Gennaro Cuccurullo
'a Fungella
di Peppe D'Urzo
Avrebbe compiuto cento anni a meno di un mese dalla sua dipartita e sarebbe
stata grande festa nel "suo" quartiere di "Abbascio 'a mare" con la
partecipazione di tutti coloro che lo conoscevano. Grande banchetto con
canzoni e fuochi pirotecnici avrebbero accompagnato le cento "primavere"
di Gennaro Cuccurullo, famoso e noto personaggio della nostra città e
decano dei commercianti torresi.
Era nato all'inizio del XX secolo e precisamente il 6 maggio 1900 a
Torre del Greco, dove è deceduto il 14 aprile 2000, da Aniello,
originario di Afragola, cantoniere delle Ferrovie dello Stato, e da Lucia
De Robertis, artigiana, specializzata nel taglio del corallo con la
"spada" e la tenaglia. Originario della zona mare, uno dei migliori
luoghi d'epoca della Torre che fu, era denominato "Gennaro 'a fungella"
derivante dal nome del nonno materno, Alfonso De Robertis, originario de
La Maddalena (Sassari), pescatore.
Nel tempo il nome Alfonso si trasformerà, come da usi e costumi, in
Alfonsino, Fonzino, Fungillo ed infine Fungella (passato alla nonna).
Otto i figli (cinque maschi e tre femmine) avuti dall'unione con l'amata
Virginia Paino (1909-1982), figlia di armatori torresi, casalinga e
madre esemplare: Aniello, ex commerciante di abbigliamento in pensione;
Ciro, commerciante di casalinghi; Vittorio, commerciante di articoli
sportivi; Bruno, commerciante di abbigliamento; Ugo, commerciante di
utensili e ferramenta; Rosa, casalinga, vedova Farella; Maria,
casalinga, sposata col Capitano Tandurella; e Lucia, casalinga,
coniugata Aragonese. Sedici i nipoti e una decina di pronipoti.
Gennaro, in giovane età, attratto dal fascino e dalla meravigliosa
atmosfera del mare, imbarca come mozzo e poi carbonaio su navi e
bastimenti a vela e carbone. Si dedicherà, in seguito, all'attività del
negozio (merceria dai mille articoli) della madre al corso Garibaldi, 46
(attuale, 32) all'angolo di via Libertà Italiana (ex strada della Libertà) e di fronte a quello storico luogo ove
si costruiva il classico altare di fabbrica. Gestirà con fervente
operosità ed adeguata esperienza l'esercizio commerciale fino agli anni
'70 che si trasformerà in ferramenta (utensileria), condotto poi, dal
figlio Ugo insieme ad un collaboratore.
Alla fine della prima guerra mondiale (1915/'18) venne chiamato a
difendere la Patria. Durante le funeste fasi della seconda guerra
mondiale, si trasferisce, dopo aver chiuso il negozio, a causa dei
continui bombardamenti su Napoli e provincia, a Corbara (Comune della
Campania in provincia di Salerno a 167 metri di altitudine). Qui v'erano
i soldati tedeschi che difendevano il valico di Chiunzi dei monti
Lattari (penisola sorrentina) a 685 metri sul livello del mare, in
posizione panoramica sulla strada Angri-Maiori. Il valico costituiva un
importante punto strategico militare per l'avanzata degli
anglo-americani che sbarcheranno a Salerno il 9 settembre 1943.
Lo sbarco avrebbe dovuto determinare il crollo della resistenza tedesca
in Italia, ma che invece ne costituì soltanto la premessa con la
ritirata dei tedeschi sulla linea di Cassino. Nel piccolo centro
salernitano, oggetto di bombardamenti fra gli alleati e le forze
germaniche, accadde che furono trovati i corpi di due soldati tedeschi
morti. Fu ordinata una rappresaglia, ricordata su quei tristi manifesti
in cui si leggeva che per ogni militare tedesco trovato morto, dieci
Italiani da fucilare. Con un rastrellamento a mo' di blitz, furono
catturate una trentina di persone del luogo fra cui i componenti della
famiglia Cuccurullo.
C'erano vecchi, donne, bambini: furono portati in un locale per essere
fucilati. Il treppiede con la mitragliatrice era pronto per far fuoco.
Il terrore e la paura erano impressi su tutti i volti di quei poveri
innocenti. Gennaro che aveva intorno a sé la moglie e i figli ebbe il tempo
di riferire al figlio Aniello di buttarsi dietro a delle tavole di legno,
non appena la micidiale arma da fuoco avrebbe emesso i primi colpi.
Ma improvvisamente, come per volere divino, l'esecuzione non avvenne: i
militari tedeschi ebbero l'ordine di partire al più presto, liberarono i
prigionieri ed ordinarono l'evacuazione del paese.
Tutti i cittadini si
trasferirono a Sant'Egidio. |
Le
foto mostrano Gennaro Cuccurullo, detto " 'a fungella", la moglie Virginia
Paino e il caro Gennaro circondato dai figli nel 1991
I Cuccurullo, imbarcatosi su di un carretto,
si avviarono verso Torre del Greco. Arrivati nei pressi dell'Epitaffio
(lapide eretta nel 1562, considerata tra le "pietre più antiche" di
Torre del Greco) in Via Nazionale vi trovarono tedeschi intenti a
rastrellare uomini e giovani. Ma tutto andò bene e si riuscì a
raggiungere l'agognata
abitazione. Proprio da quelle parti, i soldati germanici fecero
sfollare gran parte della popolazione per far saltare i ponti ferroviari ("
'U ponte 'i Gavina") per ritardare l'avanzata alleata; alcune schegge
arrivarono su qualche abitazione in piazza Santa Croce.
I Cuccurullo andarono ad abitare temporaneamente presso la famiglia di Antonio
Alberelli. Scarseggiando il cibo nella nostra città, Gennaro inviò i figli
Aniello, Gennaro e Rosa di nuovo a Corbara per prendere qualcosa da
mangiare. I tre, dopo un viaggio travagliato fra rovine e macerie,
riuscirono nell'impresa. La casa nel piccolo paese salernitano non
subì danni, invece il Comando tedesco, poco distante, fu del tutto
bombardato.
Dal dopoguerra in poi, " 'a fungella" riprese a condurre il negozio,
iniziando i figli all'attività commerciale.
Nel 1979 ricevette una
meritata onorificenza dal seguente tenore: "Federazione Nazionale
Anziani del Commercio e del Turismo
- Confederazione Generale Italiana del Commercio e del Turismo - Si
attesta che il signor Gennaro Cuccurullo è stato insignito dell'onorificenza
di Maestro di Commercio, per aver operato nel settore
commerciale e turistico per più di 40 anni; Roma; 18/03/1979". Un altro
titolo di merito l'ha ricevuto il figlio Aniello, così recitante: "Camera di
Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Napoli - XX premiazione
del lavoro e del progresso economico, con medaglia d'oro conferita ad
Aniello Cuccurullo, nato a Torre del Greco l' 11/03/1932 per oltre 25 anni
di lavoro al servizio delle attività produttive: Napoli, 07/12/ 1990".
Il mare è stato la sua passione che ha trasmesso ai suoi figli. In tarda età
(verso i 90 anni) ha partecipato a gare di nuoto a livello agonistico "over
anta" con ottimi piazzamenti. A Praia a Mare ricevette un premio, riservato
alla sua categoria. Il periodo estivo lo ringiovaniva e lo trascorreva nella
casa, poco distante dal mare, a Praia. Rivolto ai figli spesso diceva loro:
"Non fate sprechi enormi... 'u bancone è libero..".
Uomo tranquillo, esperto della vita, persona attiva, sempre in movimento,
arzillo: un "evergreen" sempre in gamba Gennaro si dilettava ad ascoltare e
raccontare barzellette: un vero amico per tutti. Fu un grande nuotatore
(insegnò ai figli a nuotare in tenera età) ed un miracolo di longevità.
Visse una vita gioiosa circondato dall'amore della moglie, dall'affetto dei
figli e dalla cordiale attenzione dei suoi innumerevoli amici che lo
ricorderanno con infinita tenerezza in quanto uomo dall'animo buono e
sincero, che affrontò la vita con grande serenità ed ottimismo. |