"Matilde 'a vaccara"
di Peppe D'Urzo
Matilde Borriello, alias Matilde 'a vaccara, un nome, una storia e un
ricordo. Una mitica e leggendaria figura in un piccolo mondo di tanti
anni fa. Conosciuta nella nostra città per le doti umane e per le
energie che profondeva nel lavoro, originaria di San Giuseppe alle
Paludi, era nata il 4 marzo 1888 ed è deceduta l'8 febbraio 1981. Figlia di
Salvatore e Colomba Imperato, si unì in matrimonio il 20 novembre 1910
con Pasquale Varriale, andando ad abitare al Corso Cavour, 9. Ebbero
nove figli (otto femmine e un maschio). Pasquale era marinaio e poi
"vaccaio" (come riportato dagli atti d'epoca), nonché coltivatore
diretto e proprietario di un fondo al succitato indirizzo (attualmente è
ubicato il Comitato di quartiere "Il Progresso").
Allevatore e proprietario di una stalla con mucche di pregiata razza
olandese che davano latte munto dalle esperte e graziose mani delle
figlie che aiutavano i genitori in tutto e per tutto. Molti erano i
torresi che si recavano a comprare quel buon latte, elemento primario
per la crescita ed il nutrimento in special modo per i neonati e
bambini.
Pasquale, combattente nella grande guerra del '15-'18 riuscì ad
ottenere dal fondo che coltivava con cura ed amore, vari prodotti, roba
genuina che vendeva a privati. Il podere era dotato di due pozzi
sorgivi che irrigavano, attraverso una vasca di raccolta, il terreno su
cui arrivava l'acqua fatta scorrere su predisposti canali. Per attingere
l'acqua dai pozzi, ci si serviva del cosiddetto "ingegno" con cavallo
che vi girava intorno.
Matilde era una donna minuta nel fisico, apparteneva al suo mondo di
tradizioni, opinioni e credenze. Grande lavoratrice, si alzava alle
cinque del mattino per mungere le vacche, le sue adorate e fidate
compagne, la stalla era la sua casa, trascorrendovi gran parte della
propria esistenza. Ogni anno e mezzo metteva al mondo un figlio (in
questo caso figlia), donna dal forte carattere, sapeva ben amministrare
e nello stesso tempo educare la prole. Molto devota a Santa Matilde
regina, aiutava i poveri e chi era in ristrettezze economiche. Molto
amica della famiglia dell'avvocato "Ninì Magliulo" (detto 'u
signurino"), divenuto sindaco di Torre del Greco (in carica dal 2
dicembre 1961 al 7 febbraio 1965).
Il latte non mancava mai alla famiglia Magliulo che ha abitato in via
Fontana (di fronte all'attuale bar "Santa Lucia"). Nei suggestivi spazi
del fondo coltivato, la nostra infaticabile lavoratrice aveva le visioni
della "Bella 'mbriana", spirito benigno, definita l'anti monaciello (una
delle leggende partenopee che ancora oggi è ammantata da mistero e
struggente magia), rappresentata come una bella donna paragonabile alle
fate delle favole per bambini. La derivazione etimologica deriva dal
latino "meridiana", un'ombra sotto cui ripararsi.
Un dettaglio importante: nella casa bisognava sempre lasciare libera una
sedia, perché 'A bella 'mbriana", potrebbe entrare per sedervi e
riposare, portando benessere alla famiglia. Matilde la vedeva come
avvolta in un'immagine di Madonna, foriera di fortuna e benessere. Inoltre,
osservando con intensità i volti dei santi, percepiva dei segni, che
molte persone avvertivano, in special modo durante e dopo la II guerra
mondiale, dei loro cari impegnati su vari fronti bellici e rinchiusi nei
campi di prigionia in Europa e un po' dovunque nel mondo.
La stalla
ottenne e raggiunse notevole importanza commerciale quando divenne una
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Le
foto mostrano Matilde Borriello, ricordata come "Matilde `a vaccara" ed il
marito Pasquale Varriale in divisa da marinaio (Prima guerra mondiale)
stazione di monta, legalmente ed igienicamente riconosciuta. Vi si
alternavano anche vitelli maschi e femmine. Era il tempo in cui gli
ambulanti vendevano il latte per le strade in contenitori metallici vietati,
poi, in seguito dalle
Autorità) e del latte munto dalle "ciocce" (asine), da cui "ciocciare"
(stalle con asine).
Alla vigilia della Pasqua del 1943 al Corso Cavour e precisamente "Ncopp
'i fierri" ci fu un'incursione aerea, caddero delle bombe che colpirono
alcuni fabbricati, danneggiandoli gravemente: vi morirono alcune persone fra
cui la signora Anna Scognamiglio col proprio figlioletto. Durante i
rastrellamenti dei tedeschi in città, dopo l'armistizio dell'8 settembre
'43, molti torresi della zona riuscirono a nascondersi in un pozzo
comunicante con il fondo dei Varriale.
Corso Cavour, appartenente alla zona mare, era una via di transito per
recarsi alle Cento Fontane. Gli abitanti del luogo erano soliti
intrattenersi seduti fuori le casa e ben riuscivano a familiari con la gente
che vi transitava. Con la chiusura del monumento acquifero (metà anni
cinquanta) e con il lento spopolamento della gente di questa bella zona di
Torre del Greco, calò il sipario su un sito da sempre considerato uno dei
migliori per la giovialità e per la laboriosità dei suoi figli. Cominciarono
trasferimenti in altre parti della città: via Ignazio Sorrentino, rione
Raiola, villaggio Libia, Martiri d'Africa e prolungamento.
Nei pressi della casa-stalla, posta di fronte all'ex Caserma della Finanza
(si narra che vari finanzieri facessero la corte alle belle figlie di
Matilde) abitavano altri famosi personaggi: "Arturo 'u uagliuzziello",
Arturo Lombardo, venditore di frutta con carretto ed asino, e "'A muta'i
Sallione", abituata a sedersi sulle scale attigue a Santa Croce, avvolta
in un pastrano e con in testa un berretto da "american sailor".
Tutti i nipoti ricordano l'adorata nonna e fra loro menzioniamo Lello Pedone
(dipendente Asl presso il Bottazzi) che è riuscito a reperire una storica
foto del nonno Pasquale in divisa da marinaio durante la grande guerra, e
Salvatore Polese, nato a Torre del Greco nel 1942, da Michele e Stella
Varriale (1916), coniugato nel 1969 con Teresa Scarfogliero (figlia del
compianto Vincenzo, ricordato come: "'U bammino"). Salvatore,
originario di via Antonio Luise, di professione avvocato, è stato uno dei
più giovani consiglieri comunali di Torre del Greco e d'Italia. Fu eletto
per la prima volta nel 1964. Ha ricoperto gli incarichi di assessore,
consigliere provinciale, sindaco della nostra città nelle liste della
Democrazia Cristiana dal 1989 al 1993. segretario provinciale della Dc e
presidente regionale dell'Anci (Associazione nazionale comuni d'Italia). |