Indice

I fratelli Guglielmo
e Luigi Tortora


di Peppe D'Urzo
  

Vogliamo ricordare, per ossequiosa ed onorevole memoria, i fratelli Guglielmo e Luigi Tortora, immaturamente scomparsi in mare per un fatale destino il 29.12.1981 a bordo della "Marina d'Equa", unitamente ad altri tre torresi e componenti che facevano parte dell'equipaggio di questa motonave, trascinata in un vortice di un mare inverosimilmente in tempesta...
Guglielmo era nato a Torre del Greco il 01.11.1950, da Francesco (1913/1986), ex contadino, militare in Marina, poi militarizzato; marittimo con la qualifica di fuochista; detto "Francesco mena paccher", e da Eleonora La Manna (1924/ 1991), casalinga, detta "'a signora rossa", per il colore dei capelli, sorella di Raffaele ("Rafele quinta luna"), commerciante-ambulante (1917/1993), noto e folkloristico personaggio locale; camerata della prima ora. Luigi era nato a Torre del Greco il 06.02.1957. Entrambi celibi e marittimi (mozzi marinai).
Famiglia originaria di via Monticelli n. 14, zona periferica della città; nove figli: Antonio, dipendente del nostro comune presso l'ufficio Anagrafe e stato civile, grazie al quale è stato possibile trascrivere questo commemorativo "articolo", Guglielmo, Luciano (anch'egli dipendente all'ufficio viabilità e segnaletica del Comune di Torre del Greco), Colomba, Annamaria, Giuseppe ("Peppino"), Ciro (1953/2006) che a 28 anni si trasferì a Porto Empedocle (AG) nel 1977, preferendo un altro lavoro (controllore di condotte con l'Agip), un lavoro a terra anche se lontano da casa, e Luigi.
I due marittimi, dopo la licenza della scuola media, lavoravano come muratori e poiché il lavoro scarseggiava, decisero di prendere la via del mare... Guglielmo espletò il servizio militare in Esercito a Firenze, Luigi esente. Erano bravissimi ragazzi in gamba ed onesti lavoratori. Alla fine degli anni '60 inizio '70 frequentavano il "Central Park" al c.so V. Emanuele, divertendosi al bigliardino e ai flippers. Il secondo suonava la batteria per divertimento e gli piaceva molto la musica. Erano anche appassionati di auto e moto, partecipando a qualche gara amatoriale. Guglielmo aveva una "500" rossa ed una moto (moto Morini) e Luigi una "112" bianca.
Il padre Francesco perse, durante la II guerra mondiale, una sorella che si chiamava Margherita, nubile, classe 1920, deceduta a 23 anni in seguito ad incursione aerea, avvenuta alle ore 11.00 del 15 settembre 1943, con altre sette persone, in via Lamaria nei pressi del largo della chiesa di Cappella Carotenuto. Poi, dopo i bombardamenti aerei con la gente del posto che cercava rifugio nelle grotte e caverne di campagna, seguirono i rastrellamenti dei soldati tedeschi e la venuta degli alleati; fra essi facevano un certo effetto i marocchini che mettevano in fuga le nostre donne...
Il nonno Antonio combatté la grande guerra del '15/18; era colono dalle parti di via Ruggiero ("'ncopp 'i tre vie") e la moglie Colomba Gargiulo era contadina. La madre Eleonora (il padre Guglielmo era maestro di musica sulle navi da crociera) pianse molto la perdita dei cari figli, un grande dolore l'accompagnò per il resto della sua vita. Mai smise di far ricercare i corpi dei diletti figlioli, scomparsi in mare, rivolgendosi ad esperti subacquei, ma dei corpi nemmeno una traccia... Li avrebbe tumulati in una nicchia a ricordo con le loro foto, al nostro cimitero; la richiesta, anche senza i resti mortali, purtroppo non fu mai concessa.
Negli uffici della società armatrice "Italmare" di Piano di Sorrento (Na), in quei terribili giorni della sciagura, Eleonora, affranta da un indicibile angoscia, non ce la fece più e scoppiò in un pianto dirotto: "Ho due figli sulla nave, poveri figli miei", gridò disperata. Nel santuario di San Giuseppe a Sant'Agnello (NA) vi è una lapide commemorativa che ricorda e riporta i nomi di tutti gli scomparsi. Essa così conclude: " ...Perché la luce della preghiera e della memoria resti viva in tutti quelli che li hanno amati e che da ora li contemplano felici nel porto di Dio".
La M/N “Marina di Equa” era una nave mercantile di 18.728 tonn. s. l., lunga 178 mt., iscritta al Compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia; di proprietà: “Italmare Shipping Company” con sede in V/le delle Rose, Piano di Sorrento (NA). Affondò, come riportano le cronache d’epoca, in navigazione a circa 280 km. a nord/ovest dal porto spagnolo di La Curuna dell’Atlantico (golfo di Guascogna), mentre infuriava una violenta tempesta, causa del disastro. In data: 29/12/1981 verso le ore 20,00 con trenta uomini a bordo.
Partita dal porto di Torre del Greco, diretta ad Anversa (Belgio) per riempire le stive di acciaio e raggiungere gli Stati Uniti d’America (Savannah del Nord Carolina e Houston in Texas). Il primo S.O.S. fu raccolto dalle guardie costiere britanniche di Falmouth e di Etel (Francia): “Falla nella stiva numero uno – diceva il disperato messaggio – imbarchiamo acqua. Rischiamo di affondare. Aiuto di elicottero e di navi vicine”. Un mercantile tedesco/orientale ed un’altra imbarcazione danese raccolsero S.O.S. e si diressero verso il luogo del disastro. Ma arrivarono troppo tardi, quando già la M/N “Marina d’Equa” stava affondando. Le condizioni metereologiche, veramente proibitive, rallentarono l’opera di soccorso, e, poco dopo arrivò l’annuncio che i trenta uomini della nave italiana erano dispersi; un modo per dire che di loro non c’era più

traccia e che non si sapeva se e quando sarebbero potuti essere recuperati. Corre l’obbligo di ricordare gli altri torresi deceduti oltre a Guglielmo e Luigi Tortora.
Massa Michele, nato a Torre del Greco il 05/05/1927, da Raimondo e Cardinali M. Immacolata; due figli: Immacolata e Michele; coniugato con Germano Lidia (che all’epoca aveva 23 anni ed era biologa, e un figlio, Raimondo (“Dino”), diciassettenne e studente al Liceo Scientifico (attualmente musicista jazz). Abitava in via Felice Romano n. 27; Ufficiale di coperta (Comandante).
Michele perì a 55 anni. Dopo le scuole all’Ist. Nautico, marittimo da più di trenta anni, con notevole esperienza; era bravissimo e molto stimato. Iniziò con la società “Lauro” sulle grandi petroliere. Dopo un incidente con operazione ad una gamba, riuscì ad imbarcare sulla “Marina di Equa”. Fu, purtroppo, il suo primo ed ultimo imbarco… Persona a modo, lavoro e famiglia; leggeva molto; tipo tranquillo e mite di carattere.
Polese Salvatore, nato a Torre del Greco il 02/10/1939, da Lorenzo e Sequino Giovanna; coniugato con Vitiello Anna (anno del matrimonio: 1971); aveva due figlioletti; abitava in via Lamaria n. 59; aveva 43 anni; radiotelegrafista.
Palomba Raffaele, nato a Torre del Greco il 02/01/1954, da Vincenzo e Di Capua Rosa; si unì in matrimonio nel 1979 con Gaudino Anna; abitava in via Circonvallazione n. 153; aveva 27 anni, marinaio.
Concludiamo con la preghiera del naufrago a ricordo di quei trenta uomini e di quanti hanno, nel corso del tempo, perso la vita in mare: “Siamo già semi sommersi sotto la vasta distesa di un mare in tempesta, gonfio di onde minacciose, e dovunque ci volgiamo non scorgiamo possibilità di salvezza. Cade su di noi il buio della notte, da sud si leva un vortice che impazza contro di noi: l’imbarcazione sconquassa, ahimè, più non regge la furia dei venti. Non ci sono stelle che brillano lassù, tutto parla di morte. L’ampia distesa echeggia del pauroso, cupo rimbombo dei flutti. Ma tu, Madre che hai pietà delle sofferenze di noi mortali, tu, fulgida stella del mare e di quel cielo che è nostro, tu, Vergine buona, calma con un tuo gesto le tremende tempeste del mare, perché non ci trascini via nelle sue acque un vortice, aggredendoci con la sua violenza. Amen – Paolo Portarelli; S. J. 1958”.
Sono trascorsi 26 anni da quel 29 dicembre 1981, quando la motonave “Marina d’Equa” si inabissava in quel tempestoso golfo di Guascogna con il suo preziosissimo carico di vite umane, il cui equipaggio era composto da 30 uomini, figli delle nostre contrade marine meridionali…