PREMIO LETTERARIO RIPDICO
SCRITTORI DELLA GIUSTIZIA

    REGOLAMENTO
1) E’ bandito, per l’anno 2009, il premio letterario RIPDICO – SCRITTORI DELLA GIUSTIZIA, per iniziativa del Centro Studi di Diritto Fallimentare e Societario di Roma e di RI.P.DI.CO. ( Rivista parlata del diritto concorsuale ), enti che si prefiggono finalità di diffusione della cultura giuridica. Il Comitato organizzatore è composto da: dott. Umberto Apice, avv. Corrado De Martini, avv. Alessandro Ferretti, avv. Flavio Musto.

2) Il premio ( di euro 2.000,00 per una o più opere, come meglio previsto al successivo punto 6 ) verrà assegnato nel corso dell’estate 2008 in data e luogo che saranno idoneamente resi pubblici.

3) Al premio potranno concorrere opere pubblicate in lingua italiana da uno scrittore vivente, che riguardino, in tutto o in parte, temi attinenti alla giustizia o che siano ambientate nel mondo della giustizia o che comunque offrano spunti di riflessione sulla giustizia.

4) Le opere concorrenti non potranno essere più di cinque e saranno quelle, che, segnalate da un elettore o dallo stesso autore entro il 30 maggio di quest’ anno - con l’invio di ( almeno ) quattro copie alla Giuria - siano state prescelte, insindacabilmente, dalla Giuria stessa. L’invio dev’essere fatto al seguente indirizzo: RIPDICO – Scrittori della giustizia, viale Tito Livio, 67 – 00136 – ROMA.

5) Gli autori delle opere prescelte, presenti la sera della premiazione, parteciperanno alla gara, che avrà luogo a seguito della presentazione dell’opera da parte di un membro della Giuria e della lettura di stralci del libro.

6) Risulterà vincitore l’autore che, al termine della manifestazione, riceverà maggiori voti. La Giuria si riserva il diritto di assegnare, oltre al primo, ulteriori premi, sulla base dei voti espressi, o anche di assegnare il premio a più opere ex aequo, sulla base delle indicazioni risultanti dal voto.

7) Hanno diritto al voto: i componenti della Giuria, i professionisti iscritti al corso annuale di RI.P.DI.CO., i componenti del Comitato Scientifico RI.P.DI.CO. e tutti coloro che collaborano attivamente alla Rivista.

8) Per la raccolta e per lo spoglio dei voti sarà costituito, nominato dal comitato organizzatore, un seggio elettorale composto da un Presidente e due scrutatori, scelti tra gli aventi diritto al voto.

9) Le spese di organizzazione, pubblicità, ospitalità, ecc. saranno a carico della s.r.l. RI.P.DICO.

10) I componenti della Giuria sono:
- UMBERTO APICE – magistrato ( presidente del Premio );
- ERNESTO FILOSO – giornalista, scrittore;
- MARCELLO FOSCHINI – avvocato, professore universitario;

- TOMMASO FROSINI – costituzionalista;
- CESARE MILANESE - scrittore;
- PIERFRANCESCO PAOLINI – scrittore, traduttore;
- MIMMO LIGUORO – giornalista televisivo, scrittore;
- ROMANO COSTAMAGNA – regista RAI;
- FRANCO PICCINELLI – scrittore;
- ELIGIO RESTA - filosofo;
- ALESSANDRO FERRETTI – avvocato ( segretario del Premio ).

N. B. A discrezione del Presidente, potranno essere chiamati a far parte della Giuria altre persone ( fino a raggiungere un numero massimo complessivo di quindici componenti ) in considerazione di spiccate qualità in campo pubblicistico – letterario.

Qualcuno non sa del Premio Scrittori della Giustizia?
Perché questo Premio?
Perché Letteratura e Giustizia sono parenti stretti. Tutt’e due cercano di dipanare la matassa della vita, di scoprire la verità, le verità – piccole e grandi – di comprendere i problemi della gente, le disuguaglianze sociali, la solidarietà, la dignità del lavoro, l’umiliazione della disoccupazione, i bisogni affettivi, il bisogno di sicurezza, e le delusioni. Sono questi i temi della letteratura universale; e sono queste le materie su cui la Giustizia è chiamata a dare giorno per giorno le sue risposte: risposte spesso difficili, anche perché chi è più forte, chi ha più peso decisionale nel Paese, cerca sempre di frapporre ostacolo, di cambiare le regole del gioco. Anche su questo terreno la Cultura e la Letteratura sono le grandi alleate della Giustizia, l’ultimo argine contro gli abusi, il razzismo, la prepotenza.
Il premio che si vuole assegnare è diretto a chi è riuscito a rendere più evidente come gli obiettivi della Giustizia possono coincidere con la ragion d’essere della Letteratura.

E’ un’iniziativa che nasce da’idea di un gruppo di professionisti impegnati su due fronti: la Giustizia e la Cultura, che sono oggi – ma anche ieri e speriamo anche domani – due valori fondamentali.
Si sa che quando la Giustizia è inefficiente, manca di risorse, ecc., ciò va a discapito dello sviluppo del Paese. Specialmente quando – e ciò accade in tutte le epoche – gruppi di potere hanno tutto l’interesse a fare arretrare il grado di civiltà giuridica. Basta leggere i giornali: regole fondamentali dello Stato di diritto e i basilari principi di legalità vengono travolti e bistrattati solo per l’interesse di pochi. E quando chi trama acquista sempre più peso decisionale nel Paese, dimostra sempre più il suo disprezzo irridente verso ogni forma democratica di contropotere, l’ultima speranza va riposta nella Cultura, ultimo argine contro gli abusi, contro il razzismo, contro la prepotenza. La cultura è libertà, razionalità, disinteresse e solidarietà. Rafforzando la Cultura, si potenzia l’idea di Giustizia; rafforzando la Giustizia si potenzia la cultura. L’una e l’altra, la Cultura e la Giustizia, se camminano insieme, possono sconfiggere il pericolo permanente della barbarie.