Eduardo Girelli
di Peppe D'Urzo
Un personaggio molto conosciuto in città ed in
particolare nell' ambito della marineria mercantile, e, negli ultimi
anni, fra i comitati cittadini di quartiere.
Eduardo Girelli è nato a Napoli il 29.02.1924 e deceduto a Torre del
Greco il 15.07.2002. Figlio adottivo della famiglia Giobbe che viveva
alla V traversa Teatro; fu prelevato dall'Orfanotrofio dell'Annunziata di
Napoli. Unito con vincolo di parentela ad Antonio Girelli, noto
scrittore e giornalista napoletano ed ex addetto stampa del presidente
della Repubblica Sandro Pertini (1896/1990).
Da ragazzo frequentò le scuole marittime (scuole all'aperto, attuale Via
Riscatto Baronale) con specializzazione di motorista navate. A 16 anni
imbarcò come mozzo di macchina sul "Gradisca" e poi sull'Esperia" che fu
silurata da forze nemiche nei pressi di Tobruck (Libia); il giovane
Eduardo riuscì a salvarsi e dal porto libico fu riportato in Italia sul
"Marco Polo". Imbarcò, poi, sull' "Arsia" con missioni da Fiume (croato Rijeka) a Dubrovnik (porto della Croazia). A Fiume nel 1943 rispose alla
chiamata alle armi; ritornò a Torre e fece parte dell'equipaggio della
"Rosa Madre II" (costruita nei cantieri
navali torresi), unità adibita a posa segnali. Tale nave fu autoaffondata,
per ordini superiori dell'Autorità Italiana, nel porto di Bastia (città
sulla costa est della Corsica alla base del Capo Corso, di fronte
all'Elba).
Dopo l'armistizio dell' 8 settembre 1943, fu preso ed imprigionato,
unitamente ai componenti dello equipaggio, dai tedeschi; subì un sommario
processo ed in seguito fu liberato; trovò rifugio, rimanendo nascosto
in una soffitta, presso una famiglia toscana; intanto, i soldati
germanici continuavano a rastrellare, portando via cibarie ed ogni cosa;
riparò in un convento di monaci e in una casa di un'altra famiglia
toscana. Raggiunse il suolo italiano a bordo dell'incrociatore "Montecuccoli",
insieme a R.le Bottiglieri, divenutogli, poi, cognato. Rispose ad un
bando della Marina Militare, dopo aver per un po' lavorato a Torre
come orefice con l'ausilio dei Giobbe, ed imbarcò su di una nave
militare con compiti di sminamento fino al 1945.
Dal 1946 trovò lavoro come marittimo civile sul "Napoli" della flotta
Lauro; era il florido periodo dei tanti emigrati nelle lontane terre
dell'Australia; poi sulle navi della "Grimaldi" e dell' "Italia": questa ultima società lo convocò a Genova per collaborare alla
costruzione della sala macchine della "Michelangelo", a bordo della
quale vi rimase per sette anni, in qualità di caporale di macchina.
Anche sulla "Leonardo da Vinci" ha speso molti anni di sudato lavoro.
A bordo lo chiamavano "'A coscienza" per le sue doti caratteriali, per
la capacità, la precisione e l'esperienza professionale, che profondeva
in ogni circostanza. Negli anni '60, fra le tante peripezie che gli sono
capitate, naufragò con la nave "Venezuela" (della "Grimaldi") sugli
scogli a Cannes. Era fiero del suo lavoro e spesso ripeteva "Le ore
della vita non devono passare inoperose!". Ebbe il piacere di effettuare
anche un viaggio in una delle tante crociere sulla "Da Vinci", col
figlio Ciro (terzo uff.le di macchina).
Don Eduardo si unì in matrimonio con Agnese Ascione nel 1945, risposato
con la sorella Anna Ascione. Agnese, deceduta a 50 anni, era figlia di
Rosa Albanese, sorella del famoso tenore torrese Francesco, classe 1912;
nacquero tre figli: Annunziata (coniugata con Pasquale Tufano), Ciro
(coniugato con Cira Romagnolo) e Rosa (coniugata con Antonio Ancora).
I
due andarono ad abitare in via Purgatorio, Largo Santissimo, via Teatro,
dal 1956 in Via Madonna del Principio e dal 1964 in via Mons. Felice Romano.
Tifoso della Turris sin dai primordi e della Juventus. Appassionato del
presepe; costruiva, col tocco del vero artista, i pastori che vestiva
con oculata maestria. Socio fondatore del Comitato di Quartiere
"Rinascita", con sede in via C. Battisti n. 45, in qualità di vice
Presidente per più di un ventennio; coriaceo e battagliero per le giuste
cause; buon organizzatore, ben stimato e conosciuto nei corridoi degli
uffici comunali dei vari assessorati e segreterie dei sindaci. Sempre
presente a quasi tutte le manifestazioni cittadine.
Socio dell'Associazione Combattenti e Reduci della sezione di Torre e
del Greco in villa Comunale. Persona estremamente tranquilla, informata
ed attenta sugli avvenimenti socio- |
Le
foto: Eduardo Ghirelli, detto "'a coscienza" in epoca recente; col figlio
Ciro e S.re Giobbe, pompiere a bordo della "Leonardo Da Vinci", anno 1970;
una formazione della "Loreto Storace" (Juniores, 1966/67 in cui Ciro è il
quinto in piedi da sx).
politico-culturali della nostra città
che tanto amava e per la quale lottava per renderla sempre più
accettabile e vivibile.
A
tal proposito forgiò il comunicativo e notificante motto del Comitato di
Quartiere, nel tentativo di coinvolgere gli abitanti della zona e quanti lo
leggevano:
"Chi non fa niente per migliorare, non ha il diritto di lamentarsi".
Non si fermava mai, era sempre in continuo movimento; ben si attivava per
i tanti problemi cittadini, molti dei
quali cercò di risolverli; marito e
padre modello, dedito al lavoro e alla famiglia, con tanti sacrifici. Di
lui, il figlio Ciro, come le sorelle, serba un ottimo ricordo per gli
insegnamenti di vita e quei valori umani che, tuttora resistono al tempo.
Ciro (classe 1948), sano e genuino prodotto post-bellico, diplomato al
Nautico come Capitano di macchina; nel 1962 frequentò l' Ist. Tecnico Nautico
"Nino Bixio" al c.so Garibaldi (prima sede, poi in via Madonna del
Principio, attiguo alla chiesa), col reggente preside: prof. Pasquale
Sorrentino.
I suoi trascorsi calcistici vanno ai tempi della mitica "Loreto Starace", in
cui militò come centravanti; poi passò alla Turris "boys" dei Pennino e
Pepe; vari tornei, in special modo sui campetti dei Salesiani a villa
"Favorita" in quel di Resina (attuale Ercolano); in seguito, dopo un provino
con l'Internapoli, smise di giocare.
Militare in Marina. Attualmente è
funzionario del consorzio dei comuni (settore tecnico); ha due figlie; socio organizzatore del "Teatro Club" di Gino Roma (presidente) al c.so V. Emanuele, n. 92. Affabile e garbato, cognato di Enzo Romagnuolo, vigile
urbano del nostro Comune. Ciro, tra i tanti ricordi calcistici (tifoso della
Turris e dell'Inter), menziona la bella esperienza del 1992 avuta a Genova,
quale accompagnatore in un torneo di calcio giovanile (allenatore Antonio
Marrazzo) in occasione delle "Colombiane", anniversario dei 500 anni della
scoperta dell'America. Rappresentò, nell'occasione, l'immagine di Torre del
Greco, con orgoglio e fierezza; chiaro esempio di amore, come il padre
in precedenza, per il "suol natio". |