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Largo Benigno in festa

 

di Carlo Boccia 
 

Sin dai tempi antichi era pratica comune collocare al!'ingresso delle abitazioni,piccoli templi dedicati alle

divinità protettrici. Presso i Greci era uso comune e tale usanza fu estesa nella espansione dei territori greci,fra cui l'antica città di Neapolis. da “Le edicole sacre di Napoli”di M. R. Costa

Anche quest’anno il quartiere festeggia la sua madonnina, che impera ormai da anni nell’atrio di un edificio al civico 22, sempre adornata di fiori, ex voto e tanto,affetto da parte dei fedeli. Non ci risulta che l’antica immagine ha fatto dei miracoli, ma certamente tante grazie, come testimoniano i tanti ex voto. E come ogni anno in questo periodo, una tacita legge ed usanza del quartiere invita tutti i residenti ad organizzare la festa, quest’anno si festeggia l’8 e 9 settembre. E come ho spiegato tante volte in altri articoli, in questa zona della marina, si vive ancora in modo molto comunitario e caratteristico. Il nome Largo Benigno è già

presente nella 1" metà dell’800,come testimonia un antico istrumento di proprietà privata, con intestazione ‘Regno delle Due Sicilie” regnano Ferdinando II di Borbone, anno 1843. E si legge che i residenti già allora erano molto devoti, infatti è scritto che volontà dei signori (di cui ometto il nome per la privacy) lasciano delle case in eredità, site alla strada Benigna, al primo nipote o figlio che indosserà l’abito talare (cioè farsi prete). Questa festa ha origine nel 1800, quando fu trovata questa immagine dipinta, su lavagna, in un edificio, dopo che fu in parte demolito perché ostacolava il passaggio della linea ferroviaria d’Italia, voluta da

Ferdinando II . Appena si diffuse la notizia, possiamo immaginare l’entusiasmo dei nostri avi. Subito di un accorrere di gente,pescatori e marinai, e si sa questi sono molto devoti alla Madonna,perché li protegge dal loro pericoloso mestiere. Il dolce sguardo della Madonna ed il bambino in braccio, l’incantò; “E’ a Maronna i l’Arco gridarono”. Così venne collocata in una nicchia dell’edificio dove fu la trovata e dove si trova ancora oggi ,vicino alla ferrovia. E promisero di fare ogni anno, nel mese di settembre,quando la trovarono, una festa in suo onore, per ricordare l’avvenimento. E così è stato fino ad oggi. Ero appena un ragazzino

e mio nonno Balzano Vincenzo, che abitava nei dintorni,mi accompagnava a vedere la festa. Andavamo a

casa della sorella, la zia Mammea, credo che il suo nome sia Carmela che abitava al piano terra, con la

finestra che affacciava sulla piazza,un edificio che non c’è più (vedi foto).E da li osservavo la festa. Attualmente la signora Carmela Conte, aiutata dai collaboratori Mario Pernice, Raffaele Di Franco, Ciro Magliulo, Salvatore Borrelli, Andrea Granato, è la responsabile della manifestazione, testimone che ha avuto in eredità dalla madre, e assolve questo compito con fede e amore. Per organizzare questa,festa, i residenti del luogo si auto-tassano, non c’è aiuto istituzionale,puliscono e spazzolano tutto il quartiere ed in attesa dei giorni della ricorrenza,la sera nell’androne del palazzo, davanti all’immagine addobbata ed adornata, si recita il rosario vespertino delle ore 18,30. Nulla è cambiato nel corso degli anni, da quando è stata trovata la sacra icona, ed è questo il grande miracolo che fa questa Madonnina, ogni anno unisce i fedeli di tutto

il quartiere, e la devozione non è tanto per il calore artistico del dipinto, ma per l’affezione ed il carisma che hanno per lei. Nel 2010 dopo tanti anni di lievi ritocchi, l’immagine è stata restaurata dal maestro Simone Calalucci di Roma, un esperto in materia consigliato dalla Ditta Ascione Giovanni e figli 1850. Il maestro

ha lavorato in importanti chiese d’Italia, ha collaborato con altri artisti in restauri nella cappella Sistina (la cappella dove si riuniscono i cardinali per eleggere il papa) ed ha fatto ancora, lavori di restauro nella tomba dei Papi. La tecnica di dipingere su lavagna,tavole di legno e fogli di rame risale al 1500, che poi per problemi di trasporto non ebbe seguito. La datazione dell’immagine, afferma il maestro, è da collocare tra

la fine del XVII sec. (1600) e la prima metà del XVIII sec. (1700).Ma sono riscontrate tracce di una sottostante stesura pittorica più antica, forse risalente al XVI sec. (1500), epoca in cui la pittura su lavagna era molto diffusa. Il programma di quest’anno prevede l’allestimento delle strade limitrofe con bandiere tricolore,addobbo dell’edicola votiva, con drappeggi, fiori ed ex voto gelosamente custoditi tutto l’anno. Poi una santa messa all’aperto sarà celebrata domenica pomeriggio da Don Franco Rivieccio,parroco di Portosalvo.


LE FOTO: LARGO BENIGNO ANNI 70; LARGO BENIGNO 2013; EX VOTO ALLA MADONNA IMMAGINE DELLA MADONNA 2013; FEDELI CHE PREGANO

Seguirà un’offerta di dolciumi e bevande ai fedeli presenti. Gli spari dei fuochi artificiali chiuderanno la festa. Domenica 9 settembre,É dopo il rosario vespertino delle ore 18,30, il M° Francesco Izzo con la banda “I corallini”,prospiciente al quadro della Madonna, eseguirà inni e canti mariani. Successivamente, conl’intervento del soprano Gemma Izzo, al Largo Benigno eseguirà un programma musicale vario e diversificato, comprendente anche canzoni napoletane.