Ricordo
di due Guardie Municipali:
di Peppe D'Urzo
Vincenzo Speranza e Giuseppe Miele, vogliamo qui ricordare, a mo' di
omaggio, le epiche figure di due guardie municipali di un tempo che fu e
che hanno fatto la storia del Corpo e della nostra città...
Il primo è
Vincenzo Speranza, nato a Torre del Greco il 25.04.1902 ed ivi deceduto
il 13.07.1974, da Raffaele e Noto Maria Maddalena; era coniugato con
Anna Nocera ('01.12.1914-01.11.1991). Originario di via Gaetano De
Bottis ("'U vico 'dda croce"), poi andò ad abitare al V.le Castelluccio
n. 23. In pensione con oltre quarantanni di onorato servizio; ricordato
come "Rent 'i oro". Guardia daziaria, poi guardia municipale
(denominazione cambiata in Vigili Urbani agli inizi degli anni trenta)
del nostro Comune.
Vigile accertatore della periferia (terre e campagne), la vasta zona
periferica di una volta; vi si recava, a volte non senza affanno, in
bicicletta, transitando in impervie strade e stradine sterrate e piene
di polvere; ben voluto da tutti quelli che lo conoscevano; quando si
presentava nelle coloniche abitazioni immerse in quel verde ancora
incontaminato per espletare il proprio delicato e difficile servizio,
qualche buontempone di "countryman" lo etichettava scherzosamente
come: "'U spione 'i campagna", poiché conosceva tutto di tutti.
Non vi erano
segreti per lui da via Montedoro a Cappella Bianchini, da Cappella Nuova ("'Ncopp
'u monte") a via Nazionale fino al Palazzone.
Ben stimato dai colleghi di lavoro ed
anche dal Comandante dei VV. UU. Dott. Errico De Gaetano (1906/1978) ai
tempi in cui la sede era ubicata in via D. Colamarino n. 47 ("'A
residenza"; attuale "Anny" abbigliamento). Effettuò anche servizio coi Regi Carabinieri al comando del M.llo Ciliberti; partecipò
all'arresto di un noto pregiudicato, da tempo ricercato dalle Forze
dell'Ordine, nei pressi della caserma dei CC. (in periferia) in via
Nazionale angolo Via Agnano.
Si unì in matrimonio con Anna Nocera, allora diciannovenne e "minorenne" con
l'intervento delle preposte Autorità fasciste; appassionato di
caccia; aveva due cani fidati che lo accompagnavano sempre nelle
battute venatorie; stendeva le reti per gli uccelli e gli piaceva
giocare a carte.
Il figlio Pietro (19.07.1935, Torre del Greco), coniugato con Teresa Produzione
(tre figli) ricorda il periodo della sua fanciullezza scolastica;
frequentava le scuole elementari alla "Nazario Sauro", ove nei saloni
del primo piano, vi era la mensa per i figli dei fascisti e dei
combattenti in guerra; a lui non spettava di sedersi a tavola, in
quanto figlio di Vigile Urbano. Pietro è stato militare in Marina
(leva di 26 mesi), imbarcando sull' "Aviere" e sull' "Alano" (moto
cannoniera); da giovane ha lavorato come incisore col padre del
compianto Carlo Parlati; elettricista con la Ditta Cesarano (luminarie,
ecc.) e marittimo (elettricista); pensionato dal 1990; vive con la
figlia nella quiete di via Cavallo coltivando l'orticello.
Il secondo vigile è Giuseppe Miele, meglio conosciuto come "Don
Peppino 'a
guardia". Era nato a Torre del Greco il 27.09.1913 ed ivi deceduto il
17.05.1977; il padre Aniello, di professione faceva il corallaro, e la
madre Giovannina Mazza apparteneva alla Mazza "dinasty",
commercianti di corallo e proprietari di "coralline". Da questa unione
nacquero, oltre a Giuseppe, altri due figli: Leonardo e Giovanni: quest'ultimo
prese i voti ed entrò in convento, diventando, in seguito, missionario e
svolse la sua opera umanitaria e religiosa in Africa; ritornato in
Italia, fu destinato in un convento presso la famosa montagna spaccata
in quel di Gaeta (LT), ove mori.
Giuseppe si unì in matrimonio con Maria Morra (1923), dalla quale ebbe
cinque figli: Aniello, deceduto pochi giorni dopo il parto; Leonilda
(1945) con negozio di articoli da regalo ("Gino e Lea") in via Falanga,
ora titolare col marito della Pizzeria "Carramba" in via Purgatorio;
Giovanni (1949), residente a Catanzaro; ex carabiniere (fu coinvolto e
ferito in uno scontro a fuoco); attualmente Direttore del locale
cimitero calabrese; Antonietta (1951), sposata con G.ppe Battaglia,
dipendente del Comune di Torre del Greco; Raffaele (1953), titolare
della pizzeria "Fontana" nell'omonima via ai civici 45/47, con
specialità "Pizza della nonna". La signora Maria, ottantenne, vive con
la figlia Leonilda ed è molto prodiga nel raccontare parecchi aneddoti e
"cuntarielli" di una Torre del Greco che, ahimé, non c'è più.
"Don
Peppino", sin da giovane, come molti torresi lavorava in proprio
aiutato dalla moglie e dai figli. Si recava alle Cento Fontane per la
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"lustrata"dell'oro rosso, rendendolo molto rilucente.
Persona molto distinta e riservata, ben conosciuto da molte persone che
di lui serbano un ottimo ricordo. Appassionato del presepe, ogni anno ne
realizzava uno diverso con una tecnica tutta sua, consistente di fogli
di giornali e carta con colla preparata da acqua e farina...
Abitava in via Fontana nel palazzo di proprietà Magliulo (ex
sindaco di Torre); cognato del noto attore teatrale e cinematografico: Nino
Besozzi (fratello della moglie). Militare nella Regia Marina nel 1934,
matricola n. 3604, Comune di Prima classe; imbarcato sulla R.N. "Giulio
Cesare"; richiamato nel 1940; imbarcato sulla R.N. "Gasperi". Entrato nei Corpo dei Vigili Urbani del comune di Torre del Greco in data
01.10.1952 con deliberazione n. 338 del 02.09.1952; sindaco dott. Francesco
Coscia (il compianto "Cicciotto"). Ha sempre espletato il proprio dovere con
la dovuta osservanza delle leggi dello Stato ed adempiendo ai doveri con la
scrupolosità richiesta in ogni dove nell'interesse dell'Amministrazione e
per il pubblico bene della collettività. |