RICORDI Dl TORRE
a cura di Peppe D'Urzo
Strada Cappuccini:
Ncoppanunziata
SECONDA PARTE
La bottega del
carbonaio al n. 38 dei fratelli Vincenzo e Aniello Romano, che io
all'età di 15 anni passando da questa strada li ho sempre visti tutti
neri e sporchi di carbone. Siamo negli anni della ricostruzione del
dopoguerra, c'era il benessere, era nato il consumismo, la gente
comprava la casa nuova, il frigorifero, l'auto, la cucina americana, la
lavatrice, il fono, la televisione, lo stereo. Si facevano studiare i
figli, si andava in vacanza in estate, ci si teneva al vestire elegante
e alla moda, ed io nella mia fanciullezza vedevo in loro come non erano
riusciti ad arrivare al benessere. Ma erano dei veri signori.
Il
tabaccaio Riv. N.12 al n. 33. Il negozio di vini e oli di Piro ubicato al
n. 45 in un'antica chiesa, sconsacrata nel 1931, dedicata a S. Maria
del Buon Consiglio. Al centro del soffitto c'è raffigurato la chiesa di
Genazzano (Roma) "L'apparizione della Madonna del Buon Consiglio", è una
tempera. La bottega più caratteristica che mi soffermavo a guardare
era quella del sarto; si trovava all'odierno n.52. Ricordo un grande
tavolo al centro, alcuni uomini seduti che cucivano stando con le gambe
accavalcate ed il titolare, un uomo minutino, il signor Aniello Formisano,
nonno dell'onorevole Nello Formisano. Il sarto con un grande ferro da stiro,
riscaldato con i carboni, che afferrava con la maniglia e stirava pantaloni
e giacche con molta cura, e, facendo una piccola pressione, accompagnava
il ferro fra maniche e svolte: sembrava una nave, forse dovuta alla sua
forma, che navigava su un mare calmo. Vicino al civ. n. 40, c'è un
piccolo locale, qui c'era un certo ''Ndulino'' che vendeva gelati,
caramelle, liquirizia, chicchirichì, e produceva del lungo caramellato o
bomboloni; era la gioia dei ragazzi. All'inizio della via Cappuccini il
secondo fabbricato sulla destra è stato ricostruito nuovo, un plauso al
costruttore che si è adattato all'architettura del luogo. |
LA FOTO:
NEGOZIO PIRO, DIPINTO AL SOFFITTO
Qui il 23 novembre
1980, alle ore 19,35 circa, una forte scossa di terremoto distrusse il
precedente fabbricato e provocò tre vittime a Torre: la signora
De Filippis
Angela, da poco sposata ed incinta, era appena salita nella sua auto, una
"Fulvia coupé", il signor Ciro Palomba, invece, che si trovava in un circolo
ricreativo, un locale a piano terra, fuggendo fuori fu sepolto dalle macerie
insieme con un altro di cui non ricordo il nome. Per dovere di cronaca
voglio ricordare altri negozi di questa strada che nel 2007-2008 fu ribasolata e adornata di grandi vasi con fiori, a iniziativa
del Comitato di quartiere "Il triangolo" presidente Vincenzo Forino. Al
n.10 "Miss K" abbigliamento donna, al n. 25 c'era la salumeria di
Giuseppe Borriello, il magazzino di abbigliamento "Target" n. 51, e il
ristorante "Da Gigino".
Concludendo voglio ricordare le monache
dell'Annunziata, che erano molto brave a fare "'u
rinaccio" (Rammendare dal
latino "acia" filo di canapa da cui "rinascio") agli abiti, che si
danneggiavano o bucavano; molte famiglie, per recuperarli, li portavano da
loro, pagando una minima somma.
Attualmente con la moda dei pantaloni
strappati e lacerati, anche loro hanno risentito la crisi...
Carlo Boccia
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