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RICORDI Dl TORRE                              a cura di Peppe D'Urzo

L'ospedale degli "incurabili" a Torre

di CARLO BOCCIA

 "Tutti quelli che dopo visitato questo ospedale e visiteranno questa chiesa e reciteranno in tutti li cinque altari un pater ed un'ave in ciascuno dei medesimi, guadagneranno l'indulgenza".
Antica lapide del S. Pio V- 11 Genn. 1570

Dov'è oggi la chiesa di S. Maria del Popolo, in Corso V. Emanuele, c'era l'ospedale, una succursale degli Incurabili di Napoli. In pieno ottocento ancora si curavano l'artrite e i dolori reumatici con il bagno delle vinacce. Agli inizi del 1900 svolse la sua opera con grande umanità il medico san Giuseppe Moscati. Di cui ci sono ancora conservate a Torre le ricette che dava ai suoi pazienti con la sua firma.
Nel 1570 un napoletano Don Ferrante Bucca d'Aragona, per la saluberrima aria ivi esistente, fondò quest'ospedale per la cura dell'idropisia, con annessa chiesetta e intitolò il tutto a S. Maria della Misericordia. Poi, dopo, la chiesa prese anche il nome di S. Giovanni Decollato. Nella chiesetta di stile classico barocco, fu costituita nel 1575, la Compagnia dei Bianchi a similitudine e dipendenza di quella di Napoli. Indossavano un camice ed un cappuccio di colore bianco. La loro opera era di assistere gli ammalati, i moribondi ed i condannati a morte. Pio V per incoraggiare l'iniziativa di Ferrante Bucca, concesse molte indulgenze ai benefattori dell'erigenda opera umanitaria. Queste indulgenze sono incise su una piccola lapide salvatasi miracolosamente dalle rovine dell’ospedale dopo il bombardamento aereo americano del 13 settembre 1943. “Si narra che gli aerei avessero avvistato una motocicletta con due soldati tedeschi a bordo, diretti verso la zona di S. Teresa. Nell'inseguire la moto fecero cadere numerose bombe, anche incendiarie, che provocarono morte e rovine”.
L'antica lapide era posta sopra la porta d'ingresso e ripetute in un piccolo marmo sovrastante alla pila dell'acqua santa presso la soglia. Attualmente è collocata al muro di cinta di un viale adiacente alla chiesa di S. Maria del Popolo. Il marmo misura cm 69 di altezza e cm 47 di larghezza: i caratteri 18 mm.
Ecco l'iscrizione Indul: "Tutti quelli che dopo visitato questo ospedale e visiteranno questa chiesa e reciteranno: in tutti li cinque altari un pater- ed un ave in ciascuno de medesimi - guadagneranno l'indulgenza - come se visitassero le sette chiese di Roma - Dippiù chiunque confessato - e contrito visitarrà questa chiesa nel giorno della nascita di Maria Vergine dalle prime - Vespri fino al tramontar del - sole del giorno di detta nascita- guadagnarrà sette anni D'indulgenza e sette guadragene - concedute dette indulgenze" - con bolla di S. Pio V del Di 11-Genn- 1570.
Il firmatario è San Pio V, il papa della vittoria di Lepanto e della istituzione della festa del SS. Rosario. L'iscrizione si riferisce all'ospedale ed alla chiesa di S. Maria del Popolo che aveva cinque altari. La chiesa di S. Maria del Popolo ricostruita ad opera di Don Filippo Eredità a spese del Genio Civile sull'area delle due precedenti, risultava ingrandita, mentre sull'area dell'ospedale sorge una villa privata, fu riaperta al culto il 23 dicembre 1950. Entrando a sinistra c'è una lapide grande e 12 piccole con i nomi, a ricordo dell'evento bellico del 13 settembre 1943. "Per il monito dei posteri e perché il sangue versato affretti la fratellanza universale nel regno di Dio sulla terra. Qui sono eternati nel marmo i nomi dei cittadini di Torre del Greco vittime degli indiscriminati bombardamenti aerei nell'anno 1943". Sotto vi sono le sculture in bronzo del prof. Antonio Candurro. Come unica testimonianza di questo ospedale, è rimasto solo il nome di una strada nelle vicinanze "Via Cupa Ospedale", che da strada periferica e solitaria è diventata un quartiere di nuove costruzioni popolari. Andando verso Resina si notavano: prima la chiesa dei Bianchi, poi l'oratorio detto "Camerone", ed infine la chiesa di S. Maria del Popolo costruita in epoca imprecisata. Il titolo di questa chiesa ci indica la dipendenza che aveva l'antico ospedale torrese da quello degli Incurabili di Napoli: dipendenza che durò dalla fine del settecento fino a quando non ottenne l'autonomia e prese il nome di Agostino Maresca nel 1927. In quella cappella si riunivano a convegno gli eletti di Torre del Greco con quelli di Portici e Resina quando dovevano

      

       

LE FOTO: L'OSPEDALE DOPO IL BOMBARDAMENTO AEREO DEL 13 SETTEMBRE 1943; LAPIDE DELL'INDULGENZA; PIANTA TOPOGRAFICA DEL L'OSPEDALE DEGLI INCURABILI; CHIESA Dl SANTA MARIA DEL POPOLO LUGLIO 2012.

  Trattare affari di comune interesse. L'ospedale era di costruzione massiccia, aveva l'accesso da un largo portone, posto sull'antica “via per le Calabrie”, attuale SS. 18, un area scoperta con pozzo e luminose corsie. Cenno storico sulle origini degli ospedali. Gli ospedali hanno la loro origine con la nascita dell'ordine dei Cavalieri Ospedalieri. Questi fondarono lungo le grandi vie di comunicazione degli alloggi costituiti da grandi cameroni ed una chiesa con chiostro. Erano gestiti dai religiosi, per ospitare (e da qui Ospedale) i pellegrini che si recavano nei luoghi sacri. A quei tempi era disagevole viaggiare, ed i viandanti arrivavano in questi posti, stanchi, affamati ed a volte feriti, ed avevano bisogno di cure e riposo. Poi con il tempo intorno a queste strutture sorsero dei borghi, e la gente del posto si rivolgeva ai frati, quando ne avevano bisogno, per farsi curare, i quali erano molto bravi a preparare la medicina con infusi d'erba. Anche a Torre del Greco esisteva nel 1400 la chiesa di S. Maria dell'Ospedale, con un camerone ed un chiostro (distrutto dall'eruzione vesuviana del 15 giugno 1794) e si trovava lungo la “via per le Calabrie”, attuale via Beato V. Romano, di cui si possono ancora notare i resti. E vicino sorse il borgo, come si può vedere dalla vicina targa viaria "Corso Umberto 1° - già via borgo". Concludo dicendo che l'ospedale a Torre esiste da circa 450 anni, quando in questa fascia del territorio vesuviano erano presenti e ne trovavano beneficio poche persone. Adesso con un utenza di circa 300 000 abitanti, ci sono persone scellerate e insensibili al dolore umano, andati al potere con sotterfugi e furbizie che hanno deciso di abolirlo, perché grava sulla spesa pubblica a discapito dei cittadini.

P.S. Sono stati consultati i libri "Uomini e fatti dell'antica Torre del Greco” di R. Raimondo 1895.  “Storia di Torre del Greco” dei fratelli G. e F. Castaldi. 1890. – “Torre del Greco. Storia, tradizioni e immagini” di Ciro Di Cristo 1985.
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