più pronunciata da nessuno, risulta ormai svuotata del contenuto morale e cristiano che essa racchiude.
Ecco, in mezzo a questo mare di tristezza, il Comandante Iacomino , di moto proprio, vivendo assieme alla gente della grande famiglia marinara i problemi materiali, professionali ed anche sicuramente umani, rimane l’unica fonte di speranza di quelli che ancora sperano in una ripresa, in un rilancio dell’ occupazione marinara che ormai sembra non interessare più nessuno, in special modo quelli che la crisi non la stanno vivendo sulle proprie spalle.
Che vada bene o vada male chi ha interesse per i propri interessi,
-scusate il bisticcio, ma serve proprio per far capire bene-,
di tutto questo malcontento e di tutta questa sofferenza non gliene importa proprio nulla, tanto, le navi continuano a navigare con equipaggi ridotti all’ osso e con percentuali di presenza di stranieri che di gran lunga risultano sopra i limiti normativi della legge 30/98, meglio conosciuta come legge sul Registro Internazionale.
Quelli che pensarono la legge 30/98 lo fecero per rilanciare l’economia dei trasporti marittimi, per rendere la marineria italiana competitiva sul mercato internazionale e sicuramente, in una logica che comunque mirava a traguardare e realizzare anche una sicura risposta in termini di crescita dell’occupazione marittima.
A tutt’oggi, per una serie di visibilissime inadempienze, possiamo dire che la legge 30/98 è servita a tutti, anche agli stranieri arruolati da sensali, ribattezzati “manning agents” , ma non ai marittimi italiani i quali, in luogo dello sbandierato e prevedibile rilancio dell’occupazione, si sono trovati sconfitti in casa da concorrenti stranieri.
La nostra categoria negli ultimi 15 /20 anni ha subito una serie di attacchi a seguito dei quali ha riportato seri danni e che il più delle volte, e questo lo sentiamo addosso sulla pelle giornalmente, gli stessi attacchi hanno prodotto la perdita di posti di lavoro e l’abbattimento del livello di rispetto per la categoria stessa con un palese disconoscimento del grado di dignità che mai prima d’ora era stato osservato e registrato.
Quella dignità, che un tempo veniva riconosciuta ai marittimi e che veniva altamente salvaguardata da corretti modi di agire e ponderati metodi gestionali, sia da parte dell’armamento che da parte delle istituzioni, oggi è stata messa al bando !
Queste modalità gestionali non possono essere accettate, il Comandante Iacomino, utilizzando ogni tipo di strumento idoneo a rimuovere questo stato di fatto, è costantemente ed energicamente impegnato per poter restituire ai marittimi quello che i marittimi attendono, trascorrendo il suo tempo cercando di scoprire una formula vincente per la risoluzione di questi annosi e delicati problemi.
Noi saremo con il nostro presidente Iacomino per ogni livello di confronto, la comunità CAMADI non è un sindacato, non è un soggetto istituzionale ma quale associazione professionale può riuscire con la necessaria energia, a riconquistare la nostra giusta posizione, per poter nuovamente ottenere il nostro livello di dignità e per poter ambire ad ogni naturale e programmabile miglioramento nell’ambito delle attività professionali di quanti con Ufficiali e Comandanti popolano le navi per servire la società civile alla quale siamo orgogliosi di appartenere !
Grazie Presidente Iacomino ! AD MAIORA !!
Torre del Greco, addì 12.04.2014
Com.te Sup. CSLC Raffaele Minotauro









ID: 13138  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: giovedì 10 giugno 2010 Ore: 10:01

Caro Salvatore
grazie per la spiegazione.
Ribadisco la bellezza e la nobilità dell'uso da voi fatto della parola Tofa per il giornale.
La mia questione è nata dallo stupore dell'uso della parola (da me non conosciuto) avanzato dall'attore- Baunco, che tu mi confermi.
i' Peppe evidentemente ha portato all'eccesso l'uso erotico del termine frammischiandometafora a sineddoche. L'uso eccessivo e nummario della "tofa" da parte femminile porta all' ipermeretricio!
(Edulcoro per mantenere alto il tono del discorso ma ci siamo intesi).
A.A.T.F.
Traduco la sigla:
Un avanbraccione ovvero abbraccio delle avanguardie torresi fuoruscite
tuo affezionatissimo Gennaro che ti stima assaje :-)


ID: 13128  Intervento da: Salvatore Argenziano  - Email: salvatore.argenziano@fastwebnet.it  - Data: martedì 8 giugno 2010 Ore: 21:16

Caro Gennaro,

tu sai bene, e lo dici, che il marcio non sta nelle parole ma nella mente di chi le pronuncia con sudicia intenzione.

Il nome del giornale la tófa fu deciso, nonostante l’opposizione di alcuni promotori, poi rinunciatari, alla fondazione del giornale, per il suo valore evocativo della tradizione marinara torrese e come simbolo di una voce insolita nel panorama culturale torrese. La Tófa come sirena di allarme e strumento di richiamo ad unirsi nella cultura.

Su i primi tredici numeri de la Tófa, in prima pagina, ebbi il piacere di curare una raccolta di citazioni della parola e del suo valore nobile nella cultura meridionale.

Quel tuo interlocutore potrebbe non aver mai letto un numero de la tófa e non avere intenzione di fare ad esso riferimento. Ma tu conosci bene quel giornale e allora non capisco il tuo intervento in tale contesto.

HONNY SOIT QUI MAL Y PENSE

Salvatore Argenziano

ID: 12647  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: domenica 17 gennaio 2010 Ore: 19:16



ID: 9565  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 13 ottobre 2008 Ore: 13:29

Qui sotto La Tofa sfogliabile e ingrandibile. Prima di ogni cosa premere F11 sulla tastiera per lo schermo intero. Premere l’angolino giù della pagina destra per sfogliare le pagine. Per ingrandire la lettura potete ciccare il pulsantino lente d’ingrandimento o cliccare sulle pagine stesse. Una volta ingrandito potete centrare la pagina afferrandola col puntatore del mouse.



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