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A CURA DI CAMILLO SCALA

 

L'appello dei familiari: non abbandonateci! Torre del Greco.
Commozione, solidarietà ed anche angoscia. Questo si è respirato alla fiaccolata per i tre marinai campani del ´Buccaneer´, il rimorchiatore italiano sequestrato l´11 aprile dai pirati al largo delle coste somale. L’iniziativa è promossa dai familiari di Giovanni Vollaro (28 anni) e Vincenzo Montella (31 anni), entrambi di Torre del Greco, e di Bernardo Borrelli (29 anni) di Ercolano per sensibilizzare tutte le autorità italiane sul caso dei concittadini ostaggio dei pirati in Somalia. Da 22 giorni nelle case dei tre marinai si vivono momenti di ansia e apprensione. “Siamo nell’angoscia e nella solitudine più totale in attesa di una telefonata che ci possa dare speranza e serenità”, si legge in un passaggio del manifesto indirizzato alla città. E neanche le “continue rassicurazioni” della Farnesina sembrano bastare. “Se le trattative non si sbloccano, sono pronti ad ucciderci”, le ultime parole riferite dai nostri ragazzi - è scritto nel manifesto - nelle poche telefonate ricevute. Da qui un appello forte alle istituzioni, allo Stato affinché si mobilitino al più presto. La fiaccolata è partita da piazza S. Croce è proseguita per alcune strade del centro. “Vogliono uccidere i nostri figli, i vostri connazionali ma tutto questo - proseguono i familiari - sembra giungere all´orecchio di uno Stato sordo, di uno Stato assente”.La situazione a bordo del Buccaneer sembra farsi difficile, pare infatti che stiano finendo le scorte d’acqua e molti marittimi iniziano ad avere forti conati di vomito a causa delle pessime condizioni igienico-sanitarie. I momenti di tensione sembrano essere molti. Parole forti, quelle che le famiglie dei sequestrati rivolgono alle cariche governative: “Vorremmo esprimere alle più alte cariche di governo, la nostra indignazione, il nostro sconcerto per il mancato adoperarsi in maniera concreta ed efficace per risolvere questa situazione drammatica”. È continuo il dialogo tra le autorità e le famiglie, ma con scarsi risultati. “Alcuni funzionari della Farnesina ci hanno confortato e rassicurato, invitandoci a mantenere la calma perché le trattative sarebbero in fase avanzata...´, belle parole, mancano i fatti!”.E l’invito, adesso, suona come un monito “Aiutateci a riportare a casa i nostri figli”, concludono i familiari in svariate dichiarazioni ed appelli rivolti alla stampa. Le istituzioni sono intervenute alla fiaccolata per far sentire il proprio appoggio, alle famiglie dei sequestrati. “Siamo vicini alla famiglie – dichiara il vicesindaco Spierto- e siamo sicuri che il governo sta facendo tutto il possibile”. Dello stesso avviso l’onorevole Ronchi che è intervenuto alla fiaccolata: “ Ho inoltrato ieri richiesta a La Farnesina per avere delucidazioni. La prossima settimana mi incontrerò con il sottosegretario del Ministero degli Esteri, e desidero invitare le famiglie ad intervenire a questo incontro. Non dobbiamo far scendere il silenzio sulla questione”. È stata inoltre smentita la notizia del riscatto dei 30 milioni di euro. “Io rappresento la famiglia Vollaro e Montella – dichiara Antonio Borrelli legale delle famiglie – e garantisco che a noi non è pervenuta notizia né abbiamo diffuso tale comunicato”. (Capitoloprimo)

Marinai rapiti, in piazza contro il silenzio

Cinquecento persone tra politici, religiosi, commercianti e semplici studenti hanno marciato ieri pomeriggio lungo le strade del centro storico per «rompere il muro di silenzio e riportare a casa Giovanni Vollaro, Vincenzo Montella e Bernardo Borrelli», rapiti l’undici aprile scorso dai pirati somali a bordo del Buccaneer insieme ad altri 13 marinai. Una fiaccolata di speranza, un mese dopo la cattura nelle acque del golfo di Aden, a cui hanno aderito non solo i familiari dei tre giovani navigatori di Torre del Greco ed Ercolano, ma anche cittadini che, colpiti dal tragico sequestro del rimorchiatore d’altura italiano, hanno sfilato lungo piazza Santa Croce, via Comizi, via Fontana, via XX Settembre e corso Umberto in segno di solidarietà. In prima linea non solo per chiedere il rilascio degli ostaggi, ma anche per manifestare «sgomento nei confronti di uno stato assente: ci sentiamo abbandonati da tutti», l’urlo di dolore dei genitori e delle moglie di Giovanni Vollaro, Vincenzo Montella e Bernardo Borrelli, per la prima volta dall’inizio del sequestro nel corno d’Africa affiancate dall’Orsa, il principale sindacato autonomo del comparto marittimo. «Con quest’iniziativa - hanno concluso i parenti di Giovanni Vollaro, Vincenzo Montella e Bernardo Borrelli - vogliamo sensibilizzare tutte le autorità italiane sul caso dei nostri cari tenuti in ostaggio dai pirati somali: aiutateci a far tornare a casa i nostri figli. La vostra solidarietà sarà la forza che ci permetterà di riabbracciare Gianni, Enzo e Bernardo. Grazie a tutti». (Il Mattino)