'A fiurella ru' scandalo

  

Da alcuni giorni circola per Torre del Greco uno scherzo simpatico, una pagellina di lutto fittizia. L'interlocutore finge un dolore e una disperazione per un  amico comune morto, ma quando le "vittime" (maschi e soprattutto femmine), la aprono, ricevono la curiosa sorpresa e scoppiano a ridere.
Ancora di più sghignazzano quando leggono il necrologio.
Non c'è stato limite di fascia sociale nell'accogliere il "lazzo e il frizzo", dall'operaio al professionista, (chiaramente non in pubblico), tanto meno con la presenza dei bambini (che in fondo oggi sono più smaliziati dei grandi, per via della rete).
E' un po' il riscatto delle donne contro la virilità ostentata del maschio vesuviano.
I vesuviani, si sa, ridiamo sul sesso e sulla scorreggia. Eppure raramente c'è stato pure chi ha storto il naso fingendosi scandalizzato. Ed è  proprio quello che probabilmente fa sesso spinto e passa ore ed ore su internet per il porno.

 E' la rivalsa per la nostra ostentata virilità, oggi incrinata. Ma quella del dopoguerra non era virilità, ma repressione, astinenza. Intanto i maschi veniamo penalizzati da questa atavica condizione sessuale gregaria della donna. Infatti, nel linguaggio comune
torrese:
se passa l'auto dello sposalizio sotto casa si dice "a sposa", mai "u sposo";
ma se passa il funerale si dice "u muorto", mai "a morta" pure se si tratta di un cadavere femmina.
Luigi Mari

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