Gigi De Luca
di Peppe D'Urzo
Una grande forza di volontà e perseveranza lo hanno portato ad una
carriera di tutto rispetto. "Ho la fortuna di vivere intensamente per
il teatro", così è solito ripetere l'attore di prosa torrese Gigi De
Luca, una naturale "mèlange" di preparazione tecnica ed innata
naturalezza. Della sua bravura professionale è già stato scritto tanto,
per cui intendiamo esplorare e rinvenire il suo passato, la gioventù ed
i ricordi che lo hanno portato, poi, a recitare e a calcare i teatri
dell'italico suolo. Originario di via Teatro ("'Aret 'u triatro"): la
famiglia di origine napoletana ("'I napulitani"), dopo i tanti
bombardamenti aerei sul capoluogo partenopeo,, "sfollò" nella nostra
città nel 1942. Il padre Gigino era un bravo barbiere, morì a soli 20
anni, un mese prima della nascita di Gigi. La moglie ne aveva 15 e
correva la fine dell'anno 1943. Il padre di Gigi morì nei pressi delle
"Cento fontane" ('Abbasc 'a Funtana"). Si era qui recato per
raccogliere del legno, quando improvvisamente una baracca crollò;
morirono altre dodici persone, che caricate sul carretto furono condotte al cimitero: qui la giovane moglie in un
indicibile dolore, poté riconoscere il corpo del caro congiunto in una
allucinante atmosfera da incubo.
Gigi, dopo le scuole medie, frequenta in corsi serali l'Istituto d'Arte
(tre anni) in piazza L. Palomba. Aveva già imparato il mestiere di orafo,
lavorando a 7 anni con Mattia Mazza (commerciante), detto: "'U tedesco".
Sin da piccolo esterna un'amorevole passione per l'arte teatrale e nel
vicolo di Gradini Teatro, il suo primo palcoscenico all'aperto,
costruiva dei pupi e da un palchetto improvvisava degli spettacoli in
estemporanea ai coetanei ed alla gente del posto che, attratta, plaudiva
con incoraggiamenti a continuare.
Anche il mitico teatro "Garibaldi" contribuì a formarlo verso l'attività
in seguito intrapresa. Era solito frequentare la cabina di proiezione,
dando una mano al manovratore ricordato come: "Alfonsino 'u
staccabiglietti". Si alternò anche al cine-teatro "Iris", tenendo
compagnia ai dipendenti, dai quali imparava i segreti del mestiere.
Coniugato nel 1965, ebbe cinque figli. Di giorno lavorava nel suo
laboratorio di oreficeria per il mantenimento della famiglia e di sera
si dedicava agli spettacoli teatrali. Per procurarsi piccoli contratti
si recava presso la galleria Umberto I a Napoli che a quei tempi era il
punto d'incontro e di ritrovo degli "artisti".
Nel 1974 formò con Vittorio Vittori il "Duo Scemos", ottenendo una
scrittura, per uno spettacolo organizzato a Castellammare di Stabia in
occasione della festa del primo maggio. Di Vittorio, Gigi serba un buon
ricordo, definendolo un attore di stampo felliniano e pasoliniano. Alla
fine dello "show" Gigi viene avvicinato da Vittorio Viviani, figlio del
grande autore ("Don Rafe") che gli offrì una parte nella commedia
"Mestiere di padre": fu questa l'opportunità di lavorare con un grande
regista al fianco di Nino Taranto.
Da questo trampolino di lancio (anno 1975) è iniziata la lunga carriera
di questo torrese d.o.c che ha sempre esternato un peculiare modo di
recitare che rileva alla base un grande studio, ma che nel contempo
risulta spontaneo ed estemporaneo. Da menzionare i suoi inizi come
attore di cabaret e poi come teatrale nella compagnia di Gianni Pernice.
"Teatro del Popolo", in via D. Colamarino (vicino l'ex "Casa del caffè")
ed in proprio con la compagnia C.a.d. "Raffaele Viviani".
I suoi vari successi si sono così susseguiti: esibizioni in locali
famosi come "ll Bagaglino" e "La Chanson" di Roma, "L' Auda" di Torino
ed il "Derby" di Milano insieme con Roberto Benigni e Renato Pozzetto.
Entra nella compagnia di Nino Taranto, distinguendosi nei ruoli di
giovane caratterista. Forma una "stabile" a Milano con Rosalia e
Beniamino Maggio. A Rimini partecipa e viene premiato al festival dei
Comici. Con Mariano Sigillo è artefice di due grandi successi teatrali:
"Pescatori" e "Zingari" di R. le Viviani. Entra nella compagnia del
grande Eduardo De Filippo, ottenendo un successo personale, ed in
seguito con Luca De Filippo, ricoprendo ruoli di coprotagonista.
De Luca, inoltre, mette in scena spettacoli, ritenuti dalla critica
specializzata, di alta qualità. Da ricordare "Il cornuto immaginario"
di Molière e "Il soldato spaccone" di Plauto. Partecipa a spettacoli
televisivi su reti nazionali. Prende parte al film di Nanni Loy "Pacco,
doppiopacco e contropaccotto" (Italia 1993). Giuseppe Tornatore,
dopo averlo visto in |
Le
foto: Giga De Luca al presente, con l'attore T. Roth e col grande Eduardo De
Filippo.
teatro, lo scrittura nel film "La leggenda del pianista
sull'Oceano" (Italia 1998), con l'attore Tim Roth.
In occasione del "Centenario di Eduardo", con Isa Danieli ed Antonio
Casagrande, partecipa alla presentazione teatrale "Filumena Maturano". Nel
1999 in occasione della tradizionale Festa dei 4 Altari (trecentenario del
"Riscatto Baronale") presenta al pubblico torrese in via Comizi uno
spettacolo dal titolo "Il Riscatto Baronale", in cui si esibirono 48 fra
attori, musicanti, cantanti e comparse. Fu un lusinghiero e elevante
successo.
Nell'estate del 2002 si è esibito con la propria compagnia in
"Tutto Totò", toccando i posti più prestigiosi del nord Italia. Ha vissuto
meravigliose ed umane esperienze con Nanni Loy , grande figura del cinema,
persona cordiale è un po' bonacciona e con Giuseppe Tornatore, uomo semplice,
umile e di grande cultura.
Amico fraterno del compianto Elio Polimeno (1943, Torre del Greco 1998)
attore teatrale e cinematografico, definito uomo del popolo, che amava
profondamente questo popolo torrese, del quale era riuscito a fare un'acuta
analisi antropologica, sociologica e culturale. Polimeno in vita si è sempre
battuto per la costruzione di un teatro nel nostro Comune; purtroppo è
deceduto e del "Theatre" nemmeno l'ombra, e di ciò il buon Gigi ne è tanto
rammaricato, nonostante il suo grande amore per Torre che vorrebbe più
vivibile e con maggiore dimensione umana. Conduce una scuola di recitazione
in via Gaetano De Bottis (" 'U vico 'dda Croce"), frequentata da una ventina
e più di attori-studenti: è una scuola in cui il nostro regista, offrendo
la sua molteplice esperienza, istruisce i suoi "allievi" in modo spontaneo e
pratico, non tralasciando quelle nozioni didattiche, linfa vitale di chi
intraprende questa nobile attività.
Un accorato in bocca al lupo al grande
Gigi, figlio di questa città e portavoce con onore e merito di Torre del
Greco, per i futuri impegni e tournee nel prossimo 2003.
Complimenti anche al figlio Gino che è stato selezionato tra quindici
professionisti che parteciperanno a una scuola internazionale del cinema e
del teatro, sotto la direzione del regista Mario Martone. |