"Malatoni del
pallone"
di Peppe D'Urzo
Anche le storie sportive coi suoi eterogenei e a volte variopinti
personaggi che gravitano intorno alla prima squadra cittadina, la
gloriosa Turris, fanno parte del patrimonio della città. Un reminiscente
omaggio va a tutti coloro che hanno amato la Turris e ne hanno fatto
quasi una ragione di vita. Una fede che è sempre viva...
Nella foto si
riconoscono: Ciro (detto: "Sbutecone"), Rino Serpe ("Capacotta'), A.
Silvestre ("Menecone'), Stefano, G. Coto e V. Garofalo; stadio comunale
di Arezzo, domenica 2 marzo 1980, Arezzo-Turris: 0-0.
Fra i tanti episodi a seguito della compagine "corallina", ne segnaliamo
alcuni molto significativi in cui emerge in modo rimarchevole l'amore
per la propria squadra di calcio. Chi non ricorda il supertifoso
Serafino (un robustone al di fuori della norma) che le domeniche
pomeridiane le trascorreva sugli spalti a tifare per le squadre che
"ben" lo accoglievano. Venne anche a Torre per interessamento di qualche
dirigente e fu ospite di alcuni supporters (fra cui S. Longobardi che
materialmente lo sostenne con ...pantagrueliche mangiate), che gli
fecero assistere a due gare interne (18^ e l9^) nella stagione
calcistica '78/79 (serie C1/"B") e cioè Turris-Chieti 2-1 (domenica 4
febbraio 1979) e Turris-Pisa 0-0 (domenica 11 febbraio 1979). Con il
vetusto "A. Liguori" stracolmo in ogni ordine di posto! Serafino portò
un po' di gaia vivacità e non guastò.
Clima calcistico: stagione '93/94: la Turrris è chiamata nella penultima
giornata (33^) di campionato a raccolta con tutta la tifoseria alla
sfida col Sora per un "posto al sole" (la conquista della seconda piazza
in C/I). Dovrà recarsi nella cìttadina ciociara per giocarsi 90'
determinanti ai fini della promozione finale. Alcuni amici, durante il
mercoledì precedente la gara, verso le ore 16 in un caldo pomeriggio di
inizio estate, sono riuniti a "Capo Torre" a discutere delle alterne
vicende del campionato e di questa importante e vitale partita. Erano
Vincenzo Garofalo (detto "Enzo Budda"), il figlio Aniello, Vincenzo
Raiola col figlio Ciro, Salvatore Passarelli e Gennaro Vanacore (detto
"Italo Cucci"). Così su due piedi e su balzana proposta di qualcuno, in
modo spontaneo ed estemporaneo nasce l'idea di recarsi a Sora a vedere
lo stadio e a tastare un po' l'ambiente locale.
Il tempo di organizzarsi e dopo circa due ore d'auto arrivano nei pressi
dello stadio "Sferracavallo" della cittadina laziale, prossimo teatro
della "battaglia" domenicale fra i "bianconeri" del Sora e i "rossi"
della Turris; qui, sotto mentite spoglie e con navigato mestiere, tipico
delle virtù della gente partenopea, si recano, benevolmente accolti dai
custodi, nello stadio per un accurato sopralluogo. Il tutto avviene con
consumata esperienza ma con tanta eccitazione ed emozione. Dopo essersi
allontanati, al buon Gennaro venne l'idea di recarsi nella sede della
società ospitante per l'eventuale acquisto dei biglietti. Non si riuscì
a trovarne uno né in sede né in altri ritrovi e rivendite.
l temerari amici, allora, decisero di far ritorno a casa. Prima di
mettersi in macchina, Vincenzo entrò in un bar-pasticceria a comprare
qualcosa per il figlio mentre gli altri aspettavano fuori;
improvvisamente il cugino entrò nel locale riferendo di essere inseguito
da un gruppo di tifosi locali che volevano per forza di cose passare
alle "vie di fatto". Vincenzo, vista la situazione che poteva
degenerare, si adoperò |
immediatamente a chiamare le forse dell'ordine che dopo poco arrivarono
e scortarono i malcapitati sino all'uscita
del paese. Cose da pazzi! Una sfida nella
sfida... Questo episodio a distanza di tempo, raccontato dai protagonisti,
può anche far sorridere, ma alcuni momenti di allora furono alquanto
drammatici.
Cosa si fa per la Turris. Per la cronaca il match terminò 1-1 (63' Luiso, 70'
Fida su rigore; arbitro Farina di Novi Ligure; Spett.: 3000); la gara fu
avvincente e combattuta in una splendida cornice di pubblico. Numerosi i
tifosi "corallini" che invasero Sora. In seguito, ahimè, con lo spareggio di Perugia, tutti ricordano come andò a finire.
Annata calcistica '97/98. Siamo in tempo di ripescaggio, con la Turris altre
squadre sperano in un miracolo, per Torre del Greco sarebbe il secondo. La Lega
di serie C alle decisioni finali... In una domenica di fine luglio, i "soliti
ignoti" e cioè Vincenzo, il figlio e Salvatore, unitamente a Giuseppe Vitiello
("Peppe Stecchino"), il figlio Pasquale e Peppe Onzo decidono di
recarsi nella capitale sotto il "palazzo" per conoscere, con qualche ora di
anticipo, il destino calcistico della Turris. Arrivano a Roma verso le 18.
Parcheggiata l'auto, si avviano all'indirizzo della meta agognata.
Qui vi trovano i Presidenti del Cerignola e del Potenza, anch'essi
trepidanti per le sorti delle rispettive squadre. Era presto ed i nostri
tifosi decisero di andare in qualche bar a rinfrescarsi. Roma era deserta ed
avvolta in un afoso caldo. Il cammino fu lungo e "Stecchino" che indossava
un nuovo paio di scarpe che gli dolevano se le tolse. Per lui cominciò la
"via scaveza" in quel di Roma; fecero ritorno alla sede del "palazzo" e vi
trovarono altre persone, tifosi ed addetti ai lavori, che attendevano con
ansia gli eventi. Verso le 19.30 si fermò davanti all'ingresso una mercedes
scura da cui scese il presidente Antonio Matarrese, che si accingeva a
salire in quello stabile dove si dovevano decidere i destini di diversi "clubs"
calcistici.
Alle 20.30 circa il Presidente uscì, e fu allora che con un'improvvisa
apparizione e consumata esperienza, il coriaceo e folkloristico Salvatore,
facendo appello a tutte le sue risorse, gli si avvicinò e stringendo la mano
a Matarrese, esordi: "Presidente!!!... Passarelli di Torre del Greco!!!".
Matarrese fu simpaticamente sorpreso e con un sincero sorriso di circostanza
fece ben intendere che la Turris era stata ripescata e che avrebbe
disputato per il '97/98 la Cl.
La gioia fu tanta e si potete scorgere
qualche lacrima.
Questi "eroici" atti di personaggi altrettanto "eroici" vanno ad aggiungersi
alle tantissime storie che hanno giubilato la mitica Turris, sempre amata
dai suoi tifosi e sportivi. |