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Amici,
in primis avrei preferito che Michele si fosse astenuto dal ritrarmi tra
gli accreditati torresi, non già per falsa modestia, ma poiché meno si è popolari e meglio si vive.
Spesso sono stato affranto dalla guerra della vita a prescindere da Sartre,
quindi apprezzo molto la pace, che spesso ti dà
l'anonimato.
Senza naturalmente fare riferimento mirato a nessuno, perché ciascuno ha
pregi e difetti, meriti o demeriti; la provocazione di questa sezione era prevista ed ha
funzionato. In tutta la città si vocifera sulla scelta dei personaggi della
mostra di volti noti di Fortunato. Cosa che non accadde con la mostra precedente dei
volti degli sconosciuti.
I "discreditati" diventano una coalizione. Ma sarebbe più
opportuno parlare di dimenticati, tuttalpiù di ignorati, forse addirittura
sfuggiti. Qui cade la componente insicurezza dei protestatori perché il
vero valore basta a se stesso; il desiderio del riconoscimento popolare
attinge da basi immature.
Un altro aspetto è che molti torresi di cultura vivono fuori le mura, ed è
inutile rimpilzare la rete di torrenti di parole spesso sedicenti, o di
operato a raffica, manca l'effetto paradossale del "Nemo Propheta"
che, mentre dileggia, accomuna; manca altresì la stretta di mano, la pacca
sulla spalla, e poi... Non tutti stanno fuori Torre per motivi di lavoro,
anche perché le occupazioni-destinazioni non sono eterne, quindi
l'immaginario collettivo considera gli extra-moenia agiati succubi di una
sorta di ricusazione delle radici, o dei crumiri della probabile sorte
comune dello "sterminator" e non adeguano la propria finibilità
nei patri lidi.
Volendo considerare la predica da che pulpito parte bisogna dire che
l'autore dei ritratti ha usato in massima parte dei parametri di scelta
consoni al suo carattere, soprattutto l'umiltà dei personaggi, l'operato
esente dal di se, per se e con se. Favorisce la percentuale di amore e di
altruismo che trasuda dalle azioni, penalizza l'assenza o la riduzione
sostanziale della prevaricazione e della sopraffazione precipua della
pseudo-intellighentzia degli scopiazzatori ed emulatori.
La stravaganza e la trasgressione vince sul perbenismo, il senso
dell'amicizia autentico vince sull'ipocrisia della seriosità. L'austerità
è al bando. I tempi cambiano, i canoni del valore individuale mutano. I
cosiddetti eroi storici degli imperi che mietevano stragi e crocifissioni di
massa vengono visti nella giusta ottica di assassini totalitari.
L'esaltazione di se a qualsiasi costo non è un valore.
Luigi Mari
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