Raimondo Grillo e la sua storia   

 

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Il cavalier Raimondo Grillo è nato a Torre del Greco il 4 maggio del 1914.
La sua mirabile carriera ha inizio negli anni trenta, quando decide di prendere in gestione lo
stabilimento balneare "Risorgimento", in Via Calastro, di proprietà del cognato, il commendatore Pasquale Aurilia.

L’attività va bene da subito: ricordiamo che in quegli anni Torre del Greco era una località balneare molto rinomata, anche grazie al suo splendido mare, allora ancora pulito, per cui lo stabilimento era molto ben frequentato.
Qui Grillo decise di organizzare, oltre ai consueti bagni, dei corsi e delle gare di nuoto. Tra gli allievi, il cavaliere ricorda con affetto il giovane Mimmo, il quale vinse diverse gare locali. Quest’abilità si rivelò importante per la sua carriera: venne, infatti, fatto maresciallo durante il servizio militare anche grazie alle sue doti sportive.
E sempre allo stabilimento il Cav. Grillo organizzava serate danzanti, principalmente il giovedì e la domenica: anche quest’iniziativa raccolse da subito un enorme successo.

Il forte spirito imprenditoriale spinse il giovane Raimondo, in quegli stessi anni, ad intraprendere l’attività di organizzatore di pellegrinaggi al Santuario di Montevergine. Egli vi si recava fin da bambino con la sua famiglia (da sempre devota), quando il tragitto fino al Santuario era fatto a piedi, o al massimo in groppa a dei muli, non essendovi una vera e propria strada per arrivare fin lì. E così, quando fu finalmente costruita la strada, Grillo ebbe l’idea di condurvi più persone, utilizzando dei piccoli camion con pochi posti. Nel 1947 acquistò un camion più grande, in grado di trasportare 40 persone.
Più tardi, poiché le richieste dei pellegrini erano sempre crescenti, decise di utilizzare dei pullman per i viaggi e concluse un contratto con una gran compagnia napoletana, ottenendo l’esclusiva dei pullman da Napoli a Nocera. E così i pellegrinaggi cominciarono a farsi tutti i giorni, con prenotazioni prese già dal mese di agosto presso lo stabilimento balneare che Grillo continuava a gestire. Un’iniziativa molto gradita ai clienti era di offrire loro una piacevole passeggiata a Mergellina al ritorno da Montevergine. Inoltre ad allietare il tragitto in pullman c’erano sempre un cantante e un suonatore di fisarmonica.
Grillo fu presente a Montevergine insieme ai pellegrini anche per tutte le occasioni importanti, tra le quali ricordiamo la posa della prima pietra e l’inaugurazione della nuova chiesa.
Quest’attività era talmente florida che il Cav. Grillo fu premiato con un diploma al merito come il
più grande organizzatore di pellegrinaggi.

Durante la seconda guerra mondiale il Cavaliere fu richiamato a Roma per il servizio sedentario. Una volta lì organizzò diversi spettacoli teatrali per il suo caro amico Ciro Ascione, in arte Aldo Giglio, primo compariello di cresima,stimato cantante di musica italiana e napoletana, quest’ultima particolarmente apprezzata dal pubblico romano. Gli spettacoli furono un successo: basti pensare che solitamente gli artisti a Roma si esibivano con una sola canzone, mentre Aldo Giglio arrivava a cantare anche sei canzoni a spettacolo. Comunque, dopo 40 giorni di permanenza Raimondo Grillo e Aldo Giglio tornarono a Torre del Greco a causa della guerra ormai agli sgoccioli.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 il cav. Grillo fu catturato dai soldati tedeschi e condotto prima a Maddaloni e poi a Sparanise, in provincia di Caserta. Una volta lì, riuscì a mettersi in salvo salendo su un camion dove c’erano altre dodici persone dirette a Torre del Greco.
Nell’immediato dopoguerra si recò per la prima volta a Milano con mezzi di fortuna. Qui cominciò ad acquistar cibo ed altra merce per poi rivenderli nel proprio paese. Il commercio gli fruttava bene e così decise di spostarsi anche in Basilicata, inizialmente in treno, poi utilizzando dei camion per trasportare la merce.

Nel dopoguerra il cavaliere continuava la sua attività di organizzatore di pellegrinaggi, costantemente legato a questa antica tradizione. Fu in questo periodo che gli venne in mente l’idea di raccogliere in un disco le più belle canzoni di invocazione alla Madonna di Montevergine. Queste canzoni erano intonate durante i pellegrinaggi a piedi e quindi rischiavano di andare perdute dalla memoria, giacché il Santuario veniva oramai raggiunto in pullman. Fu così che il cavaliere si recò al conservatorio di Napoli, presso la casa di Produzione "La voce del Padrone", proponendo la sua idea al direttore, il quale tentò di dissuaderlo dicendogli che un disco contenente canti popolari non avrebbe mai avuto successo. Grillo, deluso, tornò a casa e raccontò l’episodio al nipote; fu in quel momento che decise che il disco lo voleva fare a tutti i costi, perché ci credeva. E, infatti, il giorno successivo ritornò alla "Voce del Padrone" e chiese nuovamente al direttore di accettare la sua proposta. Quest’ultimo gli ribadì la sua idea e aggiunse che se veramente credeva nel progetto avrebbe potuto realizzarlo con i suoi soldi. Grillo accettò la proposta ed ordinò subito una cassa di duemila dischi, ottenendone l’esclusiva per un periodo che arrivò fino a 24 mesi. Il lavoro fu intitolato "Canti popolari alla Madonna di Montevergine", fu inciso, con versi di Antonio e Domenico Silvestre, dal celebre cantante torrese Domenico Silvestre, detto "Menegone" e uscì nel 1955. Le prime duemila copie furono vendute in pochi giorni e così Grillo tornò alla casa di produzione per ordinarne altri, riuscendo anche ad allungare i tempi d’esclusiva: dunque chiunque volesse acquistare il disco doveva rivolgersi a lui. Se ne vendettero più di 15.000 copie in pochi anni, molte della quali in America.
Questo disco rappresenta per il Cavaliere Grillo il suo più importante lavoro, la sua più importante soddisfazione.

Il 12 novembre del 1996 il cavaliere ha donato il disco originale al Santuario di Montevergine, in segno di devozione alla Madonna: il disco è stato esposto nel museo del Santuario.
Per l’occasione il periodico "Il santuario di Montevergine" gli ha dedicato un articolo, anche in segno in segno di riconoscenza per tutto quello che ha fatto per Montevergine.

 All’inizio degli anni cinquanta Raimondo Grillo è stato fatto Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi.

Oltre ai consueti viaggi a Montevergine il cavaliere organizzava anche pellegrinaggi al Santuario di Padre Pio. In uno di questi il cavaliere ebbe l’onore di conoscere di persona il sacerdote e di baciargli la mano.

Altre mete di pellegrinaggio erano Nettuno, per il Santuario di S. Maria Coretti, martire della purezza, e S. Gerardo. Ormai da diverso tempo il cavaliere si reca personalmente almeno una volta all’anno a S. Gerardo, in segno di devozione a questo Santo.
Ma Grillo organizzò anche gite turistiche a
Roma, agli scavi di Paestum e in altri importanti luoghi.

Una miriade di attività, dunque, impegnavano Raimondo Grillo, che oggi si definisce "un operaio affezionato al lavoro". Ma la sua carriera non finisce qui: di fronte allo stabilimento balneare che gestiva, egli possedeva alcune case, dove decise di mettere su un allevamento di polli. Grillo, da bravo uomo d’affari, sapeva bene che in quel settore il mercato offriva ottime prospettive e così ebbe l’idea di aprire un negozio a Torre del Greco: nel 1959 nacque "La casa del pollo", in Via Diego Colamarino, notoriamente una delle strade più attive dal punto di vista commerciale.
Poiché gli affari andavano a gonfie vele, grillo acquistò una Masseria in Via Cupa dei Monaci dove mise su una vera e propria industria.

Succedeva spesso che gli Americani che si trovavano a Torre del Greco nel mese di novembre chiedevano alla Casa del Pollo del tacchino per festeggiare la Festa del Ringraziamento, pur essendo lontani dall’America. Le richieste erano numerose e Grillo si incuriosì. Perché non provare anche con l’allevamento dei tacchini?", si chiese. D’altro canto a Torre del Greco non c’era nessuno che allevava o commerciava questi animali. E così importò cinquanta tacchini dall’America e ne intraprese l’allevamento.
La maggior parte dei clienti del cavaliere era di Ercolano, per cui questi pensò bene di aprire un negozio di polli anche lì: lo affidò al suo caro amico Aldo Giglio, il quale lasciò definitivamente il mestiere di calzolaio, che già in precedenza aveva temporaneamente interrotto per dedicarsi all’attività di cantante. Un terzo negozio fu aperto a Portici, in Via Leonardo Da Vinci, Il cavaliere, sin da giovane, ha sempre contribuito al successo dei
matrimoni di amici e parenti.

Abbiamo già accennato alla passione di Raimondo Grillo per il teatro, ma la sua attività in questo campo è stata così notevole da meritare una menzione a parte. Partiamo dagli anni trenta, quando il giovane Raimondo prese in gestione l’arena "Tina Di Lorenzo", teatro all’aperto in Via G. De Bottis, capace di ospitare cinquecento persone. Grillo vi organizzò numerosi spettacoli, riuscendo a portare a Torre del Greco, fra gli altri, Gilda Mignonet, una delle più celebri artiste napoletane, che fino a quel momento non aveva mai accettato di esibirsi in provincia.
Altri spettacoli furono organizzati con artisti del calibro di Tina Castigliano, Maria Paris, Leo Brando, Eva Nova, Fregolino, Franco Ricci, il grande Sergio Bruni, Beniamino Maggio, Diana Valle, Lilian, Gino Gini, Franco Capaldo, Franco Orlando e tanti altri.

Con la seconda guerra mondiale, la programmazione degli spettacoli fu interrotta, per riprendere intorno al 1946. Essa continuò, con costante successo, fino alla fine degli anni cinquanta. E’ invece agli anni sessanta che risale il curioso episodio che vide coinvolto il celebre maestro Sergio Bruni: questi avrebbe dovuto esibirsi al teatro Iris, ma non fu possibile a causa di un suo abbassamento di voce. Il cavaliere decise di invitare lo stesso il maestro, per non venir meno all’impegno preso con il pubblico. E perché la gente si avvedesse della sua presenza, lo fece stare in biglietteria a dare una mano.

Ma il nome di Grillo è legato anche a quello della squadra di calcio Turris. Da sempre tifoso della polisportiva corallina, il cavaliere ne ha seguito le vicende fino all’arrivo del capitano Giovanni Di Maio, suo caro amico. Ricordiamo inoltre che, il 12 novembre del 1950, in occasione dell’inaugurazione dello stadio Amerigo Liguori, Grillo aprì un bar per la vendita di vari prodotti. Inoltre collaborò con il presidente Tonino Garofalo all’organizzazione della squadra di calcio minore Fortitudo Audace.

Ancora il cavaliere ebbe occasione di avviare alla carriera di motocross il giovane e promettente Enrico Granato, del quale fu anche testimone di cresima. Il ragazzo aveva sempre nutrito una gran passione per le moto, dimostrandosi particolarmente abile nelle competizioni sulla sabbia, dove c’è bisogno di maggiore tecnica e di una notevole forza nelle braccia. Grillo appoggiò il giovane, sostenendolo anche economicamente, fin dall’inizio. E ancora una volta non si era sbagliato: Enrico vinse più di cento coppe, anche in competizioni a livello nazionale.

Nel frattempo il cavaliere era entrato a far parte della commissione giudicante di queste gare. Al termine di una di queste, durante la cerimonia di premiazione, svoltasi a Reggio Calabria, ricevette un diploma, una targa e una coppa di riconoscimento.

Il 4 maggio del 1994 il cavaliere ha tagliato il
traguardo degli ottant’anni, che ha voluto festeggiare con una grande festa svoltasi nei locali del ristorante El Morisco. Vi hanno preso parte 104 invitati, tra cui i parenti e gli amici di sempre, che lo hanno accolto con affetto e stima.
Quella del cavaliere Grillo è stata, ed è tutt’ora, alla veneranda età di ottantotto anni, una vita ricca di esperienze importanti e di grosse soddisfazioni. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è stata, nel 1999,
l’adozione di Maurizio, giovane di umili origini al quale Grillo ha dato tutto il sostegno e l’affetto di un padre. Il 21 marzo del 1999 Maurizio ha ricevuto la cresima da sua eccellenza l’Abate in una suggestiva cerimonia svoltasi al santuario di Montevergine; il cavaliere ha avuto il piacere di fargli da testimone.