Luca Pepe e la passione
per il modellismo
di Peppe D'Urzo
Lo si può ben definire un vero cultore del modellismo con relativa
abilità manuale e notevole approfondimento storico. Con queste doti
peculiari, introduciamo nello spazio dei "Personagges" torresi: Luca
Tito Pepe, nato a Napoli il 31.12.1950, da Salvatore (1925/2003),
macellaio, e da Maria Vincenza Marrazzo (1928), casalinga;
affettuosamente e simpaticamente chiamato con un defilippiano
diminutivo e cioè "Lucariello". Originario di via Piscopia, prima della
storica salumeria di "Biasiello", ove vive attualmente.
Il padre
Salvatore era titolare di macelleria nel 1935 in via Piscopia n. 91
(attuale macelleria Pellegrino, detto "Vicienzo 'i zicchitella") poi, in
via XX Settembre (di fronte a Di Lecce alimentari), in p.zza Luigi
Palomba angolo chiesa del Carmine (attuale macelleria "Tonino") ed
infine, polleria in via Teatro (al presente macelleria Pastore);
l'attività terminò nel 1991.
Salvatore nell'ottobre del 1946 partì per il servizio militare in
Marina; rimase per poco tempo a Taranto e fu congedato per sostegno di
famiglia. Luca, attraverso i ricordi dei suoi familiari, rimembra che
v'era un ricovero antiaereo in p.zza L. Palomba sotto il mitico bar "Filippiello";
caddero, inoltre, bombe al primo vico Trotti nel 1944, causando rovine
ad un ala del fabbricato e la morte di alcune persone.
Con la venuta degli alleati nella nostra città, accadde un fatto
alquanto insolito al nonno materno di Luca, Aniello Marrazzo, abitante in
una piccola casa al 1° vico Trotti, marittimo (marinaio) sui velieri. Fu
preso erroneamente dagli inglesi sul porto, mentre si recava al lavoro,
e scambiato per un'altra persona (probabilmente una spia), fu malmenato
in modo ben visibile al che fu accompagnato a casa dai soldati di Sua
Maestà con le dovute scuse ai congiunti. Luca è dipendente comunale
dal dicembre del 1979, in qualità di impiegato, ex marittimo
(elettricista) con varie società, tra cui, l'ultima, la "Tirrenia";
diplomato all'Ipam (attuale "Cristoforo Colombo"); coniugato con
Giovanna Ciliberto, ha tre figli, due maschi ed una femmina. Militare in
Marina come elettricista per la ferma di 24 mesi; sportivo al massimo,
ma non tifoso; capace di fare un po' di tutto, in special modo lavoretti
casalinghi; non ha ostacoli nell'attività artigianale.
Gli piace il ciclismo e possiede una bici del tipo artigianale "Marzano",
da qualche tempo a deposito. Iscritto all'Associazione Carabinieri
"Rodolfo Erriquez" in via Circonvallazione come socio simpatizzante.
Egli, sin da ragazzo, ha avuto la passione creativa nel costruire
modelli di vario genere (navi, treni, ecc.); dagli inizi degli anni '90,
dopo varie richieste da parte di addetti ai lavori, fu coinvolto nella
creazione di oggettistica presepiale (in particolar modo del '700) del
tipo carretti, botti, secchielli, tini, coltelli, pipe e bastoni, banco
per pescivendolo, fruttivendolo, formaggi, macellaio, falegname,
arrotino, fornacelle, tostatore per caffè, carrocci ambulanti, scogli presepiali, ambienti di cucine ed osterie. Ha partecipato a varie
manifestazioni locali e nazionali ricevendo |
numerosi riconoscimenti da esperte e valide giurie del ramo. Ricordiamo
un primo premio con un modello intitolato: "Barca da pesca tipo torrese" alla Mostra Nazionale
Ferroviaria Artigianato e
Modellismo-Museo Nazionale Ferroviario, Napoli - Pietrarsa, 16/27
ottobre 1988. Si è distinto nella costruzione di una motovedetta
dei Carabinieri, esponendola allo stand della Festa del Mare nel 2002 al
porto di Torre del Greco.
Con il Cap. Ciro Iacomino, titolare di negozio
di modellismo in via Roma, ha presentato diversi plastici di aerei,
treni, scafi, in varie località, fra cui villa "Campolieto" in Ercolano.
In occasione delle festività natalizie, ha avuto diversi inviti a
partecipare a mostre e concorsi. Fra i modelli a lui più cari: una
locomotiva (in scala appropriata) a vapore di Richard Trevithick del 1804,
inventore inglese, detto: "L'inventore poco perseverante"; gli attrezzi di
una volta per la lavorazione del corallo e del cammeo; una barca a vela
napoletana per la pesca (secondo premio ex aequo a villa "Campolieto"); una
"corallina" per la pesca del corallo ed un banchetto da calzolaio (esposto
nel negozio di scarpe "Almida" in via Roma.
"Lucariello" è un bravo artista;
completamente autodidatta; crea e costruisce modelli, dopo accurati studi
storici, con materiale riciclato, reperito un po' dovunque.
"La
passione, egli afferma, con fiero orgoglio, mi è nata spontanea.
La creatività ti dà una grande e profonda carica interna; l'opera compiuta,
vista ed analizzata da varie angolature, ti porta ad immaginare e possedere
in piccolo ciò che è la realtà...". Il suo "soul" è quello di autocostruire
in un piacevole trasporto che ti fa diventare un tuttuno con ciò che si è
creato. In un servizio dal titolo "L'arte del presepe a Torre del Greco",
apparso su "l' informatorre" (n. 21/22) del 1996, Luca così esprimeva: "Mi
ispiro alla tradizione napoletana, ma devo riconoscere che personalmente
preferirei concepire la rappresentazione della Natività in modo differente,
cercando cioè di rispecchiare maggiormente la realtà storica di duemila anni
fa". Il figlio Gennaro di 27 anni ha ereditato l'attività paterna; ha
costruito, infatti, una macchina a scoppio ed ora sta ultimando un biplano
italiano, anch'esso a motore a scoppio.
Infine, rivolgendosi ai giovani,
manda loro, un accorato messaggio, invitandoli ad impegnarsi nello studio e
nella ricerca di materiali vari, per poter, poi, dedicarsi con passione e
volontà nella creazione e costruzione di vari soggetti, ovviamente in
"miniatura". |