Nella
sezione “gastronomia” di Argenziano si fa cenno al “ciuccio” in
questione:
(…)
Proprietario di un ciuccio
scurtecato e di una carrettella sulla quale portava a domicilio l'acqua r'a
funtana, quella delle Centofontane. In occasione di una festa, il
ciuccio
di
Cardalano tirava la carrettella preparata con fuochi di artificio. U
ciuccifuoco, correva p'a scesa r'u rio, da miezatorre fino
abbasciasangiuseppe.(…) (S.A.)
Bei giorni quelli della festa che si faceva annualmente in suo onore, con
“u ciuccio
’i cardalano”. Era una festa speciale per gli abitanti della zona con
venditori ambulanti che offrivano ogni sorta di ricordi del
giorno
oltre naturalmente, a nanasse e “legna santa”.
Il
martedì grasso a Torre del Greco una bara con dentro "carnevale"
veniva portata in processione con tutta la città (o buona parte) al
seguito, con le donne che gridavano la presunta morte di carnevale e con i
suonatori che partivano con delle marcette funebri e mano a mano che veniva
sera diventavano sempre più ritmate fino a divetare delle tarantelle...
A
mezzanotte, veniva accesa la miccia ad una batteria di fuochi d'artificio
sistemati dietro al famoso ciuccio di legno, detto appunto il CIUCCIO DI
CARDALANA!!!!!
Quando
a Torre del Greco vuoi minacciare qualcuno con delle frasi del tipo "ti
massacro di botte, ti faccio fare una brutta fine, etc. si usa "te
facc' fà a fin ru ciuccio i cardalan" (ti faccio finire come il
ciuccio di cardalana).
Luigi Mari
|