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"Gigino 'u barbiere"
Luigi Rollato


di Peppe D'Urzo
  

Luigi Rollato, alias "Gigino 'u barbiere" così come lo chiamavano gli amici ed i conoscenti della storica piazza Luigi Palomba ("mrrriez 'a Torre") era nato a Napoli il 03.08.1914 da genitori sconosciuti. Alla tenera età di due anni viene prelevato dall'Istituto SS. Annunziata (famoso orfanotrofio) di Napoli ed adottato da una famiglia torrese: Gioacchino e Gaetana Di Stasio, residenti in piazza L. Palomba, riservandogli tanto amore e dedizione. Terminati gli studi fino alla quinta elementare di allora, cominciò la lunga attività di barbiere, trasmessagli con grande orgoglio dal buon padre Gioacchino, anch'egli detto: "Gioacchino 'u barbiere".
Con gli anni acquisirà sempre maggiore dimestichezza in questo artistico ed artigianale lavoro che lo accompagnerà per tutta la vita (terminandolo all'età di 80 anni), rendendolo un noto e storico personaggio in quel luogo ove ha gestito il suo salone al piano terra ("a faccia strada") dell'allora palazzo Buonfiglio (proprietà di una ricca famiglia di Caivano (NA), abitandovi con la famiglia. Attualmente è un locale al civico 26 (ex 28) adibito alla vendita di frutta e verdura.
Citiamo alcuni abituali frequentatori del salone che come lui amavano, come se fosse una propria creatura, la piazza che in precedenza, come ricorda il grande R.le Raimondo nei suoi "Itinerari torresi" (dicembre 1977), si chiamava Largo del Carmine, p.zza del Popolo, p.zza Garibaldi e p.zza Italo Balbo.
Rosario Raiola ("carrichiello"), V.zo Molinaro ("Vicienzo 'u chianchiere"), "Esilio l' aucellaro", "Ernesto 'u certo", il rag. Vzo Abbagnano, V.zo Garofalo ("Vicienzo 'u panettiere "), G.nni Russo ("Giuvanni 'u scarpaio"), G.ppe Rita ("Peppe 'i Liberina"), Ciro Magliulo ("Ciro 'u russ", nonché compare di cresima di Luigi), N.la Vitello ("Nicola funtana"), V.zo e M.le Garofano (stirpe "'a ciappetta"), il rag. S.re Vitello, A.llo Sammarco ("Aniello casatiello) ed altri.
 "Gigino" a 38 anni si unirà in matrimonio con Assunta Vitello (30.10.1922 - Torre del Greco -16.02.2005). Fu per caso che i due si incontrarono; era il periodo in cui il nostro "figaro" era sotto le armi, arruolato nel reggimento "Genova cavalleria" in quel di Roma; qui incontrò un certo Umberto Vitello, nativo di Torre. Questi, lamentandosi di avere un certo timore per i cavalli, pregò "Gigino", in attesa di licenza, di recarsi presso la propria abitazione e di contattare i genitori che svolgevano l'attività di coloni nel podere, ubicato in zona Cappella Nuova ("'ncopp 'u Monte"), e di farli rivolgere al proprietario terriero affinché si attivasse per farlo trasferire altrove, purché lontano dai cavalli... In detta occasione, incontrò Assunta e fra i due si instaurò un immediato rapporto sentimentale che li portò alle nozze nel 1950. Dalla loro unione sono nati Gaetana, ex dipendente dell'O.n.p.i. (Opera Nazionale Pensionati d'Italia), e Gioacchino, conosciuto nella nostra città come riparatore di elettrodomestici.
Era il periodo di guerra, l'ultimo conflitto mondiale che sconvolse il mondo... Torre fu traumatizzata da violenti bombardamenti aerei; da registrare quello notturno di via Purgatorio, p.zza L. Palomba, via XX Settembre ed oltre, avvenuto alla vigilia di Pasqua del '43. Poi l'armistizio dell'8 settembre dello stesso anno, la venuta degli alleati, i soldati italiani impegnati su vari fronti o internati in Germania, l'eruzione del Vesuvio (marzo 1944) con le "allied troops" in fuga.
Durante la permanenza degli alleati a Torre, accadde che un ufficiale americano entrò nel locale di Luigi, attratto dal profumo di salsa coi pomodori, proveniente dal retrobottega; al che, mentre la moglie era impegnata ai fornelli, il militare a "stelle e strisce" volle e pretese che una scatola di carne (in sua dotazione; made in U.S.A.) fosse in esso versato... e così fu! La signora Assunta, inoltre, ricorda quei giorni in cui i tedeschi, nostri ex camerati, erano impegnati sulla via della ritirata; dalle sue parti, essi razziavano tutto ciò che trovavano (cibo, animali, ecc.).
L'esistenza terrena di Luigi Rollato, gran lavoratore, buon marito ed ottimo padre, è stata costellata, dall'alto del suo animo sensibile, non solo da grandi cose, ma soprattutto dai piccoli avvenimenti e particolari situazioni del "suo" luogo natio, della piazza e della casa in cui abitava. Si dilettava in manoscritti, rendendo protagonisti gli amici, conoscenti, moglie, figli e semplici ed anonimi passanti... A ciò si aggiunge il piacevole diletto, condiviso con altri amici e coetanei, fra cui A.nio Liguori ("'Tatonno 'u pittore"), V.zo De Simone e V.zo Cardone ("maestro di casa" a bordo dei traghetti delle FFSS.), di composizione (con tanto di copione), riportate sul palcoscenico del glorioso e mitico teatro "Garibaldi", ove si interpretavano, con improvvisate scenografie, quelle condizioni di vita reale, vissuta dagli abitanti torresi in quel periodo del dopoguerra. Un neo realismo nostrano...
Egli, persona modesta e per nulla appariscente, con un "credo" personale di vera umiltà e sensibilità, non ci teneva a far apparire i suoi scritti, romanzi, riassunti e poesie, come opere di particolare rilevanza; preferiva non "sponso-rizzare" il suo prodotto... "Gigino", in seguito, ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive, quali: "Radio Torre del Greco" e 'Tele Torre" con manoscritti e poesie, denominandoli "Fatti e fantasie", ottenendo un notevole gradimento di:colto e di apprezzamenti del suo operato, collaborando con la prof.ssa G.nna

Ascione, Mario Vitello ex Direttore della B.C.P., C. Vitello (ex segretario dell'Ist.Statale d'Arte) e Pier Luigi Ortiero (fra i fondatori, insieme al fratello Ciro, dell'emittente locale radio "Torre del Greco").Il caro e cordiale Luigi Rollato, altriménti conosciuto come "Gigino 'u barbiere" si spegne nella sua abitazione, sita in quella piazza che ha sempre decantata il giorno 08.03.1995 all'età di 81 anni, lasciando un vuoto incolmabile ai suoi cari ed un indelebile ricordo a quanti avevano fatto la sua conoscenza, apprezzandone le doti professionali e caratteriali.
Un sentito ringraziamento lo esterniamo al figlio Gioacchino (classe 1957), grazie al quale è stato possibile trascrivere lo spaccato di vita del suo amatissimo padre, un uomo che è appartenuto al suo tempo, un tempo sempre foriero di consigli ed insegnamenti... Per ricordarlo alla semplice maniera di come ha condotto la sua vita, citiamo alcuni versi delle sue ultime impressioni: 

"L'ultima"
Colui che, per beffa, poeta fu chiamato
Iddio presso di sé lo ha chiamato
E senza protestare è andato via
Lasciando a voi tutta l'ironia
che spesso avete fatto
Alla persona mia
Vi ringrazio per tutti quei momenti
Che siamo stati felici in compagnia.

Luigi Rollato, (alias "G.U.B")