Indice


Via Salvator Noto

‘a Strada Campanile

di Peppe D’Urzo

L’itinerario alla ricerca dei negozi e personaggi d’epoca continua in via Salvator Noto (Preposito curato,1798-1871, succeduto a don F. Romano; sacerdote esemplare, di rara cultura, poeta e valente musico), anticamente denominata strada del Campanile (o torre campanaria; di stile barocco, costruita nel luglio del 1596; uno dei pochi monumenti non distrutto dall’eruzione del 1794 che ne seppellì solo l’ordine inferiore: esso sembra quasi sorgere dagli spuntoni di rocce laviche che lo circondano). Fra i più noti locali commerciali, s’incontrano (e si ricordano) "Boccia al Campanile" (dal 1958) di Gennaro Boccia, torrese doc, ex presidente della "Loreto Starace",ex dirigente della Turris (gestione Di Maio), premiato con meritata onorificenza di "Maestro di Commercio" dalla Federazione Nazionale Commercio e Turismo per i suoi 40 anni di onorata attività. Anticamente i locali ospitavano il Comando delle Guardie Municipali, la latteria dei F.lli Alfonso e Giosue Palomba ed il Circolo Armatori e Capitani (in esso, dopo la permanenza degli alleati nella nostra città, ottobre 1943, i soldati americani "disinfettavano" i cittadini torresi); la farmacia Ascione (Silvestro, Domenico, Giulia) in attività (anche oggi) prima della II guerra mondiale; dall’interno in legno scuro e classico bancone con bilancia su cui si pesavano inguenti, creme, pomate (prepapate con dovizia da Leonilda Ascione); altre figure: Vincenzo Lettieri, banconista (padre del dr. Gianni) e Colantuono, ragazzo di bottega; la tabaccheria rivendita n.8 di Silvia Di Donna (ex Maria Serafina D’Aniello, ex sorelle Fiore); abbigliamento Mi- chele Di Cristo; pasticceria di Michele Romano (detto "’u maccarunaro"). che vendeva anche i bi- scotti quaresimali (una specie di sosamelli") gustati e consumati dai portatori del carro dell’Immacolata ed altri carri, calzaturificio "Micciariello", Televit elettrodomestici, salumeria Polese (attuale Barone), elettrodomestici Guadagno.
Nella traversa Santissimo che immette al mercato, la boulangerie, camicie Albanese, profumeria di Mario Sbarra (poi tessuti di Antonio Battiloro, Televit di Pierino Vitiello, presso cui si acquistavhno i primi 33 e 45 giri, "Bugatti donna"); il palazzo dell’ex sede della Democrazia Cristiana, con orologiaio e segheria Petrosino all’ingresso; la cantina di vini e olii di Vi,ncenzo Sorrentino "Talano" (detto anche "l’ugliaro"); "Alessio baby" (ex ufficio Enel); Noto scarpe (ex macelleria di "Rafele ’a trippicella");

 "Lucia ’a giurnalista", Lucia Balzano, venditrice di giornali sotto il portone al civico 40; "Jane", Jeanseria di Carlo Nocito (poi varie profumerie, ed ora "Swatch" orologi); il mitico bar-pasticceria dei F.lli Carbone; I’Associazione cattolica "Nova Juventus" (fondata nel 1917) della parrocchia di S. Croce; I’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani); ex sagre- stia dell’attigua chiesa di San Filippo (costruita nel 1846 al lato dx. della parrocchia di S. Croce, per devozione dei fedeli e di non pochi sacerdoti, avente come modello S. Filippo Neri, apostolo dei fanciulli che operò nella Roma controriformista; la chiesa, diretta e curata da don Tommasino Raiola, è stata chiusa e in essa non sono più officiate le celebrazioni dal 1978), da un ventennio in continua espansione artistica (ha ospitato anche la Pro Loco); "Paradiso dei Bimbi" di A. Altieri dal dopoguerra ad oggi; la: salumeria di "Pappiello ’a marenna" (ottimi salumi), conosciuto anche fuori Torre; una volta, si narra, che delle persone (non torresi) vennero nella nostra città e chiesero ad un vigile urbano informazioni circa un negozio denominato "Giuseppe Colazione"; il povero vigile rimase interdetto... solo dopo un po’ di tempo riuscì a sciogliere la matassa ed indico loro il negozio...: il locale fu preso da Antonio Visciano nel 1975 (macelleria, carni da maiale, trasferitosi poi all’attuale esercizio dal 1983); la salumeria di "Purpettone" (odierno Angelo Boccia "Levi’s); A.. Ondeggia, tessuti ("Bugatti uomo"); calzature Alfredo Albero (ex salumeria "Sacchitiello"), la cappelleria de "’u cappellaro": foto Marcello Rumich (nativo di Fiume o Istria), detto "’u tedesco", maestro di tecnica fotografica (Vincenzo Fermo con studio in piazza Luigi Palomba era invece, bravissimo nel ritoccare e dare quel giusto tono di colore alla foto); durante il triste periodo bellico, dopo 1’armistizio dell’8 settembre 1943, parlando la lingua tedesca, salvo molti torresi (facendoli nascondere) dai rastrellamenti delle truppe germaniche; attualmente c’e il negozio "Novecento"; la pasticceria di Ciro Collaro (Box 2); la merceria di Francesco Ascione (casalinghi ed astucci per corallari); la gioielleria Rivieccio; latticini Langella (padre di don Onofrio); la salumeria Mennella (poi forno in via Falanga) e la prima e la seconda traversa S. Noto del mitico Biagio l’ombrellaio e "’u vico de carrozze"...