Fortezze volanti
a cura Peppe d'Urzo
Vincenzo
Facciuto è nato a Torre del Greco, il 10/03/1931, da Vincenzo e
Maddalena Palomba. Coniugato nel 1959 con Antonietta Vitiello (figli:
Pietro, Enzo e Maria Maddalena), il cui padre era detto “mastu Pietro”,
originario di vico d’Orlando, era un bravo falegname. Egli (1905/1981)
lavorò nell’ospedale/sanatorio “Giovanni da Procida‘” a Salerno,
costruito in epoca fascista dall’Inps, come falegname sino alla pensione
nel 1970. Durante la II guerra mondiale vi fu militarizzato. Di lui c’è
un ricordo, costituito da due posate da refettorio, con all’estremità lo
stemma del Regno D’Italia con fasci littori laterali, conservate con
“italico” orgoglio da Vincenzo, che serba nostalgia del ventennio e del
suo capo carismatico...
Pietro era bravo ed esperto nel suo mestiere ed un uomo pieno di bontà.
Vincenzo frequentò le scuole elementari in via V. Veneto (attuale
“Giovanni Mazza”) indossando la divisa da Balilla. Marittimo in pensione
(società americana “Getty” e “Tirrenia”), reparto camera, Anche orefice,
militare in esercito-Artiglieria pesante Campale a Milano nel 1954/55.
Non può dimenticare quel bombardamento aereo del 13/09/1943 sulla nostra
città, poiché lo ha vissuto dal vivo... In quel tragico giorno in cui
caddero giù molte bombe, dal C/so V. Emanuele (villa comunale), fino
alla chiesa di Santa Maria del Popolo (con annesso ospedale) ed oltre,
si trovava all’interno del circolo “Loreto Starace” (Associazione
Cattolica) al C/so V. Emanuele n. 134; (poi sede della Polisportiva
Turris, Dopolavoro Ferroviario e cartolibreria “Alfabeta”),
a giocare a bigliardino con altri amici. Nel mentre usciva dalla sede
del circolo, alzando lo sguardo al cielo con occhi innocenti e
terrorizzati, vide un gruppo di aerei (erano le fortezze volanti”),
bombardieri americani) che sorvolavano i tetti dei fabbricati.“ Manco
il tempo di rendersi conto di quanto di lì a poco sarebbe accaduto,
corse nel bar del fratelli Palomba (attuale
bar ”Santopietro”), qui faceva il ragazzo di bottega. Si nascose
sotto il tavolo da biliardo, ubicato a retro del locale.
Si salvò... Mentre nel circolo ci furono morti e feriti; se fosse
rimasto lì, chissà... Corpi senza vita su carretti e carrettini,
trasportati al cimitero e feriti al preventorio “Principe di Napoli”
(poi “Filippo Bottazzi”) in via G. Marconi. All’interno del camposanto
in quei caotici e difficili giorni, il padre di Vincenzo, deceduto nel
1930, fu riesumato per far posto ai numerosi cadaveri innocentementete
uccisi a causa dell’incursione aerea, i resti mortali del padre furono
messi in un ossario comune... Un suo zio fu preso dai soldati
tedeschi durante i rastrellamenti in città dopo l’armistizio dell’ 8
settembre ’43, ma fortunatamente riuscì a scappare. Un fratello,
Francesco, era sommergibilista sul “Finzi”. Vincenzo, da giovane,
suonava la fisarmonica e faceva parte di un complessivo musicale che
suonava in concertini, serenate e feste varie... Nell’immediato
dopoguerra ebbe, È modo di conoscere l’Ammiraglio della Marina
Militare Italiana: Pecori Gerardo, Ufficiale della 10° flottiglia MAS,
nota come decima MAS, o la “decima”, durante la II guerra mondiale a
capo di Sato Maggiore della marina nel 1952, grazie al quale iniziò il
primo approccio lavorativo sulle navi mercantili. Ricorda, inoltre, che
la famosa canzone “La sagra di Giarabub” (di Ruccione-Torres-Simeone),
fu anche interpretata in modo esemplare dal nostro tenore Francesco
Albanese (13/12/1912 - T/Greco; 11/06/2005-Roma), che fu premiato dal
Duce. La battaglia di Giarabub è un episodio della seconda guerra
mondiale che vide la sconfitta di riparti italo-libici, dopo una strenua
difesa dell’oasi libica, ad Opera delle truppe inglesi dal dicembre 1940
al 21 marzo 1941. Nel 1961 Vincenzo, imbarcato sulla petroliera
“Massachusetts” della società statunitense “‘Getty” fece scalo al porto
di Nagasaki per lavori di garanzia per circa un mese. Si rimembra che
Nagasaki, città “444.626 attuali abitanti e porto del Giappone, il 9
agosto 1945 fu colpita dalla seconda bomba atomica (lanciata dagli
americani) che causò circa 80.000 morti. La prima bomba, invece fu
sganciata ad Hiroshima, città, 1.085.677 ab. e porto del Giappone, il 6
agosto 1945, che ne risultò pressoché distrutta; 91.232 fra morti e
dispersi; 37.425 feriti. Così l’America volle porre fine al conflitto
mondiale in Estremo Oriente" Un’altra inutile strage di sangue innocente
che l’intera umanità non ha dimenticato e mai dimenticherà!!!
Ringraziamo il cordiale, socievole e garbato sig. Vincenzo Facciuto, zio
dei cari amici Michele e Antonio, dipendenti della C.R.I. di Napoli, e
di Nunzio Gaglione (capitano VV-UU di Torre del Greco), prof. Franco,
Rosario (attuale presidente della F.C. Turris 1944), Lucia e Maddalena
per questo suo ricordevole “Profil” di vita vissuta, che di diritto gli
appartiene... Questi “frammenti” fanno parte della nostra storia e vanno
ad arricchire il nostro patrimonio di memoria e testimonianze.
LE
FOTO: UNA IMMAGINE ATTUALE DEL SIG. VINCENZO FACCIUTO; A NAGASAKI
(GIAPPONE) NEL I961, DAVANTI AL MOMENTO COMMEMORATIVO DELLA BOMBA
ATOMICA; IL SUOCERO: PIETRO VITTELLO ("MASTU PIETRO”); L'INGRESSO DELLA
CARTOLERIA "ALFABETA" AL C/SO V. EMANUELE N° 134, OVE IL 13/O9/I943
CADDERO LE BOMBE...; |
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