NAPOLI (10 ottobre) -“Meno uno: sto arrivando
all'aldilà”: questo l'ultimo, sconcertante messaggio
che un ragazzino appena 15enne, ha lasciato sul suo
profilo del noto social network
Facebook,
prima di togliersi la vita. Carlo D'Urzo, di Torre
del Greco (Napoli), è stato trovato dal padre
impiccato nella sua camera con una cintura; sul
letto un biglietto: “Non è per voi che faccio tutto
questo”.
Già da tre giorni prima del suicidio aveva scritto
sulla bacheca di Facebook frasi ambigue ma nessuno
aveva capito che si riferivano ad un vero e proprio
conto alla rovescia verso la decisione di uccidersi.
Figlio di un dipendente comunale e di un medico,
Carlo aveva una vita apparentemente normale, uguale
a quella di tutti i suoi coetanei: la scuola, la
passione per la squadra di calcio della Turris,
l'appartenenza ai boy scout.
Nessuno aveva capito le sue problematiche, i
genitori prima di tutti; «Era schivo, timido, non
parlava molto» raccontano i compagni di classe
dell'Istituto Nautico Colombo. «Non abbiamo capito
il tuo disagio - uno dei commenti lasciati ieri
sulla bacheca del gruppo virtuale creato su internet
- potevamo salvarti, starti vicino, farti capire che
la vita è una e che vale la pena viverla, ma non
abbiamo compreso nulla».
Ieri si sono celebrati i funerali del ragazzo nella
chiesa di Sant'Antonio, dove sei anni fa aveva
ricevuto la prima comunione.