I Fratelli Izzo
gli Izzo brothers
di Peppe D'Urzo
Un caro e tripudiante ricordo è d'obbligo rivolgere ai fratelli Izzo.
Nativi della nostra città, terra alle falde del Vesuvio tra sole e mare,
hanno praticato lo sport, nella fattispecie il calcio che, a Torre, anche
in condizioni precarie per mancanza di impianti, ogni tanto ha
"sfornato" e continua a farlo, dei veri campioni, seri professionisti.
E' il caso di "omaggiare" gli Izzo brothers. Li vogliamo citare in
rispetto ed ossequio ai loro dati anagrafici.
Figli di Isidoro (ex
attaccante) e Raffaella Vitiello.
Domenico (classe 1943) ha trascorsi
calcistici con: Combi, Fiamma, Resurgo, come difensore. Attualmente è
marittimo, cinque figli (quattro maschi e una femmina). Giuseppe (1948),
detto "Peppe Hullygully", punta centrale dai piedi intelligenti, ha
iniziato nelle giovanili del De Nicola (allenata da Benito Di Rosa), poi
nella Nova Torrese (Presidente Cammarota, tuttofare Enzo Torrone),
Internapoli (serie C), Andria (ove realizzò molti goal) e Gladiator.
Decide a 27 anni di smettere col calcio (grossa perdita) e dedicarsi al
lavoro. Attualmente è commerciante di pietre preziose in terra iberica:
Valencia, città della Spagna orientale, la terza per popolazione dopo
Madrid e Barcellona. Appassionato di calcio, segue il football spagnolo.
Socio sostenitore del Valencia, ha sempre nel cuore Torre e la Turris.
Quando torna nella nostra città si intrattiene con gli amici di una
volta coi quali rievoca la sua gioventù ed il glorioso passato
calcistico.
Ciro Izzo (20 dicembre 1951) è sposato con Concetta Polese,
commerciante, ed ha due figli: Alberta e Isidoro (classe 1984, gioca
nella Primavera della Salernitana). Forte attaccante e valido
tecnicamente, ha iniziato nelle file del Nova Torrese, poi Alba Turris
(trio d'attacco: Arturo Deidier, Antonio Palomba e Ciro Izzo; tutti
bravi nel gonfiare le reti avversarie), Acerrana, Gigi Meroni e
Camaldolese.
Tanti i tornei e gli incontri amichevoli fra amici. I ricordi si perdono
nel tempo, diverse le gare (cittadine e non) in cui è stato
protagonista. Fra le tante, Nova Torrese - Pollese, una vera battaglia
agonistica, in cui fu tra i migliori in campo. Attualmente è presidente
della Rinascita Torre del Greco, scuola di calcio torrese. Gran parte
del suo tempo lo dedica ai numerosi giovani calciatori, aiutandoli
nella crescita e nell'educazione della pratica sportiva. Dulcis in fundo,
c'è Crescenzo Izzo (18 febbraio 1957), sposato con Maria Teresa
Erculanese, con tre figli: Isidoro (ottobre '79), centrocampista ed
Enrico (settembre '82), centrocampista, entrambi in forza al Fasano
(serie C2). Fabio (1988), anch'egli centrocampista nelle file delle
giovanili del Napoli.
Il bravo Crescenzo ha avuto, rispetto ai cari
fratelli, una più provvidenziale sorte, e, a testimonianza di ciò, ha
alle spalle una lunga cartiera calcistica, così racchiusa: i primordi pallonari iniziano a 12 anni nel Brancaccio e a 15 passa alla Nocerina,
serie D '72/'73; '73/'74 Brindisi, serie B (5 presenze); '74/'75
Brindisi, serie B (4 presenze); '75/'76 Turris serie C (10 presenze, 2 gol); '76/'77 Teramo, serie C (37 presenze, 4 gol); '77/'78
Teramo, serie C (29 presenze, 2 gol); '78/'79 Avellino, serie A; ottobre '78
Lecco, serie Cl (27 presenze, 1 gol); '79/'80 Lecco, serie C1 (29 presenze); '80/'81 Brindisi, serie C2 (25 presenze, 6 gol); '81/'82 Brindisi,
serie C2 (33 presenze, 10 gol); '82/'83 Casarano serie C1 (33 presenze, 5
gol); '83/'84 Nocerina, serie C2 (34 presenze, 2 gol); '84/'85 Nocerina,
serie C1 (4 presenze, 1 gol); ottobre '84 Turris, serie C2 (29
presenze, 4 gol); '85/86 Turris, serie C2 (2l presenze, 1 gol); '86/'87 Giarre, serie C2 (30 presenze, 2 gol); '87/'88 Atletico Catania, serie
C2 (20 presenze, 1 gol); '88/'89 Nola, serie C2 (18 presenze, 1 gol);
'89/'90 Portici, Interregionale; '90/'91/ e '92/'93 Murese, Eccellenza
lucana.
Crescenzo Izzo ha esordito in serie B il 24 marzo 1974 come attaccante
in Bari - Brindisi 1-0. Ha giocato nella Nazionale Juniores "Under 16"
coi vari Buso, Cabrini, Marangon, Brio, Greco, Sciannimanico, Vincenzi,
Ceccato e Virdis (Commisario unico selezionatore Azeglio Vicini). Una
bella esperienza l'ha vissuta a Brindisi ai tempi della serie B dei vari
Di Marzio, Renna e Invernizzi. Qui fu opzionato dalla Juventus,
ma qualcosa non andò per il verso giusto ed il sogno della serie A svanì.
L'occasione l'ebbe ad Avellino ma disputò solo alcune gare di Coppa
Italia.
Coi rossoneri della Nocerina, ottenendo un ottimo secondo posto, fu
promosso in CI; era la stagione '83/'84, vinse un onorevole premio quale
miglior giocatore nocerino: "Il molosso d'oro". Ha indossato per due
annate la casacca "corallina" (giocandoci, ahimè, anche contro per fatal
destino) ottenendo un 4° e 5° posto. Ovunque è stato ha sempre ricevuto
segni di |
ammirazione per il suo impegno e la forza caratteriale di cui è
provvisto.
Ha maturato esperienza su molti campi, sempre ben voluto, spesso uomo
squadra coi galloni di capitano. Da attaccante si "trasferisce" in
quella zona dei centrocampo, con compiti di regia, interdizione, assist
ed ultimo passaggio per i compagni lanciati a rete, buon realizzatore
con goal decisivi. Pratico ed intelligente nel delicato ruolo di
chi ha maggiori responsabilità li in mezzo al rettangolo di giuoco, ha
sempre incitato i compagni ed aiutato i più giovani che lo
ricordano con affetto ed ammirazione. Crescenzo, ovunque
abbia giocato, è sempre stato sinonimo di garanzia ed esperienza. In un
articolo di Renato De Ponte, Crescenzo Izzo viene così descritto: "Aveva 17 anni ed un batuffolo di capelli biondissimi che gli scendevano gli occhi
quando fu chiamato in Nazionale Juniores insieme ai Cabrini, Collovati,
Virdis, ecc.; in quella squadra c'era anche lui, Crescenzo Izzo. Due gambe
esili, la volontà, l'abnegazione e l'intelligenza, davvero tanta. Nato 27
anni fa a Torre del Greco da una famiglia nella quale il calcio veniva
servito a colazione, pranzo e a cena, dove lui, il più piccolo, preparava il
suo futuro sulle scale della chiesa, davanti al bar sotto casa, dovunque ci
fossero pochi metri quadrati, un pallone, una porta ed un avversario da
dribblare..."
Altri importanti titoli giornalistici: "E' Izzo il computer di bordo" (giocava
a Nocera), "Izzo è stata la mossa vincente" (a Teramo), "Izzo il vero
mattatore" (a Brindisi in C2), "Il forte tornante ha calamitato
l'attenzione di tutti con una partita eccellente" (a Casarano), "Picco-lzzo
sovrasta tutti" (a Lecco). Fra gli allenatori che gli sono rimasti "dentro"
vi sono Di Marzio, Renna, Volpi, Bruno, Capelli, Carrano, Zurlini, Cumechi,
Caramanno.
Smesso il giuoco attivo, ha indossato la tuta di allenatore. Ora
allena i baby della Scuola Calcio della Rinascita di Torre del Greco, di cui
il fratello Ciro ne é il presidente. In possesso del patentino come
allenatore di base Figc, diploma B Fifa (può allenare squadre di serie B a
livello europeo). Molti i "boys" da lui lanciati e dalla società nel mondo
del calcio che conta. Cuore corallino, ci teneva tanto a vincere qualcosa
con la Turris ai tempi della sua militanza.
Un grosso rammarico l'ha sempre
roso dentro: non aver potuto calcare i campi della serie A, ma, forse, potrà
gioire di riflesso per i suoi figli che giocano a Fasano, per i quali si
prevede un buon futuro, in virtù della loro volontà e carattere da vendere.
Ecco descritta la carriera calcistica dei fratelli Izzo, ai quali vanno
tantissimi complimenti per tutto quanto hanno dato (e continuano a dare) al
pianeta calcio. |