Torre del Greco, orrore nella villa comunale:
disabile violentato

                             Torre del Greco, orrore nella villa comunale: disabile violentato

Giovedi 5 Novembre 2009 

TORRE DEL GRECO (NAPOLI) - Quando si è presentato in caserma, accompagnato dalla mamma, era in evidente stato di shock: terrorizzato e spaesato è riuscito a trovare la forza per raccontare ai carabinieri il raccapricciante incubo che aveva vissuto.
Un film dell’orrore, girato all’interno dell’unico polmone verde di Torre del Greco: una storia di prevaricazione e abusi che - a 96 ore dal fatto - ha portato all’arresto di N.G., 55 anni, dipendente dell’ufficio giardini del Comune. L’uomo, custode della villa comunale, dovrà ora rispondere di due pesantissimi capi d’imputazione: sequestro di persona e violenza sessuale. Secondo il racconto della vittima dello stupro, proprio il polmone verde di corso Vittorio Emanuele avrebbe fatto da sfondo alle angherie sessuali del cinquantacinquenne: il giovane - 19 anni, affetto da lievi disturbi psichici - sarebbe stato attirato in “trappola” intorno alle 21.30 di venerdì 30 ottobre. Un invito amichevole a trascorrere qualche minuto all’interno della villa comunale - in un orario in cui il parco verde dovrebbe essere chiuso al pubblico - e ammirare lo splendido panorama dal belvedere antistante la vecchia scala d’accesso da via Madonna del Principio. Ma una volta oltrepassato il cancello d’ingresso il suo “amico” si sarebbe prontamente trasformato nel suo aguzzino: il diciannovenne sarebbe stato spinto a forza all’interno della guardiola della villa comunale, dove si sarebbe consumata mezz’ora di abominevoli abusi.
Secondo la terribile ricostruzione del disabile, l’orco avrebbe violentato analmente e oralmente la sua vittima.
                         

Solo dopo il prolungato stupro, il carnefice avrebbe “liberato” il diciannovenne, a cui sarebbe stato raccomandato di “tenere la bocca chiusa” e aspettare il prossimo appuntamento. Un’attesa che il giovane ha subito spezzato, presentandosi ai carabinieri della stazione Centro di via Circumvallazione per denunciare l’accaduto. Immediate sono scattate le indagini da parte degli uomini agli ordini del capitano Pierluigi Buonomo e dai marescialli Francesco Di Maio e Massimo Barbieri: i militari hanno ascoltato diversi testimoni - presenti in villa comunale, al momento del presunto stupro - e accertato chi avesse la disponibilità delle chiavi del gabbiotto del custode. Non solo: attraverso gli orari dei turni dell’ufficio giardini del Comune, i militari sono risaliti al nome di chi era in servizio la sera del 30 ottobre. Infine, una serie sopralluoghi nel parco pubblico e, in particolare, all’interno del gabbiotto per verificare alcuni particolari raccontati dalla vittima. In soli 3 giorni, dunque, i carabinieri sono riusciti a stringere il cerchio intorno al (presunto) responsabile delle violenze sessuali, ottenendo l’emissione di un decreto di fermo da parte della procura di Torre Annunziata. Un decreto a cui N.G. - un unico vecchio precedente con la giustizia per guida in stato di ebbrezza - si è sottratto per l’intera giornata di ieri. Solo in tarda serata il cinquantacinquenne, difeso dall’avvocato Michele Polese, si è consegnato spontaneamente agli investigatori: l’uomo è stato condotto dietro le sbarre del carcere di Poggioreale, in attesa della convalida del fermo eseguito dai carabinieri.

Alberto Dortucci