Indice


RICORDI Dl TORRE       a cura di Peppe D'Urzo

"Ncopp' Sant' Antonio"
da Via De Gasperi a Via Litoranea

di  CARLO BOCCIA

Il quartiere di Torre che si trova lungo la SS.18, la "strada per le Calabre" è chiamato così per la presenza della chiesa di S. Antonio di Padova, costruita nella prima metà del 1900. In precedenza c'era un'antica cappellina privata dedicata a San Gennaro che il frate minore francescano padre Carlo da Napoli la rese funzionante al pubblico alla fine del 1800. Poi con offerte in denaro fece sorgere un piccolo convento con una cappella dedicata a Sant'Antonio di Padova. Nel 1921 Padre Tommaso Montanino acquistò altro terreno e il 14 luglio 1925, diretto dall'ing. Guerra fu posta la 1^ pietra dell'odierna chiesa, che fu completata il 13 luglio 1952. Una volta zona periferica e solitaria, adesso fa parte del centro cittadino, che si è sviluppato agli inizi degli anni '50 con l'apertura della "Strada A. De Gasperi" e la "via Litoranea". La nuova strada costeggiò il portale d’ingresso del complesso dei Monaci La Salle, l'antica chiesetta (adesso sconsacrata) di San Vito e la villa De Ruggiero detta dell'Abate e tagliò due stradine (in ordine di marcia) 2° e 1° vico San Vito, che dalla Nazionale portavano ai lidi del mare. Ricordo il secolare pino posto all'ingresso del portale "La Salle", adesso di originale è rimasto solo il viale con i pini ad alto fusto che portano al complesso ora di proprietà del comune. Poi ci fu un grande ostacolo da superare, che rallentò i lavori della nuova strada, aprire un varco fra la roccia lavica che si trovava sul percorso, nei pressi della Torre di Bassano, di cui l'opera di scavo si può ancora vedere ai lati della strada. Da queste parti nacque il primo insediamento abitativo, il villaggio di Sora o Sola, ed è stata sempre una zona tranquilla; se ne accorsero gli antichi romani che sul lido costruirono molte ville e una grande terma da cui si vedono ancora i resti archeologici. Poi c'è la torre di vedetta saracena del XVI sec. che non è, come molti credono, la torre che ha dato il nome alla nostra città, ma prende il nome da Cesio Basso, che qui aveva dei possedimenti terrieri nel 1° sec. D.C. Poi vennero i monaci “de La Salle” (Fon - Jean Babtiste della Salle  Reims 30.04.1651 Rouen 07.04.1719 Francia) fondò l'Ist. Fratelli Scuole Cristiane votato all'istruzione e mestieri dei bambini del ceto popolare. Ricordo che d'estate i monaci utilizzavano un sentiero interno e il ponte della ferrovia (Rivieccio) per andare a fare i bagni al laghetto e al cavaliere. Ritornando ai nostri tempi, anche i torresi hanno apprezzato questa zona, e lungo la via A. De Gasperi, agli inizi degli anni '60 incominciarono a nascere le prime costruzioni, e la prima fu quella della famiglia D'Urzo.
Ciro D'Urzo detto "
cuzzillo
" aveva un fondo rustico con casa colonica dove viveva con la famiglia (l'entrata era dal 2° vico San Vito) coltivava ortaggi e pomodori, poi fu uno dei primi a coltivare garofani nelle serre. Approfittando che la nuova strada confinava con la sua proprietà, fece richiesta di una pompa di benzina alla società della "Shell". Nacque così intorno alla stazione di servizio, un'officina, un'autorimessa e un autolavaggio, gestito da figlio Antonio, che poi aprì il primo

 

   

       

  
LE FOTO: CHIESA Dl SANT' ANTONIO ATTUALE E IN UNA IMMAGINE DEL 1963; STAZIONE Dl SERVIZIO l.P. IN VIA A. DE GASPERI; CHIESA Dl SAN VITO 1970 CAPPELLA SAN VITO

negozio di Autoricambi. Attualmente la stazione di servizio è a conduzione familiare, con un'edicola di giornali, gestita da Mario D'Urzo e dal figlio Ciro, aiutati dalle rispettive mogli Angela Aurilia e Carmela Zeno. Il magazzino Autoricambi invece è gestito da Serafina e Ciro, figli di Antonio D'Urzo.    
                                                            (continua)