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La famiglia Russo,
alias 'i marmulari"

di Peppe D'Urzo

Originari di Nola, con discendenti clericali (cardinali), conosciuti da sempre nella nostra città come "i marmulari". Si risale anche ad un Pasquale Russo, uff.le garibaldino, tipo abbastanza atletico, prestante, con un bel paio di baffi d'Epoca; si aggregò alle "camicie Rosse" di Giuseppe Garibaldi in Calabria, partecipando a diverse azioni belliche. Venne a Torre, proveniente da Napoli (quartiere Sanità) per allargare la propria attività nel campo dei marmi; bravo artigiano, artista, scultore, tagliatore di blocchi di marmo e lastre di lava vulcanica con speciali telai. Appassionato di cavalli, passione che trasmise al figlio Giovanni, Pasquale fu pregno di rispetto e riguardo per i deboli e contrario alle cose ingiuste; una volta bisticciò, usando la "clavascia" (frustino di nerbo di bue), per difendere un malcapitato di un aggressione
Il figlio Giovanni, deceduto nel 1955 a 64 anni, ereditò attività lavorativa (marmi cimiteriali) con locali in via San Giuseppe alle Paludi (nelle terre " 'dda 'Cardinale", di fronte "'U ponte'i Gildarella"), vico del Pozzo n. 10, via XX Settembre n. 35 e di nuovo in via San Giuseppe alle Paludi n. 109 dal 1983.
Coniugato con Anna Balzano; figli: Giuseppe (1922/1992), nato ad Ercolano, ma da sempre a Torre del Greco; Pasquale (1924/'89); Antonino (1927/1975), detto "Mario"; Rachele, deceduta nel 1938 all'età di nove anni; Mariano, deceduto nel 1927 ad un anno e quattro resi; Emilia, vivente e coniugata con Giuseppe Borriello (pensionato marittimo).
Di Giovanni è rimasto un busto in gesso, costruito dai figli dopo la sua morte, che si trova nello studio del nipote Mario in via San Giuseppe alle Paludi n. 109.
La sorella di Mast'Antonio "'u marmularo" con locale al 2° vico Trotti dice: Giuseppe rispecchiava un po' il padre; persona elegante, sempre con cravatta, somigliante al grande attore Amedeo Nazzari; tranquillo, serio e di vecchio stampo; attivista politico del Ps.u.p., scisso, poi, in P.s.i. e P.s.d.i., aderendo a quest'ultimo, divenendone militante e segretario cittadino; bravo a disegnare e progettista, addetto alle commesse con ditte di Massa Carrara. In precedenza, i marmi provenivano da Napoli e Torre Annunziata, trainati su carretti con cavalli sotto il vigile controllo di operai specializzati.
Tifoso della Turris sin dai primordi, Giuseppe coniugato con Vincenza Magliulo, casalinga, deceduta nel 1993, ebbe dieci figli di cui Pasquale, geometra al Comune di Torre del Greco e Gianbattista (classe 1949). Giuseppe serbava un ottimo ricordo del padre Giovanni, in special modo quando questi divenne Commissario Governativo delle navi militari italiane, a Tripoli, Somalia e Napoli; all'epoca ricevette dal Capo dello Stato Benito Mussolini una foto con dedica, e di quando, sergente maggiore del Regio Esercito nella I guerra mondiale del 15/18, salvò molti soldati italiani che fece ricoverare in ospedali.
Pasquale fu un esperto e bravo autista nello eseguire i lavori di scultura marmorea e non (coralli e cammei); pittore bravo con acquerelli e olio, alcune sue opere furono esposte ad una biennale di Sorrento e in Svizzera, e realizzatore di pastori in creta e terracotta. Militare in Esercito (bersaglieri), fu ferito in combattimento durante la seconda guerra mondiale. Presidente del settore Restauro alle Belle Arti di Napoli, molti i restauri eseguiti, tra cui quelli nella chiesa Madre del nostro cimitero; alcune sue opere di marmo si trovano nelle chiese di Napoli, Roma (travi di legno e cristalli; chiesa in via Brusati) e in America. Costruttore di Cappelle gentilizie in marmo, persona dall'animo sereno, ma decisa e determinata all'occorrenza, ha insegnato il mestiere a molti artigiani torresi (incisori e simili). Andava fiero del bisnonno Pasquale, raccontandone le gloriose imprese: l'assedio di Gaeta (LT) nel 1861 e quando fu testimone dell'incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II, re d'Italia, nei pressi di Teano il 26 ottobre 1860.
Ricordava spesso gli inizi dell'attività artigianale della lavorazione del marmo con locale iniziale in una vecchia grotta tufacea in quel di Napoli, zona "Cristallini", quartiere Stella nella Sanità; riferendosi, poi, alla collina del Vomero, ripeteva, che essa si è sempre retta su pietra di tufo.
Pasquale ha avuto sei figli: Giovan Battista (Vigile Urbano del nostro comune), Anna, Assunta, Enzo, Barbara e Roberto. Attualmente gli eredi di questa nobile attività sono: Mario (classe 1955, consigliere comunale dell'U.D.C.) figlio di Giuseppe, Giovanni, Antonio, Ciro, Gerardo, Luigi, Peppe e Antonino Mario, formando la "Russo Marmi s.n.c." lavorazioni marmi, graniti, pietre e affini in via San Giuseppe alle Paludi n. 109.


Le foto: Russo Giovanni (anno 1955); Giuseppe, figlio; Pasquale, figlio (in divisa da bersagliere); Luigi ("Gigino") a lavoro in una fase di levigazione (anno 2003); Mario (anno 2002).

In questa storica strada, durante l'ultimo conflitto mondiale si sono avuti vari rastrellamenti dei soldati tedeschi, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. I Russo, come tanti altri cittadini della zona, rimasero nascosti nelle tombe e cappelle all'interno del nostro cimitero elle fu setacciato dai militari germanici senza che vi trovassero alcuno...
Altri Russo e parenti che hanno laboratori a Napoli (quartiere Sanità) e provincia (Accardo Enrico); altri che lavorano il marmo a Torre del Greco sono i Terrone, Garofano (costruttore di cappelle gentilizie e monumenti funebri), Izzo, Luigi Colantuono, ecc...
Alla Ditta "Russo Marmi" di Mario e Giovanni Russo vada l'incoraggiamento a sempre meglio operare in questo settore a ricordo di un'antica arte che da sempre ha immortalato il marmo, antica pietra calcarea, cristallina, compatta o granulare, capace di essere lavorata e levigata da mani esperte, e, di trasmetterla come sacra eredità ai familiari, future leve della non dimenticata stirpe dei Russo, alias " 'I marmulari".