CONTINUA
CON SUCCESSO
LA RASSEGNA TEATRO DI GIUSTIZIA
AL TEATRO DUSE DI ROMA
PROGRAMMA DEL FINE SETTIMANA
IL PROCESSO ANTICO: L’INQUISIZIONE E LE STREGHE;
Venerdì 16 aprile h. 21,30; sabato 17 aprile h. 17,30
LE STREGHETTE DI BENEVENTO
regia di Antonio Faicchia
IL PROCESSO MODERNO:
L'ASTRAGALOMANZIA LOGICA
sabato 17 aprile h. 21,00; domenica 18 aprile h. 18,00
I DADI DI TEMI
regia di Giuliana Adezio
Ecco il programma completo della rassegna
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TEATRO DUSE
Via Crema 8 Roma
In collaborazione con
ADRAMELEK THEATER
EUGIUS(UNIONE EUROPEA GIUDICI SCRITTORI)
PRESENTANO
IL TEATRO DI GIUSTIZIA
A CURA DEL GIUDICE DRAMMATURGO GENNARO FRANCIONE
Il Teatro di Giustizia è il teatro che porta in scena azioni
drammaturgiche connesse ai giudici e al loro mondo, fatto di
situazioni drammatiche ma anche comiche e grottesche (G.
Francione)
PROGRAMMAZIONE
DROGHE, ORGE,
DEBITI E GALERA; lunedì 12 aprile h. 21
APHRA BEHN regia di Giuliana Adezio
KOROIBOS, IL DOPATO DI OLIMPIA regia di Alberto Ruocco
L’ORGIA DEL TERZO POTERE regia di Gianpiero Scurti
POLITICA E GALERA: PRIGIONIA DI DOSTOEVSKIJ;
Mercoledì¬ 14 aprile h. 21
LA CELLA DI ALESSIO regia di Gennaro Francione
IL PROCESSO ANTICO: L'INQUISIZIONE
E LE STREGHE;
Venerdì¬ 16 aprile h. 21,30; sabato 17 aprile h. 17,30
LE STREGHETTE DI BENEVENTO
regia di Antonio Faicchia
IL PROCESSO MODERNO: L'ASTRAGALOMANZIA LOGICA
sabato 17 aprile h. 21,00; domenica 18 aprile h. 18,00
I DADI DI TEMI regia di Giuliana Adezio
Fotografo di scena: Francesco Cancellato (Photo style agency;
www.photostyleagency.com
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DROGHE, ORGE, DEBITI E GALERA
Lunedi' 12 aprile 2010 h. 21
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APHRA BEHN,
LA PROSTITUTA DELL'INTELLIGENZA
(Vita e morte di una spia, poetessa e drammaturga a pagamento
del '600 inglese) di Gennaro Francione, recitato da Giuliana
Adezio che cura la regia
Grafica: Gennaro Francione
Un monologo protofemminista e libertino su Aphra Behn
(1640-1689).
Prima donna inglese che scrive per denaro, guadagnandosi
l'appellativo di "poetessa prostituta": vende il suo ingegno,
non il suo corpo.
Soprannominata Astrea, per il nome di copertura come agente
segreto inglese ad Anversa, la commediografa descrive la sua
vita avventurosa e soprattutto la battaglia per affermare la
libertà della donna di scrivere letteratura, elevata - come da
sempre facevano gli uomini - fino alle soglie di un universale
anticopyright.
"E tutte le donne insieme dovrebbero cospargere di fiori la
tomba di Aphra Behn, che si trova assai scandalosamente, ma
direi giustamente, nell'abbazia di Westminster, perchè fu lei a
guadagnare loro il diritto di dar voce alla loro mente.
E' lei - quella donna ombrosa e amorosa - che questa sera mi
permette di dirvi abbastanza realisticamente: guadagnatevi
cinquecento sterline l'anno col vostro talento"
Virginia Woolf, Una stanza tutta per Newton Compton, Roma,
p. 63.
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L'ORGIA DEL TERZO POTERE
di Gennaro Francione recitato da Gian Piero Scurti che
cura la regia.
Grafica: Gennaro Francione
Che la sessualità abbia effetti benefici e rasserenanti à cosa
nota, ma che uno stimato e noto giudice ultrconservatore come
Antonino Scaranzano
si esprima a favore delle orge come soluzione per disinnescare
le tensioni sociali, disorienta e sorprende non poco. Il
monologo descrive l'effetto liberatorio dell'orgia metaforizzata
in verità sul mondo come è¨: caos.
L'amore per la verità del giudice Scaranzano, spinta
all'eccesso, lo porta ad abbattere pubblicamente l'ipocrisia
sociale del ruolo di agente di Temi, affrancandolo in prima
persona dalle sue voglie forcaiole e dalle Pastoie del
mascheramento togato. Il Terzo Potere, la Giustizia, diventa
così faro di luce dissacratoria e rigenerante per tutti
gli altri poteri dello stato. Nel tempo dei Grilli una satira
quanto mai attuale.
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KOROIBOS IL DOPATO DI OLIMPIA
di Gennaro Francione con Alberto Ruocco Che cura la regia
Grafica: Gennaro Francione
Da Apoxiomenos è¨ stato estratto KOROIBOS IL DOPATO DI OLIMPIA.
Il pezzo verrà interpretato in modo del tutto singolare da
ALBERTO RUOCCO, il quale reciterà il monologo a seguito di una
performance ginnica su musica di Vangelis.
Nella piace l'atleta Koroibos, ex cuoco, esprime i peggiori vizi
della Grecia di un tempo, che sono quelli di adesso. Ovvero la
ricerca di un arrivismo senza scrupoli che non esita a ricorrere
al doping pur di primeggiare nello sport e nella vita sociale.
Allora come ora, infatti, il primeggiare in una disciplina dava
accesso alle più¹ alte cariche politiche.
Fa da contrappunto a Koroibos la madre Callipatera, la sua
coscienza, la quale gli rammenta l'onore del padre defunto,
pescatore e persona giusta tanto da diventare capo del
villaggio.
Il trait d'union è Pittaco, poeta cantore della semidivinità
dell'atleta. Figura melliflua e amante di Koroibos, egli oscilla
tra la poesia moralistica e la funzione di mistagogo, pronto a
somministrare bevande che portino al contatto con l'Olimpo degli
dei e dello sport.
La storia della vittoria si svolge fino al drammatico scontro di
Koroibos con la madre invano protesa alla ricerca di una via di
salvezza lontana dalla droga, dal lusso e dagli eccessi. Il
ritorno all'isola della semplicità di Lussino rimarrà una vaga
chimera aggirantesi tra il sangue sparso degli affetti primari
elusi.
Tutto è tra Olimpia e i sacri misteri di Eleusi.
Per altre informazioni su Apoxiomenos:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/apoxiomenos.htm
Fonica e luci Sandro
Torella
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POLITICA E GALERA:
PRIGIONIA DI DOSTOEVSKIJ
Mercoled' 14 aprile 2010 h. 21
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LA CELLA DI ALESSIO di Gennaro Francione
per la regia dello stesso con Vincenzo Sartini, Ilaria Sartini,
Gennaro Francione. Aiuto regia Vincenzo Sartini. Fonico e
tecnico luci: Carlo Di Odoardo. Grafica: Maya Francione –
Ilaria Sartini
Fà«dor Dostoevsckij, nella cella tetra, s'imbatte nel suo
doppio, il principe Myskin che immortale nell'Idiota. A lui
rivela le sue ambasce, le sue visioni di futura sofferenza
personale nel campo di concentramento siberiano, fino ad
arrivare, attraverso incontri con altri personaggi delle sue
opere come Raskolnikov uccisore dell'usuraia, a visioni
apocalittiche di sterminio dell'intera razza umana. Sull'onda
dell'aura sacra generatagli dell'epilessia egli godrà il
miraggio finale di un mondo salvato dalla bellezza e dal sogno.
Successivamente verrà presentato il libro edito dalla Herald
Editore (presente l'editore Roberto Boiardi) IL DIRITTO PENALE
TRA REALTA' E UTOPIA di Francione sul nuovo diritto medicinale
per far dialogare gli spettatori sull'argomento.
Lautore sottolinea la difficoltà della repressione puramente
penalistica,' proponendo il dialogo coi giovani e la nuova via
medicinale che sostituisce al carcere la cura (preventiva e
successiva), le sanzioni amministrative, le misure di sicurezza
sul territorio.
http://www.antiarte.it/eugius/saggio_entropia_penale.htm
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IL PROCESSO ANTICO: L'INQUISIZIONE E LE STREGHE
venerdì 16 aprile 2010 h. 21,30 e sabato 17 aprile h. 17,30
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LE STREGHETTE DI BENEVENTO
di Gennaro Francione
PERSONAGGI E INTERPRETI
VINCENZO CAPUTO, IL GIUDICE: Francesco Romeo
GERARDO MARTIELLO, L'INQUISITORE: Nino Mennella
GENNARO SPAVENTALAMORTE, IL CANCELLIERE: Luca B
GIOVANNI AZZECCAPAGLIETTA, IL DIFENSORE: Massimo Provinzano
DON TURZO FRANCO, IL TESTE¦: Graziano Giordano
LE STREGHE:
MARIA JANARA, LA BIGOTTONA: Nicoletta Martuccio
ELENUCCIA ZUCCULARA, LA PROSTITUTA: Mariagrazia Casagrande
CARMILINA URIA, LA FATTUCCHIERA: Andreaceleste Pica
ROSARIA MANALONGA, L'ATTRICE: Paola Amelio Santamaria
Coreografia Aurora Pica
Scene costumi: Sara D'Agostin
Aiuto scenografia: Antonella Cordaro
Audio e luci: Luca Maria Rossi
Fotografo di scena: Francesco Cancellato (Photo style agency;
www.photostyleagency.com
Regia Antonio
Faicchia
Commedia in lingua napoletana.
In un momento non ben definito del '700, gli echi della caccia
alle streghe non sono del tutto dissolti e quattro povere donne,
in un contesto di degrado sociale, conducono una vita miseranda.
Senza essere vere esperte, ricorrono quotidianamente ad
espedienti quali: raccogliere erbe per farne unguenti,
prostituirsi, mascherarsi da uomo per fare teatro. Per un banale
episodio tra le quattro donne nasce un diverbio che si conclude
con l’uso delle mani. Vengono arrestate e trascinate in
tribunale dove sono accusate, ad ogni costo, di stregoneria da
una giuria ignorante ed arrogante.
NOTE DI REGIA
Nel trattare l'argomento, il regista intende puntare il dito
contro i quatto uomini della corte, dei quali emerge il limite
umano, ed essi pur trovandosi, per questo, sullo stesso piano
delle imputate, solo per l'investitura dei loro ruoli riescono
ad averla vinta.
Lo spettacolo è giocato in chiave comico-grottesca sull'eterno
antagonismo uomo-donna. L'uomo arroccato sulle sue ridicole
convinzioni di superiorità e la donna sempre indicata come
portatrice di poteri solo funesti, mentre la natura sa essere
molto più benevola nei confronti di tutti.
Sullo sfondo la parodia di ciò che potrebbe accadere, anche
oggi, in un'aula di tribunale.
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IL PROCESSO MODERNO:
L'ASTRAGALOMANZIA LOGICA
sabato 17 aprile 2010 h. 21 E domenica 18 aprile h. 18
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I DADI DI TEMI di Gennaro Francione
Spettacolo e dialogo finale con gli artisti, il pubblico e il
giudice drammaturgo Francione per analizzare il processo di
Cogne e i risultati a cui conducono le prove indiziarie, spesso
foriere di ingiuste e negative interpretazioni.
Attori: Alberto Ruocco, Massimo Mirani, Monica Porcellato,
Giuliana Adezio
Foto e luci: Cristina Ricci e Domenico Pedillo
Grafica: Maya Francione e Ilaria Sartini
Regia: Giuliana Adezio
Commedia grottesca in napoletano. Nasce dall'assemblaggio di un
simulacro del processo Cogne e del metodo giudiziario adottato
in Gargantua e Pantagruele di Francois Rabelais dal giudice
Bridoye (ora Brigliadoca) il quale decideva le cause tirando a
sorte con i dadi.
Il sistema, che riprende il tema delle ordalie (la prova della
bara in Vespertiliones, quella del fuoco in Merimanga, quella
della terra in Ordalia degl'interrati) rientra in quella che
definii ordalia del caso, ovvero giudizio di Dio che rimetteva
la decisione di un processo ad elementi casuali ( Vedi G.
Francione, Processo agli animali - Il bestiario del giudice,
Gangemi, Roma 1996).
Ne deriva nell' astragalomanzia una sorta di grottesca presa in
giro dei sistemi dei soloni togati, i quali credono di scoprire
la verità con la logica astratta, dimenticando che la logica
non è una ma un mostro tentacolare che disperde i giudizi nella
caverna delle ombre di Platone.
Alla messinscena della durata di un'ora circa seguirà un ampio
dibattito, con Francione, la regista Adezio, gli attori e il
pubblico per svelare attraverso l'analisi della pace i segreti e
i pericoli dei processi indiziari di cui ultimo esempio è il
caso di Perugia.
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Note di Regia di Giuliana Adezio
Alcuni mesi fa ho conosciuto Gennaro Francione. Avevo già
precedentemente assistito ad alcune rappresentazioni teatrali
delle sue opere e quando mi ha proposto la regia della sua piece
“I dadi di Temi – Soluzioni per un matricidio †ho
accettato volentieri. L’argomento tratta, anche se
liberamente, il caso Cogne. Il giudice Brigliadoca, dopo un
ultimo interrogatorio all'imputata Clara Panurga, si confronta
con il suo cancelliere Triboulet per trovare una soluzione
finale.
Il caso, però, risulta intricato e si chiederà anche l'aiuto
di una sensitiva e, dopo una disquisizione a volte molto
contraddittoria ed incerta, si arriverà ad una scelta di
giudizio a dir poco originale.
I personaggi sono quattro: Il Giudice, Il Cancelliere,
l'imputata e la Sensitiva.
Ho subito scartato una impostazione naturalistica e mi sono
orientata verso una soluzione registica ed una recitazione
surreale, rarefatta ed a volte sottilmente grottesca.
Ho introdotto una colonna sonora con rumori tratti da
apparecchiature medicali: raggi x, turbina dentistica, risonanza
magnetica, per creare un effetto profondo ed allo stesso tempo
allucinatorio. La scenografia, scarna ed essenziale: un tavolo
coperto da fascicoli e tre sedie, fanno da contorno a questo
dramma contraddittorio ed oscuro. La presenza continua e a volte
silenziosa sulla scena dell'imputata rafforza la trama
drammatica e rende ancor più inquietante la metodologia, ben
argomentata, con cui il giudice arriverà al verdetto finale.
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Dall'opera è nato il libro omonimo per i caratteri di Arduino
Sacco Editore di cui alleghiamo la quarta di copertina. I dadi
di Temi scritta e rappresentata in questi giorni dal
giudice-drammaturgo Gennaro Francione rappresenta una forma
nuova di scrittura a tema multiplo estetico, sociale,
giurisprudenziale per svelare i retroscena del caso di Cogne ed
i pericoli in genere sottesi alla giustizia indiziaria. Alla
fine un'analisi multimediale, teatrale e spettacolare di un caso
che ha diviso l'Italia.
http://www.arduinosacco.it/
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Foto di scena: Francesco Cancellato
www.photostyleagency.com
Per informazioni,
locandina cliccare su
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/teatro_di_giustizia.htm
Ingresso: euro 10
Per prenotazioni tel. 06. 70305976
340 648 5291
direzione@duseteatro.it
http://www.duseteatro.it/blog/teatroaroma/scheda-del-teatro/
ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro
SU FACE BOOK:
http://www.facebook.com/group.php?gid=106617610104&ref=ts
UNIONE EUROPEA
GIUDICI SCRITTORI(EUGIUS):
http://www.antiarte.it/eugius |