RICORDI TORRESI a
cura di Peppe D'URZO
"'U
cuonsolo"
di CARLO BOCCIA
Il "cuonsolo" deriva da consolare
e nella nostra tradizione si da alla famiglia del defunto, (a Torre del
Greco viene chiamato "'u visito") entro 15 giorni dai funerali,
portando generi alimentari: banane, mozzarella, uova, succo di frutta,
biscotti, provolone, ma principalmente il pacco di zucchero e caffè.
I vicini che sono i primi ad accorrere ed a provvedere, preparano
e portano alla famiglia del defunto cioccolato e biscotti, e danno molta
solidarietà in questo triste momento. Questa usanza è molto antica, si
usava già in epoca molto remota, quando gli uomini andavano a caccia per
procurarsi il cibo e le donne lo cucinavano. Essendo molto attaccati
alla famiglia, gli uomini del "clan" di appartenenza, per rispetto del
defunto ed in un momento di grande dolore per il congiunto, non erano in
grado di procurarsi il cibo, ed anche per stare più vicino al parenti, i
vicini ed altri familiari provvedevano alla loro sussistenza per quei
giorni. In città questa usanza si è perduta, si limita a portare, come
ho detto, piccoli generi alimentari, offrendo non come assistenza
alimentare, ma quasi alla pari come dono-consolo. In molti paesi
dell'entroterra, sorti come villaggi, usano ancora antichi riti pagani
(da pagos che significa villaggio) e vicino alla camera dell'estinto,
c'è un'altra stanza, con una tavola imbandita di generi alimentari; a
prima vista da l'impressione ed un atmosfera di festa, ma il tutto è a
disposizione dei vicini e parenti venuti da lontano.
La visita di "consuolo",
si fa principalmente di pomeriggio o di sera, perché è attesa, e si
dicono parole come "meno male che c'è la rassegnazione", solo il "tempo
cancella tutto", "dovete farvi forza", "la vita continua".
Una volta le vedove, per una legge di rispetto che possiamo dire quasi
medievale, non uscivano di casa per molti mesi, e vestivano di lutto:
tutte nere. Poi si parla della "buonanima" solo dei bei ricordi, e di
quello che ha fatto; le parole che si dicono sono sempre le stesse: era
una brava persona, se ne vanno sempre i migliori |
LA FOTO:
FUNERALE ANNI '50 VIA XX
SETTEMBRE; TAVOLA IMBANDITA; PACCO ZUCCHERO E CAFFE'; FOTO RICORDO SU
CIONDOLO IN ORO
era casa, famiglia e lavoro, ha fatto sempre del bene. Come quando morì
una donna che possiamo dire di facili costumi, e la gente del posto per
consolazione e cordoglio, non sapendo cosa dire, affermò "Però, era
na bona femmina!" Solo molti anni dopo si parlerà dei suoi vizi e
difetti.
Alcuni detti antichi. Meglio perdere un buon padre che una male madre.
Chi tiene la madre non piange. Quando muore il padre, il figlio diventa
più uomo. Nun chiagnite pecché a morte appartiene alla
vita.
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