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Teresa autunno
Ultracentenaria

di Peppe D'Urzo

Ha festeggiato i suoi rispettabili e venerabili 102 anni nei locali dell’Ospizio (Ricovero della Provvidenza) in via Purgatorio, al cospetto dei suoi cari ed invitati vari. In questa commovente occasione e stata insignita con una targa ricordo dal nostro primo cittadino, Valerio Ciavolino, con le seguenti semplici parole: "Saggezza e amore in un secolo di vita; con affetto il Sindaco – Torre del Greco, 18.10.2004". Teresa Autunno è nata a Napoli il 18.10.1902, prelevata ed adottata dall’orfanotrofio dell’Annunziata. Il padre Michele Loffredo faceva il calafato nei cantieri navali e la madre Maria (casalinga); abitavano in via Piscopia, nel palazzo dell’antico forno di "Biasiello ’u furnaro"; sei furono i figli, quattro maschi e due femmine, di cui Salvatore e Teresa viventi. Ha frequentato le scuole elementari in via Circonvallazione, diventando in seguito "Piccola Italiana", come il regime imponeva, in modo pragmatico, facendo leva sull’entusiasmo giovanile e l’amor di patria; per lei fu questo un periodo in cui c’era rispetto e si stava bene.
I ricordi dell’ultima guerra mondiale, li porta impressi in quel dedalo di rughe del suo volto, che oltre ai segni del tempo, vi sono anche le tracce di quel candore che la sorretta in tutta la sua vita. I violenti ed improvvisi bombardamenti sulla città, i ricoveri antiaerei nella "piazzetta" in via Falanga, i rastrellamenti dei militari tedeschi dopo il "tradimento" dell’armistizio dell’8 settembre del ’43; gli uomini scappavano e cercavano di trovar rifugio un po’ ovunque. Molti si rintanarono in rifugi d’occasione al 2° Vico Trotti; alcuni furono presi, come un certo Lindo, marito di Sisina,
 marittimo con la Società "Italia", imbarcato sull’ "Amerigo Vespucci", in qualità di cuoco, trasferitosi poi negli U.S.A. con la famiglia nel 1968.

          

La nostra birbante e vispa Teresa, l’anno scorso celebrò i suoi 101 anni a casa della figlia Maria in via Genova (abitazione torrese per le trasferte transoceaniche); fu tanto contenta che bevve più di un bicchiere di vino... il nettare rosso continua a piacerle. Circa venti anni fa, si recò in America a far visita ai suoi cari; le fu proposto di rimanere, ma, non ci furono versi, volle ritornare nella sua città, poiché le mancavano i personaggi, i volti torresi, l’umore, l’odore e i paesaggi.
Ha sempre lavorato in casa, dedicandosi ai lavori domestici ed è stata di grande aiuto morale al marito Umberto, brav’uomo e persona tranquilla. E’ stata una donna decisa e precisa, mai la mosca sotto il naso; severa e all’occorrenza dura con le figlie.
Ama con tutto il cuore i nipoti Giuseppe,
Umberto, Gina e Teresa, quest’ultima molto simile a lei caratterialmente e i suoi sei pronipoti. Religiosa e devota ad alcuni santi, fra cui San Ciro; schietta e alquanto spiritosa nei giudizi; brava cuoca con l’hobby della cucina; capelli di un grigio quasi imbiancato.

 
                
Ricorda che quando poteva, si recava da sola a tagliarsi i capelli da un parrucchiere, un certo Amedeo, in via Venezia. Sana come un pesce, autonoma, non prende medicinali; si trova benissimo con le suore ed i volontari della pia casa di ricovero. Con quel naso aquilino "stampato" su quella maschera di rughe, ha cosi concluso:" il tempo passa per tutti, sono arrivata a questa età con l’aiuto del Signore, ho mangiato quasi tutto e poco, senza mai rifiutare nulla ed il bicchiere di vino non mi deve mai mancare a tavola".
Attualmente alloggia al "Ricovero della Provvidenza ("’u spizio") in via Purgatorio, 75 in una stanza che divide con la figlia Luisa, La struttura è retta dalle suore della Congregazione (Scuole dei poveri) ’Boccone eucaristico del Povero", fondata nel 19l5 da padre Giacomo Cusmano, gia medico; la casa di riposo nasce per opera del canonico Raffaele Langella il 21 aprile del 1903 ed inaugurata il 16 aprile 1925; a tal proposito si legge sulla lapide marmorea, posta all’ingresso: "Il popolo, avendone ammirata la carità e la fede – i poverelli, essendosi beneficiati di queste virtù – gli Amministratori avendoli avuti compagni nella fondazione, riconoscenti e grati, tramandano ai posteri il nome e la memoria dei Rev. Can. don Gaetano Brancaccio, fu Stapino, e Rev. Can. don Raffaele Langella, fu Stefano – ispiratori ed iniziatori di questa opera pia – Torre del Greco, 16 aprile MCMXXV (1925)". L’ospizio subì pochi danni durante un’incursione aerea notturna; era la vigilia della Santa Pasqua del 1943; molti i vetri in frantumi e servì da ricovero antiaereo (nei suoi sotterranei) per le tante persone della zona.
Ecco descritto in linea di massima il lungo spaccato di vita di Teresa Autunno, nostra illustre concittadina e centoduenne di origine controllata e provata. A lei vadano i più calorosi auguri, lodi e festeggiamenti. Le sue sedute, riflessioni e pensamenti, anche se abitano nell’ "antico" della vita, lì dovranno rivivere ancora moltissimo tempo. Auguri di cuore.

                     Il Ricovero della Provvidenza