Domenica, pensavo
alla settimana che ci avrebbe portato alla Crocefissione di Cristo
preparandoci alla sua risurrezione. Anticipata dalla domenica
vissuta, con la festosa gioia di accogliere il Signore con la palma.
Ben sapendo che a questa festosa giornata avrebbe seguito la
settimana di meditata sofferenza, per accompagnare mentalmente, il
patire e la morte di Cristo con le varie Vie Crucis organizzate
dalle chiese, a memoria della salita sul calvario di Cristo, fino
alla sua Crocifissione.
Pensavo e meditavo
sul Cristo uomo: si addossa le nostre colpe, si fa carico dei nostri
peccati, e ci indica la remissione dei peccati attraverso Lui. …
La sua verità ci
conduce sulla via che ci conduce alla vita eterna.
Dico la verità,
queste giornate per me sono tremende. Non amo la sofferenza: sia
essa mia o di altri, in
silenzio aspetto che la settimana passi, chiedendo perdono a chi,
innocente, deve soffrire per colpe altrui. Sarò un egoista ma,
vorrei tanto che il dolore, i giorni di passione finiscano presto e
ci appaia Cristo splendente di luce trasfigurata di Santità
Pasquale. Amo; il Cristo è risorto: Gloria a Dio nell’alto dei
cieli!
Lunedì mi sveglio,
e non so perché, forse per la settimana vissuta male per dei miei
problemi personali mi alzo con una vena amara: nervoso, e non so
darmene una spiegazione logica.
Ancora con dei
residui di malessere, accendo il televisore come ogni mattina,
mentre mi accingo a prepararmi il caffè: apprendo della catastrofe in Abruzzo. Case distrutte, disperazione
sui volti degli intervistati, incredulità espressa a domande
idiote, fatte dai cronisti al solo scopo di fare e ottenere lo
scoop.
Abbasso la testa, forse per l’età o altro sento gli occhi
che mi bruciano. Cavolo a una certa età si diventa teneri si piange
al solo accenno di sapere che ci sono persone che soffrono: ma
quanto soffrono? … Per saperlo, resto inchiodato allo schermo si
parla di dieci morti che subito salgano a venti, poi a …. Non mi
interessa il numero, nemmeno il momento: la settimana Santa da
vivere.
Povera gente: cosa
dico? Blasfemo! Miei cari fratelli! Sangue del mio sangue! Siete voi
la via Crucis di questo calvario settimanale che ci porterà alla
Pasqua! Ci farete rivivere sulla vostra pelle i giorni
dell’innocente! Di chi non colpevole, muore per gli errori di
incoscienti che per arricchirsi hanno risparmiato sul cemento
“penso alle costruzioni fatte di recente”. Mi chiedo: dov’è
la vostra gloria! Dove possiamo raffigurare la vostra passione?
Fateci vedere la vostra resurrezione! Per i peccati di chi avete
donato la vostra vita?
Mio Dio! Riesco a sentire le vostre sorde
grida che dalle macerie escono e implorano: Elì, Elì lemà
sabactanì? E dopo: Padre, perdona coloro che non sanno cosa hanno
fatto!
Ho spento il
televisore, mi son chiuso nel mio riserbo pregando Dio per queste
anime innocenti soffocate dalla polvere e dai detriti sotto le
macerie. Dimentico il mio malessere e piango, piango
per le persone che, pensavano alla Pasqua di resurrezione
diversamente, conforme, alla loro età, lontano dal pensare che loro
stessi, sarebbero diventati simbolo dell’innocenza da meditare per
una settimana da vivere con la morte nel cuore.
Auguro la Pasqua del
Signore ai tanti che ci portano a sperare nella vita eterna,
mostrandoci la morte terrena.
Auguro a tutti
questi fratelli in Cristo, di poter mangiare la pasqua del Signore,
sedendo alla mensa di Gesù il risorto.
Cingolo Cristofaro