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Raffaele Filosa, alias "Sifò"

di Peppe D'Urzo   

Un brutto tiro del destino ha portato con sé, lasciando la vita terrena, il caro, affabile e risoluto Raffaele Filosa, da tutti conosciuto come “Sifò” (per un bislacco e fonico giuoco di parole del suo cognome). Era nato a Torre del Greco il 15/06/1936 ed ivi deceduto il 17/06/2007, da Carolina Langella (classe 1914, deceduta il 19 agosto 2007, detta “’a ninnella”, in quanto carina e minuta nello splendore della sua gioventù) e da Domenico (1911/1970), ricordato come “Mimì ‘u muntagnaro”, esperto lavoratore della pietra ed operaio generico c/o gli ex Molini Meridionali Marzoli; militare di leva in Esercito - 2° Reggimento Fanteria, nominato tamburino; richiamato nel 1940 ed invito sul fronte dell’Africa Settentrionale in Cirenaica (Libia), ove fu preso dagli inglesi e condotto in Inghilterra per un lungo periodo di prigionia; rientrato in patria nel 1946.
Oltre a Raffaele sono nati: Carmine (1938), Rosaria (1947), Ciro (1949) e Anna (1954). “Sifò” è stato un buon incisore di cammei fino alla pensione.
Componente e presidente  della banda musicale “Associazione culturale e musicale Città di Torre del Greco”, al suo posto è stato eletto il mitico S.re Spagnuolo. Suonava con passione e sentimento il sax tenore. Da ricordare che il sassofono (o saxòfono) è uno strumento musicale a fiato che riunisce le caratteristiche del clarinetto, del quale ha il bocchino ad ancia semplice, e dell’oboe, del quale ha il tubo conico e un quasi identico meccanismo; molto usato nelle orchestre di jazz; si fabbrica in otto misure: dal sassofono sopranino (o mi – b), al sassofono subbasso (in si – b).
Fu inventato nel 1842 dal flautista belga Antoine Joseph Sax, detto “Adolphe” e messo in uso la prima volta nel 1946 dalla banda musicale del re Luigi Filippo di Francia. Sin da giovane, Sifò, ha suonato in alcuni complessi, fra cui “I Tropical” nei mitici anni ’60, attivista e militante della sinistra storica, poi Rifondazione Comunista, con sede al 2° vico Abolitomonte n. 9; persona dai sani ideali, modesta, schiva e dai gusti semplici e alla buona.
Animato da una profonda passione politica, sempre pronto a difendere la propria ed altrui dignità; dialogava senza paraocchi e con forte presa comunicativa, impegnato nel sociale ed incline ad aiutare il prossimo. Spesso lo vedevi, in occasioni di comizi elettorali o manifestazioni varie, impegnato a distribuire, con convinzione e dedizione, manifesti e volantini, al fine di propagandare le iniziative ed i programmi del partito.
Anch’egli era un puro combattente (spesso si infervorava nelle discussioni quando si evidenziavano le anomalie e le ingiustizie nella vita quotidiana) come Oberdan Spagnuolo, Ciro D’Avino ed altri. A tal proposito i militanti di Rifondazione Comunista lo hanno omaggiato con una ricordevole rimembranza in una nota apparsa su questo settimanale in data 21/06/2007, per la sua lunga attività ed instancabile impegno.
Venerdì 20/07/2007 ero in servizio con altri colleghi Vigili Urbani in occasione dell’apertura della Festa dei 4 Altari per accompagnare la banda musicale lungo le strade cittadine fin sotto gli alberi, al fine di allietare un po’ di gente. Un vuoto improvviso mi appare tra i componenti bandistici: Rafele non c’era…, mancava, non era al suo solito posto tra le prime file dei “musicians”…
Un’amara tristezza mi prende dentro, e, in una pausa, animato dalla sua viva immagine, mi avvicino emozionato al maestro Mario Gini, chiedendogli cortesemente di intonare un “pezzo” a suo ricordo. Al che, dopo una breve consultazione coi suoi collaboratori, viene intonata una caratteristica marcia di Angelo Manna, dal titolo “La cinesina”. E mentre le note si elevavano in quell’aria seppur festosa, mi tornavano in mente i momenti in cui ho conosciuto quest’uomo, il suo altruismo, bontà, trasporto, persuasione, generosità (in special modo con chi si guadagnava la sua fiducia), passione ed impegno per la giustizia sociale, la

  

  

Le foto: Raffaele Filosa, alias “Sifò” prima del decesso; da giovane; col fratello Carmine; nella banda musicale “Città di Torre del Greco” (anno 1997; è il secondo da sn. in prima fila)

solidarietà e le libertà per gli oppressi… Anch’io nel mio piccolo, ho inteso così dedicare un tributo ad una nobile figura dal cuore grandissimo! Ai suoi funerali nella Basilica di Santa Croce c’era una moltitudine di gente per l’ultimo saluto, e, martedì 20/07/2007, sempre nello stesso luogo sacro, è stato celebrato il trigesimo.
Alcune semplici parole così lo ricordano: "Sto bene". Queste sono state le tue ultime parole, rassegnandoti al tuo destino senza combatterlo. Non piangete, sto bene, "Sifò”. Alla moglie Anna Lombardo, compagna ideale con la quale ha condiviso con amore tutti i momenti della sua vita, ai fratelli, le sorelle e ai parenti, vadano i sensi più profondi di cordoglio da parte della cittadinanza intera e della redazione di “Tutto è…” .
Fra i suoi ricordi emergono sempre quelli legati alla II guerra mondiale che coinvolse la nostra città. Era un ragazzino di sette anni quando ci furono i bombardamenti aerei in quel tragico 13 settembre 1943; carretti e carrettini, stracolmi di morti, transitavano per via Piscopia, ove abitava.
Il ricovero antiaereo ubicato in 2° vico Trotti sotto “’u palazzo ‘i Belleverè”; in uno di quei rastrellamenti dei soldati tedeschi in città, fu preso fra le persone razziate; poi, i militari, accortisi della sua giovane età lo lasciarono andare nei pressi di villa “Favorita” in quel di Resina (attuale Ercolano); in seguito vide il passaggio delle “allied troops” per via Piscopia, con la gente festante in strada e sui balconi. Nel marzo del ’44 ci fu l’eruzione del Vesuvio; dovette abbandonare, per un po’ di tempo con la sua famiglia, la sua abitazione per l’enorme quantità di cenere accumulatasi sui tetti e lastricati.
Ecco il dovuto “omage” a Raffaele Filosa, alias “Sifò”, una persona sempre frontale e a volte un po' furente nelle passioni ideologiche; un uomo che non amava le sfumature e i chiaroscuri, fustigatore dei narcisismi altrui; avvezzo a prendere posizioni decise e forti senza alcun timore. 
Un uomo appassionato ed animato dalla voglia di capire, dalla curiosità e dalla premura di conoscere. Una traiettoria esistenziale, la sua di notevole interesse.