Gigino Saltarelli
di Peppe D'Urzo
Nel mondo del pallone,
nella nostra città, abbiamo avuto bravi giocatori, che per una ragione
o l'altra, non sono riusciti, dea bendata permettendo, ad arrivare in
quel mondo infinito del calcio che conta. Fra questi vogliamo rendere
omaggio a Luigi Gentile, detto: "Gigino Saltarelli", nato a Torre del
Greco il 10.01.1936, da Raimondo, marittimo (carpentiere in legno) e
Iolanda Pandolfi, casalinga. Luigi fu così etichettato poiché quando
giocava a calcio era un tipo agile, elastico, veloce, saltava bene di
testa, riusciva a stoppare la palla "by air" e crossare con assist
precisi per i compagni nelle aree di rigore avversarie. Originario di
via Gaetano De Bottis ("'U vico 'a croce").
I suoi ricordi vanno a quand'era ragazzo ed alla sua famiglia (4
fratelli ed una sorella, purtroppo deceduta). Frequentò le scuole
elementari "N. Sauro" in Via Circonvallazione. Poi, con gli occhi di un
fanciullo di allora, rievoca i momenti bui dell'ultima e tremenda guerra
mondiale. Tanti gli stridenti allarmi antiaerei per le innumerevoli
bombe che cadevano giù. Il ricovero nel sottostante giardino del palazzo
ove abitava Crescenzo Mazza, divenuto in seguito uomo politico della
Repubblica, in Via G. De Bottis. I rastrellamenti dei soldati del Reich
con camion pieni di uomini e giovani catturati in vari punti della città.
Il passaggio degli alleati "'ncopp 'a via nova". L'eruzione del Vesuvio
nel marzo del '44 e la lenta ripresa del dopoguerra.
I primi calci cominciano sui campetti all'aperto: fuori la chiesa della
SS. Annunziata, via Comizi ("'U cappellone"), via Martiri d'Africa sotto
il ponte ("'U camp 'i scarola") e altri. Era così innamorato della sfera
di gomma che, quando si buttava nella mischia, si dice che "camminava
sul pallone". Indossa la casacca della Resurgo (giovanili e I e II
divisione) dell'Associazione cattolica attigua alla chiesa di S. Maria
del Pianto in via Purgatorio. Poi passa, grazie all'interessamento di
Raffaele Speranza, detto "Rafele paraculo", portiere dell'Audace, al
Giugliano (promozione) ed infine approda alla Viribus Unitis in quel di
Somma Vesuviana. Il suo ruolo è stato sempre quello di ala sinistra.
A 37
anni pone fine alla sua carriera calcistica, continuando, però, a tirar
calci nella squadra PT.
(Transiti di Napoli-Ferrovia corrispondenza). Entra nelle Poste nel 1963
come fattorino telegrafico, in pensione dal 1993 come operatore di
esercizio. Con i postali effettua vari campionati e tornei, unitamente a
Franco Villa (nato a Napoli il 20.10.1941, "mister" della Turris in C/2
nelle stagioni: '87/88 e '91/92), allenatore-giocatore, Pasquale Lucignano (vecchia gloria della Turris), Raffaele Gatta, ed altri.
Cominciano le ricordevoli "notes" calcistiche di gioventù.
In un
incontro della Resurgo contro il Flos Carmeli a Sorrento, terminato 2/1
per i torresi, il goal della vittoria fu realizzato da "Saltarelli", il
quale, dopo alcuni dribblings, indirizzò fra un nugolo di gambe, il
pallone con un preciso rasoterra in un angolino della porta senza che il
portiere avversario vi potesse arrivare. Ai tempi pionieristici
della Resurgo frequentava l'Associazione Cattolica "San Francesco
d'Assisi", ove oltre al calcio, si svolgevano altre attività: ping-pong,
bigliardino, gioco delle pulci, gare per il più bel presepe, gite
turistiche e non poteva mancare la partecipazione alla Santa Messa,
per la gioia dei tanti genitori, sicuri di una "vita sana in corpore
sano" dei loro figli.
A tal proposito Luigi ricorda sua madre che era preoccupata e non voleva
che egli giocasse a calcio, i timori di allora. Nel 1956 il Giugliano
fece una trasferta in Molise; il campo era innevato, ma si giocò lo
stesso. Gigino che sembrava volare in campo, fece una magnifica figura
segnando un paio di reti. A fine gara fu complimentato da tutti ed il
presidente della squadra avversaria lo voleva acquistare a tutti i
costi, ma non se ne fece nulla. |
Le foto: Luigi Gentile
("Saltarelli") con la Resurgo (1953/54); con la maglia dell'Ufficio P.T."Transito"
(VII Torneo di calcio "Casina Sportiva" luglio 1969) in azione (il primo a
sinistra) ed in formazione.
Altra gara da incorniciare contro la Scafatese a Scafati (SA). Gara amichevole di una
rappresentativa torrese. Gran partita combattuta, da 30 metri circa colse il
palo in pieno. Era considerato un terrore per i portieri. Spesso segnava
direttamente su calcio d'angolo. Ebbe anche una breve esperienza da
allenatore in una squadra di promozione (neo promossa) in terra laziale
vicino Roma. Un collega delle Poste lo convinse ad accettare. Fu ben
apprezzato per la sua esperienza e gli innovativi metodi di allenamento, ma
in panchina vi andò per poche partite. Coniugato nel 1965 con Giuseppa Vitello, tre figli (due femmine ed un maschio). Vive in via Lamaria
75, pacifico luogo di pace e di ossigenante verde. Ecco descritta la vita di
Gigino: una vita da vero atleta con enormi sacrifici. Conserva l'asciutto
fisico da giovane anche se oggi si ritrova una chioma dì capelli bianchi. E'
in grado, grazie ancora all'elasticità di movimento, di effettuare vari
esercizi ginnici e a curvarsi con sorprendente facilità.
Amico di Isidoro Sorrentino (ex centrocampista, allenatore e dirigente),
Gigino Favoloso, V. Della Monica, Riitano, Liguoro, Ganeri, ecc. coi quali ha
disputato tante gagliarde partite con la maglia della gloriosa Resurgo del
presidente Guglielmo Pandolfi, coadiuvato dal segretario Vito Langella e dal
tuttofare Agostino Raiola. Tutti lo stimavano ed in tono scherzoso gli
dicevano che aveva le ali ai piedi e per fermarlo ci volevano le catene. Mai
tifoso nel vero senso della parola di qualche squadra in particolare, ma
sportivo ed estimatore del buon calcio. Sugli ultimi campionati mondiali in
Giappone e Korea, ha osservato che, nonostante i "grandi nomi", il giuoco si
è livellato per tutte le squadre partecipanti. "Il calcio - afferma l'ex
ala sinistra - è stata la cosa più bella della mia vita. Avrei voluto
continuare e rimanere nell'ambiente per insegnarlo ai giovani, ma mia
madre..." |