RICORDI TORRESI a
cura di Peppe D'URZO
I "malatoni
della
pesca"
Abbiamo incontrato un "groupe"
di amici della zona di Via Cesare Battisti e dintorni, grandi
appassionati di pesca. L'esaltante "febbre" è nata in loro agli inizi
degli anni '70. In età di quindici/sedici anni hanno iniziato a
dedicarsi all'azione di pescare, alla ricerca e cattura dei pesci o di
altri esseri che vivono nell'acqua, in località "La scala"; v'era uno
zatterone, residuato bellico, datato 1856, ottimo punto di riferimento
per canne e lenze. Erano i tempi di "aret' addu Chiarina" (famoso
ristorante "Chiarina 'a mare" in Via Calastro, oggi chiuso). Col
trascorrere del tempo la passione si è man mano incrementata. Fra uno
sfottò e l'altro, gli amici si sono ritrovati uniti, fra veri
professionisti, dilettanti, allievi, reclute, ecc. Qualcuno è rimasto
ancora un puro e semplice dilettante. Il gruppo è composto da: Catullo
Garofalo (classe 1949) che si definisce semiprofessionista; detto:
"Catullo trumbulone" per tradizione familiare ed anche "Catiello Cavani"
per il look che si ritrova, molto somigliante all'attaccante del Napoli.
Da quando aveva 20 anni ha sempre portato con la dovuta devozione il
carro dell'Immacolata; fa parte della squadra "celeste" dei portatori
(quelli più anziani d'età). E' un vero personaggio che agisce e parla
come in un opera narrativa o teatrale; è il più folkloristico della
compagnia. Aniello Chiaro (1950) detto "'u napulitano",
originario di Napoli. Andrea Di Somma (1964) "'u mericano",
definito dagli amici "master"; Salvatore Heynig (1968), "Tore
Henninger"; il nonno Enrico era avvocato delle ferrovie tedesche;
sposò una napoletana Amalia Resino e venne ad abitare a Torre del Greco;
Francesco Heynig (1975), "Chicco 'u seguace"; Marco Di Somma
(1976); Vincenzo Grillo (1973) ex parcheggiatore consorzio (Urbania);
Domenico Di Donna (1980), "Mimmo Berlusconi"; Francesco Panariello
(1969) ed altri.
Effettuano la pesca con canne da punta (9 mt.) dalle
scogliere, frangiflutti (dighe o sbarramenti), coste frastagliate,
rocciose e piane. Il filo che usano è una lenza (dai 28 al 35 mm) che
riescono ad allungare con esperta bravura fino al 10/12 mt. In genere si
va fuori Torre, "fuori casa"; dalla Calabria Ionica e mediterranea,
Cilento, alta Toscana. Civitavecchia (RM), Talamone (GR), Monte
Argentario (GR), Porto Santo Stefano (GR), Capo Vaticano, Pizzo Calastro
(CZ), Vibo Valentia, Briatico (CZ), ecc. Si pesca un po' di tutto:
spigole, saraghi, cernie, orate e pesci "bianchi". E' preferibile
pescare col mare mosso e tempo minaccioso, dal calar del sole al suo
sorgere. Spesso si resiste anche sotto una pioggia battente. Le
condizioni
atmosferiche hanno la loro importanza. Le canne fisse in carbonio
(alquanto costose), senza mulinello, resistono bene alle intemperie. In
genere si parte con auto proprie il sabato pomeriggio con arrivo nel
luogo prestabilito verso le 10/11 della domenica. Merende da casa, acqua
semplice, succhi di frutta, sigarette e caffè a volontà.
Un po' di
liquore quando fa terribilmente freddo. Il tutto per essere ben
concentrati...
A volte può capitare di trovarsi in zone protette marine,
per cui si fa richiesta di autorizzazione scritta alla preposte autorità
portuali del luogo. Una volta nei pressi di Minturno (LT) alcuni
operatori del WWF (World Wildlife Fund: fondo mondiale per la natura)
fecero allontanare i |
LE FOTO: CATELLO GAROFALO, IL PESCATORE VETERANO; ESEMPIO DI SPIGOLA
GIGANTE, LA "REGINA DEL MARE"; PANORAMA Dl CARIATI MARINA (CS); PANORAMA
DELL'ARGENTARIO (GR)
nostri allegri compagni, facendoli spostare in una zona ove era
possibile pescare.
"La pesca è una bella passione - affermano
all'unisono i 'passionners'-
un hobby sportivo antistress; è un vivissimo affetto che scorre nelle
vene. La si pratica col cuore. E' da paragonare ad una giornata di
"fatica". Si riesce a raccogliersi e meditare, scaricando tutte le
tossine, i problemi ed i guai che la vita nasconde dietro l'angolo".
La concentrazione deve essere al top, anche tra prese in giro e
spiritose battute in un clima avyenturiero e alquanto rischioso... Ma
d'altronde per ragazzi nati vicino al mare, amici d'infanzia ed amanti
degli ondeggianti marosi, lo spirito che anima ognuno, non può essere
"aventurreux". I nostri cari amici praticano anche la pesca subacquea in
apnea e in barca a seconda dei periodi dell'anno.
Concludiamo con un
simpatico episodio capitato ad Andrea Di Somma qualche tempo fa, che
pescò in quel di Cariati Marina (CS), una spigola di circa sei chili,
fra gli applausi ed il tripudio degli amici. La scena fu vista da uno
spettatore locale con problemi di linguaggio parlato. Preso dalla gioia
e felicità dell'impresa, gli venne, come d'incanto, la parola.
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