Indice

Il mare, i bozzelli
e... gli orologi


di Peppe D'Urzo
  

Storie di antichi mestieri, mestieri legati al mare, immensa fonte di vita che ha sempre dato lavoro a tanti. Il profumo di salsedine spesso impregnato in quel vento di mare che avvolse la nostra cittadina rivierasca, sprigiona gli "aromi" del passato. E qui si ricordano i tanti cantieri navali che popolavano la zona del porto, vi lavoravano uomini che amavano il proprio mestiere, che dava loro tante soddisfazioni. Falegnami, segatori, maestri d'ascia, maestri del sottile, carpentieri, calafati ed altri: ecco i veri protagonisti di quella attività cantieristica che ancora oggi è all'avanguardia. Fra i titolari di cantiere, ricordiamo la figura di Giuseppe Amato, esperto calafato (da calafatare che significa "chiudere con stoppa e catrami le fessure nelle commettiture - commenti - dei fasciame esterno delle navi in legno, per impedire infiltrazioni d'acqua), ritratto in questa foto d'epoca, detto "Bauzziello" (da bozzello: carrucola con una o più puleggia).
Lo stabilimento marino era ubicato invia Calastro, prima del Lido "La Scala": qui si costruivano barche tipo "coralline" e "spugnare". Uomo di grande fede, era solito ascoltare la Santa Messa nella Basilica di Santa Croce. Deceduto nel 1961.
Il figlio adottivo, Giovanni Dottrina (Napoli, 1910; Torre del Greco, 1993), sin da ragazzo, attratto dal fantastico mondo del mare, dagli scafi, chiglie, poppe e prue, ha lavorato col padre nel cantiere, carpendo ed imparando i segreti del mestiere. E' poi diventato Capitano di piccolo cabotaggio (con patente di padrone marittimo n. 12 del 16 agosto 1945). Ha servito la patria, prestando servizio militare in Marina. Richiamato nel 1943/44 e prigioniero di guerra, col mare nel sangue ed inebriato dalla vita marinara, ha navigato per una vita con varie società ed ha terminato l'attività, come marinaio, per la "Tirrenia", ricevendo la medaglia d'oro di lunga navigazione di primo grado, rilasciata dal Ministero Marina Mercantile (Roma - matricola n. 19225, in data 16 gennaio 1973).
Il "final scene" della sua vita l'ha totalmente dedicato all'affetto dei suoi cari e a giocare un po' a carte (per dilettevole passatempo) su qualche circoletto di pensionati marittimi o affini. Dalla felice unione matrimoniale con Carmela Gervasio, vivente (detta "'A mattoglia"), ex merciaia a metà di via Cimaglia, sono nati Giuseppe (pensionato marittimo), Roberto (orologiaio, quasi in pensione), Lucia (ex titolare di merceria all'inizio di via Ignazio Sorrentino), Titina, Anna, Lina, Raimondo (vigile urbano) e Ciretta. Fra essi, particolare menzione va a Roberto, poliedrico, gradevole ed affabile personaggio di un mondo ancora incontaminato. Da ricordare anche Giuseppe, ex calciatore, bravo portiere; ha iniziato nella "Stella del Mare" (della zona di Portosalvo) negli anni '50.
Il buon Roberto fu soprannominato "'A lacerta" e fu così etichettato da Michele De Luca (detto "'A quaglia", perchè da giovane ha sempre ben imitato il verso di questo pennuto), stimato commerciante di corallo, ex vice e poi presidente della Turris negli anni buoni del calcio di casa nostra.
Ha fatto un po' di tutto, esibendosi in varie attività lavorative: bravo incisore di cammei (ha studiato all'Istituto Statale d'Arte in piazza Luigi Palomba, allievo del maestro Bresciani), abile elettricista-idraulico, milite esente, ex

          
            

giocatore del "De Nicola" (spesso ha sostituito il centravanti Iovinelli, detto "Ciuccill" da Churchill). Nel 1970 frequenta con passione e dedizione un corso professionale di orologeria: si diploma con notevole merito. Trova lavoro a Napoli in un grande negozio di orologi. "Stregato" dal meccanico tic-tac e  spinto da un emozionante impulso, apre il suo piccolo "laboratorio" a Torre nel 1978 alla seconda traversa Salvator Noto n. 12. Ha partecipato a varie mostre, esponendo i suoi pezzi, orologi antichi, ricevendo molti attestati e targhe. Frequenta il circolo artistico "Nicolas De Corsi" (artista-pittore, insegnante all'Istituto d'Arte, detto "Il professore", deceduto nel 1954, definito il mago del paesaggio partenopeo ed il cantore dell'azzurro e del sole di Napoli) in via Beato Vincenzo Romano n. 39.
Questo club che organizza (come il "Morelli") tornei e mostre, fondato, nel 1985, conta circa 50 soci: Presidente Onorario P. Agozzino; Presidente N. Reitano; Vicepresidente A. Cozzolino; Segretario G. Marrazzo (figlio di "Gianni all right", ex cantoniere); Tesoriere R. Dottrina; Pubbliche relazioni V. Vannuccini (detto "'U garbatore").
Altri soci e frequentatori sono "Tonino 'u campione" (bravo a biliardo) e "'u cinese" (tagliatore di conchiglie). Frequenti anche i pranzetti presso "Il Club" al Vesuvio, "Palatone", ex "Siesta".
"'A lacerta", che da poco ha smesso di portare all'occhio quella lente d'ingrandimento (indispensabile mezzo tecnico), ha lasciato il negozio al suo "erede", Vittorio Savastano, instancabile allievo. Quest'artigiano degli orologi, discreto giocatore di biliardo, ha l'hobby (sin da bambino) della pesca. Si esibisce con canne da lancio e a bastone, spesso deve far visita e rendere omaggio al mare, recandosi sulle banchine del porto ad osservare e scrutare i movimenti, le correnti ed il cosiddetto "punto di mare". Ma il pezzo forte è il locale dove finora ha lavorato.
Vanta una vasta clientela, proveniente anche da fuori Torre. Nel retrobottega vi è una piccola cucina (da lui definita "La seconda bettola"). Spesso vi ha organizzato tavolate con amici e gente bisognosa. Il cuoco è il bravo Giuseppe Damiato, ex marittimo, addetto ai pontoni, tifosissimo del Napoli. Da menzionare inoltre, il caro e compianto Mario Carbone (ex velocissima ala del "De Nicola"), addetto ai pendoli e alle sveglie. In questo " watchmaker's", luogo d'incontro di clienti abituali e non, amici e passanti, v'è un po' di storia di Torre del Greco, poiché vi si riportano tanti fatti e fatterelli della zona del mercato di via Falanga, via Teatro e traverse.
Quindi l'orologiaio è come il barbiere: sa, suo malgrado, gli avvenimenti che accadono intorno a lui ed è, come le circostanze e le esigenze della vita richiedono, un fedele scrigno di segreti.