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Gennaro Iannarone

di Peppe D'Urzo   

Nella mitica e storica piazza Luigi Palomba e dintorni, tutti o quasi conoscono il brioso e vispo Gennaro Sorrentino alias "lnnarone", uno strangianome semplice e tradizionale per "rafforzare" il nome di Gennaro in Gennarone. Nato a Torre del Greco il 31 marzo 1924 da Ciro e Caterina Balzano, coniugato con Maddalena Ascione, con la quale ha messo al mondo sette figli quattro femmine (Caterina, Carla, Rosetta e Rosana) e tre maschi: Ciro (marittimo con la "Tirrenia"), Luigi (titolare di macelleria in piazza Luigi Palomba, 17 ) e Salvatore (allenatore di calcio nel settore giovanile).
Sin da giovane, attratto dall'azzurro del mare, inizia l'attivitā di marittimo (marinaio). Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo trova imbarcato su navi mercantili, ove viene "militarizzato". Effettua viaggi in Africa settentrionale su navi adibite al  trasporto di materiale bellico. Dopo le confuse vicende dell'armistizio dell'8 settembre 1943, si trova in quel di Nettuno, cittā di mare (in provincia di Roma) a sud della Foce del Tevere. Qui, facendo parte di un gruppo di partigiani, combatte contro i tedeschi. A fine guerra fa ritorno a casa a piedi. Nella cittā natia ci sono le forze interalleate: americani e inglesi.
Il buon Gennaro riprende la via del mare e continua a navigare (Societā "Italia") fino alla pensione. Originario di Fosso San Michele, andō ad abitare poi in via Piscopia, vicino la chiesa del Sacro Cuore, al 2° vico Trotti, in via Trieste e al Prolungamento Martiri d'Africa. Ha giocato a calcio nelle file di Turris (inizi), Portici e Atan. E' stato, e lo č tuttora, un bravo ballerino. La sua specialitā č il tango. Le ragazze di un campeggio a Sapri, ove č solito trascorrere un periodo di ferie ogni anno, vogliono ballare con lui. Nel camping tutti vogliono intrattenersi a parlargli.
Le simpatiche "trovate" non gli mancano e spesso "recita" la parte di animatore. Una volta in una finale di partita a carte, se la "prese" coi partecipanti, inveė burlescamente contro e poi il tutto finė "a tarallucci e vino". Un altro suo grande amore č quel lembo costiero di mare che va dall'ex lido "Cavaliere" alla torre di Bassano, il "laghetto", ove č solito recarsi e prendere abbronzatura solare che gli rimane "dipinta" sul volto per quasi tutto l'anno. Grande appassionato di calcio, tifosissimo della Turris che segue sin dai primordi del leggendario campo "Fienga". Tanti i suoi idoli, e,  fra tutti, i vari Portelli, Schettino, Gardini, Fiorillo, Medeot, Radio e altri.
E' abitualmente allo stadio per le gare interne della squadra corallina ed č solito rimanerci per i commenti del post-partita. Il suo "robusto" tono di voce č inconfondibile. Tifoso anche dei Napoli, era un "abituče" dello stadio "San Paolo" posto riservato nel settore dei distinti ai tempi di Sivori, Altafini, Canč, Juliano e Bean.
I tifosi partenopei che ben lo apprezzavano, appena lo vedevano arrivare, lo accompagnavano al posto "conservato".
Oggi, questo cordiale uomo, provvisto di una burlesca foga oratoria incline agli scherzi e agli sfottō, passa il suo tempo sui campi di calcio, alternando partite di carte nel "Club Turris" in piazza Luigi Palomba, 23 (ex latteria) frequentato anche da vecchi tifosi della compagine corallina. Dā una mano al figlio Salvatore (nato a Torre del Greco e coniugato con Anna D'Apice) detto simpaticamente "Canč", allenatore della Rinascita (settore giovanile). Cerca di dare una mano in Societā, ove č ben stimato. Accompagna spesso i giovani calciatori in trasferta con la sua "epica" Fiat 127 di colore rosso, il cui portabagagli č pieno di materiale "calcistico"; ormai questa č la sua passione, di cui ne fa una ragione di vita.
Oltre agli affetti familiari (ha 32 fra nipoti e pronipoti), si č dedicato a questa vitale missione.
Il figlio Salvatore č stato un bravo calciatore nel classico ruolo di ala destra. Approdō nella Turris nel '77/78 (serie C, girone C), proveniente da una squadra locale (Gigi Meroni), grazie ad un provino allo stadio "A. Liguori". La sua "scoperta" dovuta all'interessamento del grande Gerardo Vitiello (attuale dipendente della Bcp) e al presidente della Meroni, Crescenzo Izzo.
Nella Turris č stato nazionale di serie insieme a Zenga, Nuciari, Musella, Cozzella ed altri. Fu anche premiato quale migliore giocatore in un torneo dedicato alla memoria di un glorioso


dirigente "Mattia Ascione" ("Mattia 'a vuzzulosa"). Dopo cinque stagioni con la maglia rosso corallo (con una parentesi alla Lazio in A), passō alla Nocerina, Paganese, Savoia, Giugliano, Valdiano, Sanciprianese, Sapri, San Giorgio. Decide, in seguito, di smettere con gli abiti di calciatore ed indossare la tuta di allenatore.
Giā dalla stagione '81/'82 in possesso di tesserino di allenatore  per giovani calciatori e per campionato di CND. Gli piace tantissimo stare in mezzo ai ragazzi e a tal proposito ha finora rifiutato allettanti proposte da varie societā di categoria superiore. Ha vinto molto con i suoi "boys". Diversi i tornei con vittoria finale, coppe e trofei in quantitā. Attualmente si interessa della scuola calcio ed č il mister degli esordienti e allievi.
Salvatore ha due figli Gennaro, centravanti della Rinascita-Parma categoria esordienti e Maddalena, brava cantante di piano-bar.
Lo vediamo in questa foto, con la casacca della Turris col cugino Nello (annata '81/'82: serie C/2 girone D). L'altra foto ritrae "Innarone" con L'on. Gianni Rivera (grande bandiera del calcio nazionale al Circolo Professionisti 1995).
La figlia Carla ha sposato Geremia Pernice  titolare di una pasticceria al corso Vittorio Emanuele zona Santa Teresa, il quale č stato presidente-tuttofare di una squadra di calcio giovanile "Aquile rosse" per quattro anni circa, che dal 1995 ha chiuso ė battenti. Il figlio Gennaro (classe 1963) gioca, tanto per cambiare, anche lui al calcio ed č in forza al Terzigno (Juniores) e qualche panchina ed apparizione in prima squadra nel campionato di CND: girone "G".
Ai due Gennaro un grosso in bocca al lupo. Ad essi il compito di portare avanti la tradizione calcistica di famiglia.