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Iva sulla tassa rifiuti pronta
la
class-action
I contribuenti della penisola sorrentina e dell’isola di Capri mobilitati per
richiedere il rimborso dell’Iva addebitata sulle cartelle di pagamento della
«tassa per lo smaltimento dei rifiuti e tributo provinciale».
La Corte di
Cassazione, infatti, ha stabilito che il 10 per cento dell’aliquota Iva
addebitata da molti Comuni sul canone per la raccolta e lo smaltimento dei
rifiuti è da considerarsi illegittima. Questa determinazione è suffragata dalla
considerazione che si tratta di una tassa e non di un tributo sul quale sarebbe
lecito applicare l’Iva, anche nei Comuni dove si sia passati dalla Tarsu (tassa
smaltimento rifiuti solidi urbani) alla Tia (tariffa per l’igiene urbana).
Una
decisione attraverso la quale la Corte di Cassazione si è allineata alle norme
applicate dagli altri Paesi europei. Recentemente, inoltre, anche la Corte
Costituzionale si è espressa in merito alla stessa questione emettendo una
sentenza che ribadisce quanto stabilito dalla Cassazione. La richiesta del
rimborso dell’Iva indebitamente preteso dai Comuni, riguarda le cartelle
relative agli ultimi 10 anni di imposta, periodo oltre il quale è già scattata
la prescrizione. Alle domande di rimborso bisogna allegare i dati anagrafici, i
recapiti telefonici, l’eventuale indirizzo di posta elettronica ed il codice
fiscale del contribuente, oltre ad una copia dell’atto di richiesta della tassa
sui rifiuti in relazione alla quale viene presentata l’istanza di rimborso ed
alle relative ricevute di avvenuto pagamento.
Per la compilazione delle domande
ci si può rivolgere anche alle associazioni di consumatori che prestano la loro
consulenza gratuitamente. In particolare, per quanto riguarda la penisola sorrentina e l’isola di Capri, un ruolo attivo lo sta svolgendo il Codacons
Campania che ha una propria sede in via Aniello Balsamo, nel Comune di Sant’Agnello.
L’associazione sta predisponendo una sorta di class-action per consentire ai
contribuenti di rientrare delle somme indebitamente versate nelle casse dei
Comuni.
Per aderire all’iniziativa, bisogna consegnare la documentazione
direttamente negli uffici del Codacons oppure inviarla per lettera raccomandata
entro il prossimo 30 novembre. I legali dell’associazione provvederanno poi a
contattare i singoli contribuenti per le formalità di rito. Prima di richiedere
il rimborso è, ovviamente, opportuno accertarsi che il Comune ove ha sede
l’immobile sul quale si paga la tassa abbia effettivamente applicato l’Iva in
misura del 10 per cento sugli importi richiesti.
Questo si può fare
semplicemente leggendo con attenzione le varie voci della cartella esattoriale.
In base ad un’analisi effettuata dall’Adoc, inoltre, si stima che in media ogni
famiglia che ne abbia diritto potrà ottenere un rimborso medio pari a circa 350
euro.
15/09/2009
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