RICORDI TORRESI a cura di Peppe D'URZO
Un fiore ed una rosa trapiantati a Torre
"Ha
chiuso la sua non breve giornata terrena con tutti i conforti della
fede. Sereno e preparato si è ricongiunto in cielo alla sua diletta
sposa".
I suoi cari
"Se n 'è andato con Te un sorriso buono, un canto di anima serena e
semplice, un palpito di vita d'altri tempi. L'esempio della tua
laboriosità e del tuo grande cuore rimarrà sempre in noi a ricordo
indelebile. Ora che sei nella luce, prega per noi ancora pellegrini,
come noi preghiamo per te, e saremo sempre vicini".
I suoi cari
E' questo uno spunto
poetico di Antonio Montuori (grazie al quale è stato possibile
trascrivere queste "memories"), figlio di Fioravante ("the flower": il
fiore) e di Rosa Caliano ("the rose": la rosa), venuti dal natio paese a
vivere a Torre del Greco negli anni '50. "Fiore" era nato a Montoro
Inferiore (comune di antichissime origini della provincia di Avellino;
10.407 gli attuali abitanti) l'8.12.1929 e deceduto a Nocera Inferiore
(SA) il 09.09.2001, da Antonio (contadino), e da Carolina Portanova
(casalinga); figli: tre maschi e due femmine. Da ragazzo aiutava il
padre col "traino" (carretto e cavallo di nome "Barone", a cui ci teneva
tanto) a vendere la frutta ed i prodotti della terra sulla costiera
amalfitana. Le scuole d'obbligo le frequentò al paese. Militare in
Esercito (bersagliere) in Italia del nord. Entrò in Ferrovia,
inizialmente nella "Provvida", un deposito-spaccio di viveri ed articoli
vari delle Ferrovie dello Stato, di nascita fascista; a Torre era
ubicata in via Comizi (per molti anni sede dell'istituto di Vigilanza
Privata "La Fedelissima"), poi alla prenotazione cuccette sui treni a
Napoli centrale, fino alla pensione avvenuta negli anni '90. I suoi
colleghi di lavoro vollero festeggiare l'evento pensionistico in un
ufficio delle FF. SS. a Napoli centrale con un piccolo rinfresco, e
consegnandogli una pergamena-ricordo.
Si unì in matrimonio nel 1953 in
quel di Pompei (NA) con Rosa Caliano, dalla quale ha avuto quattro
figli: Antonio, Carolina ("Lina"), Fulvia e Pierina; nove diletti
nipoti. Venne nella nostra città intorno ai 27-28 anni, grazie ad una
sua zia, Carmela Montuori (1902 - 1984; coniugata con Alfonso Zirollo,
1989-1939), che gli diede una mano in termini occupazionali ed a
trovargli un'abitazione al c/so V. Emanuele in zona Santa Teresa.
Cominciò la sua nuova vita a. Torre, unitamente alla moglie , di cui
s'innamorò in età giovanile.
Frequentò il Dopolavoro
Ferroviario (fra i soci sostenitori) al C.so V. Emanuele (attuale
libreria Mondadori di Carmine Paino). Fioravante era una persona decisa
e determinata; dal forte carattere, impulsivo, altruista; dal fisico
imponente, pigliava le questioni anche per gli altri e la classica mosca
sotto il naso non gli doveva ronzare... Gli piaceva molto giocare a
carte, quelle napoletane: gran "tressettaro"
coi colleghi ferrovieri a Napoli e nei locali del Dopolavoro a Torre.
Accanito fumatore. Raccontava spesso barzellette e si lasciava andare a
burle e "mattizie" varie. Tifosissimo del Napoli, anche essendo di
origine irpina. Tante le trasferte in treno per tutto lo stivale
italico, al seguito della squadra partenopea, portando con sé spesso il
figlio Antonio. Una volta sul treno per Torino, in occasione di una
Juventus-Napoli, classica delle classiche, sul vagone cuccette c'era una
coppia di sposi napoletani, privi però di prenotazione.
Il buon "Fiore" diede loro i posti letto, sedendosi sul sediolino nel
corridoio e sistemando il figlio Antonio sul portabagagli degli
scomparti... All'indomani ci fu una distribuzione di confetti per tutti
i viaggiatori del vagone. I 25 e 50 anni di matrimonio li celebrò nella
parrocchia di S. Maria del Principio (Sant'Anna), con cerimonia in casa
(per i 25) e c/o l'ex "Pazzo Mondo" in Ercolano (per le nozze d'oro).
Amava molto Torre del Greco; se la faceva con gli amici di sempre.
Andava a bagnarsi e prendere il sole nella Scala e sullo "scogliero
lungo". Affettuoso e riservato a modo suo coi figli, per la rigida
educazione ricevuta da ragazzo. Si rivolgeva alla moglie quando elargiva
un regalino in soldi al figlio Antonio, dicendole: "Questi sono per il
signorino...".
La moglie Rosa Caliano era anch'ella nata a Montoro
Inferiore (AV) il 28.09.1931 e deceduta a Torre del Greco il
03.04.2005, era una tranquilla casalinga, dedita alla casa e alla
crescita dei figli. Da ragazza lavorava nel forno dei suoi genitori al
paese. Il forno si trovava in un cortile con casa sovrastante (in
seguito venduta); oggi esiste solo la struttura a ricordo |
LE FOTO:
FIORAVANTE
MONTUORI E LA MOGLIE ROSA CALIANO (IL FIORE E LA ROSA); NEL GIORNO DEL
LORO MATRIMONIO A POMPEI (NA) NELL'ANNO: 1953; IL FIGLIO ANTONIO,
VESTITO DA "PAZZERIELLO NAPOLETANO", PER IL SECONDO SCUDETTO DEL NAPOLI
(STAGIONE: 1989-90); UNA VEDUTA PANORAMICA Dl MONTORO INFERIORE (AV) AL
PRESENTE
di una faticosa attività
artigianale.Si recava col fratello
Carmine in montagna a prendere la legna, per alimentare il fuoco del forno,
in cui si preparava dell'ottimo pane, "vascuotti", pizze, ecc.
Era la terzogenita di tre maschi e tre femmine. Col tempo cominciò a
soffrire di asma per il contatto della farina. Un chiaro esempio di
bontà e semplicità; laborioso sussurro di una generazione d'altri tempi.
Il figlio Antonio, quando può, si reca a Montoro a trovare i propri
familiari, trascorrendo alcune ore liete, lontano dal caos urbano di
Torre... Egli, noto "maitre" del Poseidon in Ercolano, è un "malatone"
del Napoli e della Turris. Nell'86-87 in
occasione del primo scudetto della squadra, ideò e realizzò la scritta
"Napoli" sulle scale della villa comunale che immettono in P/le C. Battisti
(al presente Via Riscatto Baronale), e "Turris", nel 93-94, per il passaggio in serie C/l
(vedi poi, spareggio col Sora a Perugia e ripescaggio).
Col secondo scudetto conquistato dal Napoli nell'89-90, ebbe la
brillante idea di vestirsi da "pazzariello napoletano", esibendosi
all'interno dello stadio San Paolo, prima del fischio di inizio di
Napoli-Lazio: 1-0. Una vera passione per la squadra partenopea che non
ha confini... E la Turris la porta sempre nel cuore, anche se da un po'
di tempo la segue sui giornali e dai commenti di amici e sportivi. In
una delle tante trasferte della squadra "corallina" a Roma per
Astrea-Turris in serie C/2, si fermò con alcuni fedelissimi in un
ristorante, poco distante dal campo. Cominciarono a venire una
cinquantina di "supporters" di Torre del Greco, al che chiese al
titolare del locale di poter dare una mano a preparare carne e salsicce
alla brace. Fece mangiare tutti i tifosi torresi, che arrivarono in
tempo per la partita, e coi dovuti romaneschi ringraziamenti da parte
del proprietario e dall'intero staff di camerieri. Grazie Antonio, il
ricordevole "homage" ai tuoi diletti genitori, non poteva non essere
menzionato...
Il "fiore" e la "rosa" trapiantati a Torre, dai quali sei venuto al
mondo, unitamente alle tue sorelle, li porterai, come indelebile
ricordo, sempre nel tuo cuore.
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